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Fiat: accordo per il rilancio di Mirafiori

04 settembre 2013

La Fiat conferma il rilancio della storica fabbrica oggi largamente sotto utilizzata: a Mirafiori verrà prodotta la Maserati Levante dal 2015.

Fiat: accordo per il rilancio di Mirafiori
NODO CRUCIALE - Mirafiori sì, Mirafiori no. Il futuro dello stabilimento torinese è stato il tema principale dell’incontro tenutosi oggi a Roma tra i sindacati e l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne. Si è discusso del piano industriale di investimenti per il rilancio degli stabilimenti a partire da quello di Mirafiori (foto in alto). Hanno partecipato all’incontro, la Fim e la Uilm (sindacati dei metalmeccanici), la Ugil, la Fismic e i sindacati confederali.
 
PROLUNGATA LA CASSA INTEGRAZIONE - Sul piatto, la produzione della tanto attesa suv Maserati Levante (derivata dal prototipo Kubang), che verrà appunto prodotta a Mirafiori a partire dal 2015. Si è poi parlato di un secondo modello da aggiungere successivamente, senza specificare quale. Questo consentirà di utilizzare tutti gli attuali impiegati presso la storica fabbrica della Fiat a Torino. Attualmente, lo ricordiamo, presso lo stabilimento di Mirafiori viene prodotta esclusivamente la Mito: 11.000 le vetture che ogni anno escono dai cancelli della fabbrica contro una capacità produttiva di circa 300.000 unità annue. Solo 2.000 gli operai impegnati a fronte di 5.300 lavoratori in cassa integrazione, che verrà ulteriormente prolungata per la preparazione delle nuove linee di produzione.
 

L'enorme fabbrica di Mirafiori a Torino, qui in una foto d'epoca, occupa una superficie di 2 milioni di metri quadrati.
 
LA LEVANTE SI FARÀ - La buona notizia è la conferma da parte di Marchionne della cifra stabilita per il rilancio di Mirafiori: poco meno di un miliardo di euro, con i lavori per la produzione della Levante che cominceranno nelle prossime settimane. L’amministratore delegato ha inoltre garantito il completamento del piano di investimenti per il Polo di Cassino.


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Ritratto di mecner
4 settembre 2013 - 14:42
Se il Gruppo Fiat vuole entrare nella Top List del produttori mondiali (MB,BMW,VW,Toyota,ecc.), come credo stia facendo, deve decidersi a trasferire queste produzioni all'estero. Cioè dove gli accordi sindacali , le leggi e, le maestranze sono in grado di rispettare i patti firmati e, garantire la produzione regolarmente. Chi acquista questi modelli sono acquirenti non disposti ad accettare ritardi. Per qualsivoglia ragione. CAPITO........................
Ritratto di impala
4 settembre 2013 - 20:59
"A venti mesi dalla chiusura dello stabilimento Fiat, Termini Imerese fa i conti con una realtà durissima: 3.500 i posti di lavoro persi nel 2012, 54 le attività imprenditoriali chiuse nello stesso anno, 6,5% di residenti in meno rispetto al 2011. La chiusura dello stabilimento automobilistico, secondo i dati forniti dal sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, ha avuto sul Pil della Sicilia un impatto negativo dello 0,46%, con la perdita di 825 milioni di euro. E ha contribuito a fare della Sicilia una regione con una percentuale di disoccupati del 21,6% nel secondo trimestre di quest'anno (2,2% in più rispetto a un anno fa)."
