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Fiat Chrysler Automobiles: “the day after”

30 gennaio 2014

Il trasferimento all'estero della sede Fiat Chrysler non poteva mancare di suscitare polemiche.

Fiat Chrysler Automobiles: “the day after”
DOPO I FATTI LE PAROLE - Il “day after” del varo della nuova società Fiat Chrysler Automobiles (nella foto la storica sede torinese del Lingotto) è fatto di reazioni e messe a punto di vario tenore. In primo piano ci sono due cose: la lunga intervista del presidente della Fiat John Elkann - espressione della famiglia Agnelli, azionista di maggioranza attraverso la società finanziaria Exor - e la serie di titoli di prima pagina in cui la novità viene presentata come l’abbandono dell’Italia da parte della Fiat. E non mancano numerose dichiarazioni che valutano la novità.
 
INTERPRETAZIONE AUTENTICA - Il presidente e grande azionista della Fiat, John Elkann, nell’intervista alla Stampa ripercorre il cammino compiuto dall’azienda negli ultimi vent’anni, dicendo esplicitamente che in più occasioni è stata vicino al fallimento e che sono stati commessi degli errori. «Abbiamo sbagliato a non aprirci a sufficienza al mondo - sono le parole di John Elkann - e l’errore più grande è stato di voler fare troppi mestieri, dalle assicurazioni ai motori aerei, dalla grande distribuzione ai treni, invece di concentrarci su quello che sapevamo fare. Abbiamo imparato molto da quegli errori e negli ultimi dieci anni ci siamo concentrati solo su due cose: fare automobili e svilupparci globalmente».
 
PROGETTAZIONE PREMIUM IN ITALIA - A proposito del fare automobili, nella stessa intervista Elkann sottolinea gli sviluppi favorevoli della strategia basata su una produzione di prestigio: «Basti pensare a quello che abbiamo fatto con Maserati, che ha addirittura raddoppiato le vendite. Il progetto Premium, la scelta di puntare sui segmenti alti del mercato mondiale, sta funzionando molto bene e ha rimesso in gioco l’Italia. E all’interno di questa strategia è arrivata l’ora del rilancio di Alfa Romeo: c’è un enorme impegno su questo, il progetto è in stato avanzato e il nostro Paese ne sarà protagonista». 
 
UFFICI GLOBALIZZATI - In sostanza, a fronte del trasferimento all’estero della sede sociale (e di quella fiscale), il presidente della Fiat afferma che in realtà il gruppo ha quattro sedi: Detroit, Shanghai, Belo Horizonte e Torino, una per ogni area di interesse. Quanto a lui personalmente, il presidente ha detto che il suo ufficio resterà al Lingotto, che è l stesso ufficio dove ha lavorato suo nonno Gianni Agnelli, anche perché ha la famiglia a Torino e i suoi figli sono nati in Italia. In proposito Elkann non ha detto che lui è nato a New York ed è cresciuto tra Stati Uniti e Francia… Per non dire di quale possa essere in proposito la propensione di Marchionne «perché il suo vero ufficio è l’aereo…» ha detto John Elkann nell’intervista. 
 
DICHIARAZIONI CON I SINDACATI - Nelle tante valutazioni fatte oggi sulla grande novità, ad attirare le attenzioni e le valutazioni è soprattutto l’ubicazione delle attività di progetto e di produzione. Per esempio, si concentra su questi temi il commento di Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, dopo l’incontro avuto con Sergio Marchionne in merito alle ultime novità. «Non c’è alcun trasferimento all’estero - ha dichiarato Bonanni - A noi non interessano la sede legale e quella fiscale, ma le progettazioni e queste resteranno in Italia. Le auto di alta gamma, Maserati, Alfa Romeo e Ferrari si fanno qui e qui si progettano». Non è stato riportato se l’omissione del nome Fiat sia stata una dimenticanza o se invece significhi altro, per esempio la scomparsa del marchio, o che la progettazione e la produzione delle vetture con marchio Fiat avverrà altrove,
 
LA UIL CRITICA IL GOVERNO - Un aspetto diverso è colto dal rappresentante della Uil, Luigi Angeletti, che ha osservato come la strategia della Fiat Chrysler conti molto sulle esportazioni, e dunque «quello che occorre è fare in modo che le esportazioni industriali, non solo quelle auto, siano facilitate e questo purtroppo il governo non lo sta facendo». 
 
IMPEGNI RASSICURANTI - Sempre dopo l’incontro con il vertice Fiat, Francesco Scandale, dell’Associazione Quadri Fiat ha dal canto suo affermato che «l’amministratore delegato ci ha assicurato che le progettazioni e le sperimentazioni non saranno toccate e che, in genere, l’occupazione non calerà». Come si vede un impegno più chiaro ed esplicito di quanto contenuto nel comunicato stampa relativo al varo della nuova Fiat Chrysler Automobiles e anche nell’intervista di John Elkann. 
 
CGIL CRITICA - Nessun incontro con Marchionne per la Cgil e la Fiom, che notoriamente sono esclusi dalle relazioni sindacali in quanto non hanno firmato il contratto di gruppo. Non manca però qualche commento comunque: «Con questa giornata la Fiat fa un altro importante passo verso il disimpegno dall’Italia - ha dichiarato Michele De Palma, coordinatore nazionale Fiat nella Fiom - Cos’altro deve accadere perché il governo intervenga?». Più mirate nel merito le parole di Susanna Camusso, segretaria della Cgil: «Non abbiamo mai vissuto la scelta di Fiat di fare alleanze internazionali come un problema, ma il fatto che dentro l’alleanza non sia chiaro il destino industriale degli stabilimenti italiani: questa continua a essere la domanda. Noi vediamo la scelta di un'azienda storicamente italiana che decide di ridurre il suo contributo fiscale al Paese», ha detto la leader della Cgil.
 