Ritratto di mattiaaloe
5 settembre 2013 - 12:37
E poi c' è gente che si lamenta perche non c' è lavoro in italia
Ritratto di Merigo
4 settembre 2013 - 15:27
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Sergio Marchionne e John Elkann non possono essere impazziti di colpo e investire 1 miliardo per un SUV che per quanto si chiami Maserati e per quanto possa essere splendido, si venderà e quindi si produrrà al massimo a 50 pezzi/giorno, cioè quelli della Mito di oggi. Sullo stesso pianale è vero che dovrà arrivare il SUV Alfa-Romeo (per inciso, ho smesso di vederne su e giù per la Valle di Susa dove vivo, come se lo sviluppo si fosse arrestato, e non per i blocchi dei fancazzisti NO TAV a Chiomonte, perché di 500 X se ne continuano a vedere a branchi non più camuffate), ma non basta, neanche con un analogo modello Jeep, per riaprire per davvero Mirafiori. Quindi mi sbaglierò e sto inventando ma, forse e finalmente, FIAT è riuscita a convincere qualche collega straniero a condividere con lei i costi di produzione di qualche modello, come avviene ovunque salvo in Italia e, forse, per riuscire a farlo c'è qualcosa altro che non conosciamo, e cioè che la compattezza sindacale dell'accordo di oggi con FIAT (ribadito dai TG) garantisce l'esclusione degli integralisti della FIOM, magari con la promessa da parte del Governo di una modifica dell'articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori appena diventato incostituzionale per decisione unilaterale della Corte Costituzionale. Perché sia chiaro, in ogni parte del mondo quegli accordi di coproduzione si fanno perché se un'Azienda dice ai Sindacati che avrà bisogno di produrre per 6 mesi giorno e notte, dal lunedì alla domenica, i Sindacalisti fanno il loro mestiere cercando di portare nelle tasche dei lavoratori, come è giusto che sia, il più possibile, ma se ne guardano bene di dire di no al Lavoro. Da noi invece, alla medesima richiesta a Pomigliano per la Panda, FIOM disse di NO: NO ai 18 turni, NO alla flessibilità, NO agli straordinari, NO al turno più lungo per evitare i fermi linea. Salvo poi leggere i post degli stessi integralisti indignarsi quando esce la notizia che VW distribuisce generosi premi di produzione a quegli operai che hanno accettato per tramite dell'unico compatto sindacato metallurgico tedesco IG METALL di lavorare pancia a terra quando il Mercato lo richiedeva!
Ritratto di Bomber159
4 settembre 2013 - 17:14
Concordo pienamente con quanto hai affermato
Ritratto di stelor
4 settembre 2013 - 18:04
anch'io con quanto detto sopra. Spero di sbagliarmi ma secondo me al momento di certo c'è' solo un altro anno e più' di cassa integrazione ed un ennesimo rinvio della presentazione di nuovi modelli. Speriamo in bene per chi lavora in Mirafiori, ma tutti questi continuo rinvii.....
Ritratto di Gino2010
5 settembre 2013 - 10:19
cerca,a parità di informazioni disponibili,la soluzione più semplice perchè è quella vera.La fiat torna ad investire in italia dopo aver detto per anni che non vedeva l'ora di trasferirsi negli USA?significa che le cose negli USA non vanno poi così bene.Se c'è qualcosa di nascosto sono proprio le difficoltà che fiat sta incontrando all'estero.Evidentemente l'opposizione del sindacato dei lavoratori a Detroit per l'acquisto del suo pacchetto azionario di Crhysler è un qualcosa che fa sembrare la FIOM un'associazione di volontariato.La 500 è una moda e non va più come prima ed anche in brasile sta crescendo la concorrenza.Ecco perchè allora tutte le altre case non si sono fatte avanti a salvare a crhysler:l'obbligo di acquisire il 100% delle azioni per condividere gli utili deve passare attraverso le forche caudine del sindacato.Ed allora se in america comincia a tirare una brutta aria che si fa?si torna in italia.Un po' come un uomo che cacciato dall'amante deve tornare dalla moglie.Addirittura ora defe fare la pace con la FIOM!!!Pensa tu!!!!Vabbè ma in fondo è una buona notizia no?E' il ritorno di gringo.
Ritratto di Simon Le Boss
4 settembre 2013 - 15:27
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Resta il dilemma sottoccupazione: quante Levante in più della MiTo pensano di riuscire a produrre e a vendere, considerato anche il segmento di nicchia? Serve un modello di larga diffusione come la nuova Punto che dia una boccata d'ossigeno agli operai e al mercato.
Ritratto di LucaPozzo
4 settembre 2013 - 16:40
Che é piú o meno quello che ha chiesto Landini quando sono stati annunciati i due miliardi per la 500X a Melfi. Il problema è che essere competitivi sul segmento A e sul segmento B producendoli in Europa occidentale é quasi impossibile e in futuro é probabile che diventi del tutto impossibile. Guarda solo dove sono prodotte le vetture di segmento A generaliste. Dare ad esempio una nuova Punto a Melfi invece della 500X non significa dare loro ossigeno. É piú simile a dare loro una dose di metadone, sul medio-lungo termine diventa controproducente.
Ritratto di clips12
4 settembre 2013 - 17:32
Quindi per mantenere l'occupazione e oddio non diciamolo forte "aumentarla in previsione", l'unica strada è quella di produrre dal segmento "c" in su in europa lasciando i due precedenti segmenti ai mercati emergenti per produzione ?. Una domanda mi viene spontanea, ma questi segmenti non sarà che immatricolano troppo poco per garantire produzioni ampie e continue ?, forse riuscendo ad essere presenti e competitivi su scala mondiale il discorso regge non saprei, ma forse come detto in post precedenti trovare l'accordo per produrre sulla stessa piattaforma modelli anche dei "rivali" può essere una buona strada. Sicuramente stare a guardare aspettando il 2015 lasciando che Fiom pregiudichi ulteriormente i già labili rapporti non è un bene.
Ritratto di Merigo
4 settembre 2013 - 18:31
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Non bisogna considerare "rivale" come dici, il produttore che vuole dividere con te i costi, ma un alleato prezioso e insostituibile per produrre, oggi, auto per le quali diversamente il break even point (il punto di pareggio) non si raggiungerà mai. Lo si è scritto più volte di come a Melfi nel 1993 e per molti anni a seguire, si producevano 3.000 Punto al giorno: 660.000 l'anno! Mentre oggi un'auto di grosso successo si vende, e quindi ne è richiesta la produzione, di massimo 1.500 al giorno, cioè 330.000 all'anno, ma sono casi unici come la Golf o la Fiesta. Per tutte le altre o non la produci e quindi non fatturi, o la produci e quindi imbarchi perdite (PSA e Opel insegnano), o la produci in partnership con qualcun'altro, a casa tua o a casa sua, poco cambia. FIAT a casa propria (Tychy, Polonia) produce la Ka per Ford assieme alla propria 500, e a Bursa in Turchia, il Bipper e il Nemo per Peugeot e Citroen assieme al Qubo e al Fiorino, mentre a casa Suzuki (Esztergom, Ungheria) si fa produrre la 16 assieme alla loro gemella SX4: in tutti i casi si dividono i costi di sviluppo e di produzione mentre sul mercato si è, come dici, rivali. Se il gioco, mai riuscito fino ad oggi, riuscisse anche in Italia, il primo dei problemi almeno sulla carta sarebbe risolto. Nel senso che almeno a priori sai che non ci perdi mentre, diversamente, ci perdi già a priori e l'investimento sarebbe quindi da incoscienti (come a mio parere sono in PSA, più ancora che in Opel che almeno ha dietro mamma GM) e servirebbe unicamente a saziare la propria superbia o, nel caso di PSA, grandeur. Si è sempre fatto e sempre si farà, se si riesce a garantire al partner ovviamente la qualità richiesta, il prezzo richiesto ma, soprattutto, la produttività, anche in un eventuale picco di richiesta non previsto. E questo è a mio parere il nocciolo mai risolto, per cui Sergio Marchionne non è mai riuscito nell'intento di saturare almeno una linea delle 20 e più libere tra Mirafiori, Cassino, Melfi e Termini Imerese (ormai chiuso, ma non dimentichiamo che Rivalta, Chivasso e Arese si possono riaprire quando si vuole). Nocciolo bloccato dal laccio FIOM, ovvero da quel fanatismo oltranzista e integralista che non porta da nessuna parte. Oggi, forse, con l'ennesimo accordo dopo Pomigliano e Grugliasco, firmato da tutte ma proprio tutte le sigle sindacali, esclusa solo FIOM, si apre un nuovo capitolo e finalmente FIOM rimarrà veramente isolata nel suo mondo dei sogni fatto di un'industria passata, in cui tutto era ancora da inventare per tutelare i lavoratori, a partire dal congedo per maternità, mentre oggi tutti i diritti sono acquisiti e nessuno li vuole togliere, ma tutti bisogna guardare solo in una direzione: il Mercato. FIOM finirà, come tutti gli estremisti, fuori dai giochi, come sono fuori dai giochi politici da due Legislature Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani e da una Legislatura FLI e Italia dei Valori. Intanto ben vengano le notizie di oggi su Mirafiori, ma aspettiamo gli sviluppi che secondo me saranno succosi, magari a cominciare dal SUV Bentley prodotto per VAG sulla medesima linea di produzione della Levante (ma questa è fantaindustria). Saluti.
Ritratto di LucaPozzo
4 settembre 2013 - 18:51
A livello di segmenti oggi le A é le B rappresentano in Europa circa un terzo del totale immatricolazioni passenger car, con le sole C che hanno immatricolato l'anno scorso circa due milioni e mezzo di unità, dunque di per sè, e in linea di principio, rinunciare alle A e alle B non é una star da che presenta molte criticitá (d'altra parte VW ha proprio portato fuori dalla Germania questi due segmenti). Ma io non ne faccio tanto un discorso di segmenti, quanto di posizionamento degli stessi. Il problema non sono le A o le B in assoluto, ma le A e le B generaliste. Come scrivevo altrove, non é un caso se, tolta la Panda, non esistono vetture di segmento A non premium prodotte in Europa occidentale. E, sempre prendendo a riferimento un benchmark significativo come il gruppo VW: i margini veri oggi li fanno su Audi e Porsche. Poi sicuramente la condivisione degli impianti puó essere una soluzione efficace. Storicamente ha sempre dato i frutti migliori con gli LCV, ma non esiste ragione per cui non si debba estenderne l'applicazione in maniera piú significativa alle passenger car. Nel caso di Fiat, ed é unicamente una mia interpretazione, anche se condivisa, il motivo per cui in Italia la condivisione degli impianti non ha mai funzionato é probabilmente legato alla ragione per cui purtroppo nessun costruttore straniero ha mai pensato di investire qui da noi.
Ritratto di SuperKarma
4 settembre 2013 - 22:17
Giá, strano che costruttori vari vadano a costruire persino in paesi come Inghilterra, Spagna, Germania e non vengano in una realtà altamente civilizzata e occidentale come l' Italia... sarà sicuramente per colpa di Marchionne o di quei ladroni degli Agnelli.
Ritratto di maparu
5 settembre 2013 - 00:11
L'incivile in Italia lo rappresenti bene tu offendendo persone che rappresentano l'industria italiana.
Ritratto di LucaPozzo
5 settembre 2013 - 09:04
Maparu, temo tu abbia frainteso Karma. Il commento di Karma era ironico e rivolto a chi, per un po' di faciloneria, trova comodo spiegare tutti i mali di questo paese creandosi degli idoli negativi, come Marchionne o la famiglia Agnelli, quando basta guardarsi attorno per capire che a livello sistemico c'é qualcosa che non va, se siamo l'unico paese che non riesce ad attrarre investimenti di costruttori stranieri.
Ritratto di LucaPozzo
5 settembre 2013 - 09:04
Maparu, temo tu abbia frainteso Karma. Il commento di Karma era ironico e rivolto a chi, per un po' di faciloneria, trova comodo spiegare tutti i mali di questo paese creandosi degli idoli negativi, come Marchionne o la famiglia Agnelli, quando basta guardarsi attorno per capire che a livello sistemico c'é qualcosa che non va, se siamo l'unico paese che non riesce ad attrarre investimenti di costruttori stranieri.
Ritratto di Merigo
5 settembre 2013 - 10:02
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Auto si producono anche in Austria e Finlandia. Lì vengono prodotti modelli per BMW e Mercedes, due Paesi che hanno tradizione rispettivamente nel Valzer e nella Sacher Torte, e in Babbo Natale e nei telefonini Nokia, ma nulla industrialmente. Eppure Magna Steyr produce le Mini Countryman e Paceman e Valmet la Classe A, e non certo per ridurre i costi, perché non stiamo parlando di Paesi dell'EST europeo o della Cina, ma però di Paesi mitteleuropei con una situazione politica stabile, con i conti più che in ordine, la tripla A di rating e rapporti sindacali ferrei e consolidati: tutti fattori che l'Italia non ha mai potuto offrire! Noto con piacere che, a forza di miei post su questo tema, ovvero che l'anomalia non è che FIAT volesse lasciare l'Italia, ma che FIAT fosse l'unico produttore di auto in Italia (oltre a VAG con Lamborghini), lentamente anche altri lettori si rendono conto che è realmente così. Saluti.
Ritratto di SuperKarma
5 settembre 2013 - 12:55
Grazie LucaPozzo: a volte bisogna proprio puntualizzare! Quotone per Merigo -> altra scusa molto divertente é che in Italia si pagano troppe tasse... certamente piú che in Finlandia, Inghilterra e Austria XD
Ritratto di SuperKarma
5 settembre 2013 - 13:03
Ma poi... tutti i marchi non italiani in Italia fanno affari d'oro in ogni segmento, siamo il mercato che assorbe di piú i prodotti dei marchi esteri: possibile che nessuno abbia mai colto la palla al balzo e non abbia aperto uno stabilimento qui? Tipo VW! Non ci fossero i soldi degli italiani che giustamente si comprano la Polo (invece di un auto magari presentabile, specie le vecchie serie) e compagnia... magari certi premi ai lavoratori tedeschi farebbero fatica a darli. Allora perché non costruire qui?
Ritratto di SuperKarma
4 settembre 2013 - 16:43
Bella notizia! Ma la produzione del Levante non doveva mica partire nel 2014?
Ritratto di Porsche
4 settembre 2013 - 17:04
il livello di produzione di questa fabbrica è pazzesco, incredibilmente basso cioè. O si cambia musica o così non può durare. Registro ancora cassa integrazione, evabbè ci siamo abituati, ma dovrà finire questo garantismo statale.
Ritratto di MEFISTO
4 settembre 2013 - 17:18
è ora che lo stato avii una vera e propia politica industriale in questo paese... Io a Marchionne parlerei chiaro e tondo, basta Cassa Integrazione a meno di investimenti certi. La Fiat se ne va dall'Italia, benissimo, licenziami pure tutte le migliaia di operai che hai ma con adeguati licenziamenti e poi vediamo se t conviene ancora...
Ritratto di Merigo
4 settembre 2013 - 19:47
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Forse hai sbagliato blog, oppure non hai letto l'articolo. Questo è quello in cui si dice che FIAT ha dichiarato che sblocca immediatamente 1 miliardo di Euro (1.936,27 miliardi di lire) per lo stabilimento di Mirafiori, quartiere di Torino, città del Nord Italia e che, quindi, investe e non se ne va dall'Italia: tu scrivi il contrario. Tra l'altro, cosa è la C.I.D.? Forse volevi scrivere CIG, Cassa Integrazione Guadagni? Tu si che parli "chiaro e tondo", fenomeno.
Ritratto di MEFISTO
5 settembre 2013 - 10:49
no qui si parla di un'altro anno di Cassa Integrazione per gli operai di Mirafiori, soldi pagati dallo stato italiano che invece che avviare una politica industriale continua con la politica assistenzialistica ad oltranza. Il MIliardo verrà investito per produrre modelli di nicchia che mai renderanno Mirafiori nuovamente a regime. Io non ce l'ho con la Fiat, ma con la politica italiana, sia ben chiaro. Lo ripeto, se finalmente si desse a questo benedetto paese una politica industriale di larghe e lunge vedute (stabilità contrattuale lavoratori, politica sull'energia, alleggerimento della burocrazia e della pressione fiscale legata la lavoro prima di tutto) oltre a far rimanere Fiat si invoglierebbero altre realtà, non solo automobilistiche, ad investire qui.
Ritratto di LucaPozzo
6 settembre 2013 - 13:01
Mefisto, quella che hai in mente é la CIG in deroga, qui si parla di CIGS. Sono due cose diverse.
Ritratto di Jinzo
4 settembre 2013 - 18:39
l'unico vero rilancio fu dopo l'ascesa di mussolini , e mirafiori vantò una super produttività tra vetture, mezzi agricoli , carri armati, motori per aerei motori navali con 80.000 dipendenti... dopo il ventennio, la tragedia fino ai nostri giorni... vorrei fare un sogno fiat chiude e tutti a casa, voglio vedere se gli italiani diventano armi contro il governo... o faremo le comparse delle caprette che fanno ciao
Ritratto di SuperKarma
4 settembre 2013 - 22:21
Avrebbero una scusa in più per comprare ancora più VW, Opel, Ford...! :) Anzi sarebbe ora!
Ritratto di maparu
4 settembre 2013 - 19:56
Produrre auto del segmento A in Italia è impossibile, ricavo meno spese uguale zero. Giusta la politica di proporre segmenti più grandi e auto definite Premium. In questo senso ecco che dopo il Suv Maserati arriverà quello Alfa Romeo; sicuramente Mirafiori non si limiterà a 2 auto ma ripartirà con i tempi e gli investimenti su Alfa Romeo e Maserati.
Ritratto di wiliams
4 settembre 2013 - 19:57
Bene questa è la notizia che tutti volevamo,anche MIRAFIORI avrà il suo rilancio,intanto si parte con il SUV MASERATI che tra l altro dalle ultime notizie sembra che verrà costruita sul pianale della QUATTROPORTE (che prevede già dall origine la trasmissione 4x4) invece che basata su quello della JEEP GRAN CHEROKEE,poi sono sicuro che MIRAFIORI avrà anche altri modelli da produrre.Piano piano gli investimenti tanto richiesti da molte parti sindacali,politiche e anche dagli italiani stanno prendendo forma,dopo POMIGLIANO,GRUGLIASCO,SEVEL ABRUZZO,IVECO MANTOVA,4C MODENA,stanno prendendo forma gli investimenti di MELFI per i SUV FIAT e JEEP e ora arriva la notizia del rilancio di MIRAFIORI.Che non si dica poi che la FIAT vuole abbandonare l ITALIA e che non fa investimenti in questo Paese.
Ritratto di Gino2010
5 settembre 2013 - 10:20
le cose non vanno poi cos' bene.E quindi cacciato dall'amante deve tornare dalla moglie.
Ritratto di maparu
5 settembre 2013 - 22:58
Marchionne e Fiat sono il male dell'Italia. ....se non fabbricano in Italia sono delinquenti, se lo fanno degli incompetenti. Fiat e tutti i costruttori stranieri devono diventare come i tedeschi. Le auto devono essere come le Golf. Meno male che sono nativo del Nord Est dove fare impresa è nel nostro DNA. .....altrimenti avrei dovuto invidre tanto i tedeschi come fai tu Gino.
Ritratto di Gino2010
6 settembre 2013 - 11:20
Semplicemente un giorno sì e l'altro pure l'ad di fiat diceva che non vedeva l'ora di andarsene dall'italia( e non dire che non è vero) ora ci investe.Ci investe ma continua a storcere il naso.Io ho semplicemente fornito una possibile spiegazione del perchè.Sia chiaro che è una bella notizia.
Ritratto di impala
4 settembre 2013 - 20:40
Speriamo bene per Mirafiori che fa parte della storia della Fiat, ma ho anche un pensiero per i lavoratori. Dai W Mirafiori !!!
Ritratto di Giuss
5 settembre 2013 - 11:21
Sinceramente, sarò troppo ottimista per natura, ma non ho mai dubitato che Fiat investisse ancora in Italia, specie su Mirafiori. Se poi, come scritto su questo articolo, ci sarà un ammodernamento anche per Cassino, allora ci sono tutti i presupposti per una buona uscita da questo burrone. Sia per Fiat, che per i Lavoratori che per l'Italia.
Ritratto di AyrtonTheMagic
5 settembre 2013 - 11:26
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..meglio tardi che mai! Anche se spero che il modello venga affiancato ad altro con più numeri. Nel 2003 a Mirafiori lavoravano 55000 persone.. negli anni questa città si è prostituita a Fiat e alla fam Agnelli, evitando accordi che andavano in disaccordo con la sfera della famiglia e dando sempre strada libera a qualsiasi investimento.. questo Fiat non deve dimenticarlo. Torino è la Fiat, Fiat è Torino. Non esiste lasciar morire la città natale di quest'azienda.
Ritratto di Abacus
6 settembre 2013 - 06:04
In un vecchissimo saggio di economia, ho letto una affermazione controintuitiva, che il lavoratori stanno meglio dove il sindacato è più debole. Esempio, la Svizzera. Esempio opposto, il Cile di Allende, dove hanno fatto fallire uno stato democratico e propiziato una dittatura odiosa. Il caso italiano è ancora diverso. Quì si sommano i guasti di una burocrazia statale che non uguali al mondo, e la cui riforma sarebbe la madre di tutte le riforme. Nell'attesa, tutta l'industria manifatturiera italiane è già emigrata, compresa la produzione di alta moda, che è stata un vanto nazionale da circa 500 anni. La Fiat rientra con piccoli numeri produttivi per ragioni che sono oscure a noi mortali, tratterà con il governo da posizioni di forza, e poi chiuderà obbligatoriamente, "per la ragion che nol consente". La leva fiscale è inesorabile. Pensando ai tre milioni buoni di disoccupati nostrani (però bilanciati da oltre due milioni di immigrati per i lavori più umili) bisogna consigliare loro di emigrare in Cina, dove potranno trovare tutto il lavoro che vorranno. Con molta amarezza.
Ritratto di trap
6 settembre 2013 - 11:57
E' un ammortizzatore che andrebbe utilizzato in casi eccezionali, non ordinariamente. Costa allo stato e non è vantaggioso per gli operai.
Ritratto di LucaPozzo
6 settembre 2013 - 13:05
Tu quali circostanze eccezionali e modalitá proporresti? E soprattutto, nei casi che oggi sono coperti dalla CIG (mentre ritieni che non dovrebbero esserlo), quali alternative proponi per dare un reddito ai dipendenti?
Ritratto di Gino2010
6 settembre 2013 - 13:12
calabria nel 1972.E' un evento di cui non si parla mai.Nemmeno nelle trasmissioni di approfondimento storiche.Invece è un evento importantissimo.Perchè da quel momento lo stato italiano si trasforma in stato assistenziale.Cassa integrazione al nord perchè ci sono le fabbriche,assunzioni a rotta di collo al sud dove c'è solo la PA,che diventa così la cassa integrazione del sud.Senza cassa al nord e senza allienatori di sedie pagati dai comuni al sud ogni anno ci sarebbe una rivolta in italia.
Ritratto di supermax63
5 ottobre 2013 - 04:17
infatti Maserati Kubang nel frattempo diventato Levante è nel cassetto dal 2003 come pure la Lancia Fulvia Coupé e sono ancora nel mondo dei sogni del Gruppo FIAT che ha ovviamente perso il treno dell'esplosione della moda dei SUV alto di gamma a favore della concorrenza che ringrazia vedi BMW con X5 E X6,Audi con Q7,Mercedes Benz con ML e GL,Lexus con RX anche Ibrido,Infiniti con la FX, Jeep Grand Cherokee ed ovviamente Range Rover che nel frattempo ha lanciato con grande successo anche la variante Sport.Morale della favola:e le stelle stanno a guardare....