IN ALTRI PAESI LO STATO È INTERVENUTO - Il tema del ruolo della mano pubblica è stato sollevato sulle pagine de Il Fatto Quotidiano anche dal sociologo e storico Marco Revelli: «Gli impianti produttivi italiani sono per tre quarti svuotati, Mirafiori lo è per i quattro decimi, non hanno più un ruolo produttivo». Partendo da questa analisi, Revelli attacca il mondo politico che pare disinteressarsi della questione, al contrario di quanto fatto da altri governi, come l’amministrazione Obama, il governo francese e quello tedesco, molto attenti alle vicende dell’industria automobilistica.
 
POLITICA DISTRATTA - In effetti il mondo politico non ha dato l’impressione di grande attenzione per la vicenda Fiat, neanche in occasione del varo della nuova realtà Fiat Chrysler Automobiles. Del presidente del Consiglio Enrico Letta è stata diffusa una dichiarazione di compiacimento per la novità, anche perché per l’occasione c’è stato un apposito incontro a Roma con il presidente e l’amministratore delegato Fiat, Elkann e Marchionne. «La questione della sede è secondaria; quello che conta sono i posti di lavoro, il numero di macchine vendute e la globalità del soggetto» aggiungendo anche una considerazione su ciò che la Fiat è diventata: «da molto tempo l’azienda ha raggiunto orizzonti a cui non eravamo abituati, oggi la Fiat è un attore globale mentre prima era un attore nazionale». Ma delle tasse che il gruppo pagherà in UK e che poteva pagare invece in Italia se qui avesse messo la sede il presidente del Consiglio non parla.
 
CAMBIA TUTTO SECONDO IL PD - Meno acritico e con toni di dubbiosi è stato il discorso di Filippo Taddei, responsabile economico del PD: «Più che la sede fiscale a me e agli italiani interessa cosa vuol fare Fiat in questo paese. Abbiamo massimo rispetto per le scelte delle imprese, ma ora cambia tutto. Cambia quello che Fiat è per gli italiani. A noi dispiace»
 
PER FORZA ITALIA È COLPA DEL GOVERNO - Positivo è invece il giudizio dei rappresentanti di Forza Italia che hanno voluto esprimersi sulla vicenda, manifestando comprensione per le scelte della Fiat e criticando il governo, sostenendo che la “scelta americana” della Fiat è colpa del governo: «Il governo rifletta sulle sue colpe per l’impoverimento industriale del paese» sono state le parole di Osvaldo Napoli, deputato di FI.
 
NEL MIRINO DEL FISCO? - Come si vede è ricorrente un che di disinteresse per la questione fiscale (la relativa sede a Londra), ma non tutti però considerano secondaria la scelta (spiegata da Elkann con il fatto che sarebbe più attraente per i potenziali investitori americani). Tra chi vuole capire bene la cosa c’è la persona che è per definizione il più interessato alla questione, Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle Entrate, il quale ha dichiarato: «Dal punto di vista fiscale non posso impedire alla Fiat di fare delle scelte societarie che sono economicamente convenienti per loro. Verificheremo il pieno rispetto delle leggi fiscali italiane». 
 
FUTURO IN ITALIA DA DECIFRARE - Concludendo, si è tentati di riprendere la conclusione dell’intervista di John Elkann, laddove racconta che al termine del colloquio con il direttore della Stampa, Mario Calabrese, è arrivato Sergio Marchionne il quale ha invitato il giornalista a vedere lo spot pubblicitario che verrà proiettato in America durante il Super Bowl, avvenimento sportivo di primaria importanza mediatica. L’articolo non lo dice, ma l’artista a cui si è affidata la Chrysler è Bob Dylan, che appunto pare essere adatto di fronte agli interrogativi sui destini dell’industria automobilistica italiana. Quali sono? Come canta Dylan “The answer is blowin in the wind”, la risposta è nel soffiare del vento.


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Ritratto di katanè
30 gennaio 2014 - 17:01
Logico... :-) Vi ricordo che siamo in ITALIA!!! :-) Quindi tutto va a Rotoli e Indietro!!! :-D Saluti!
Ritratto di Moreno1999
30 gennaio 2014 - 17:38
4
La FIAT dovrebbe cambiare il suo nome in FOAL. Fabbrica Olandese Automobili Londra.
Ritratto di PariTheBest93
30 gennaio 2014 - 17:41
3
Aprirsi al mondo, parole che valgono per tutti non solo per i marchi automobilistici, in Italia ora come ora è solo un casino...
Ritratto di Merigo
30 gennaio 2014 - 18:07
1
Qualunque decisione avessero preso sul domicilio legale e fiscale, sul nome della nuova Società, su dove e cosa produrre in futuro, avrebbero sbagliato per il 90% degli italiani, capaci solo di piangersi addosso e di criticare e dileggiare chi fa e fa bene. Anche in questo articolo c'è un malcelato tono sarcastico tendente al "ma guarda 'sti scemi..", come se lo spot di Bob Dylan che verrà trasmesso durante l'intervallo del Super Bowl l'avessero già visto, dimenticando o forse non sapendo che quello di Eminem trasmesso durante il Super Bowl 2011 con lo slogan "Imported from Detroit" e ancora di più quello di Clint Eastwood trasmesso durante quello del 2012 con il controverso slogan "It's halftime America, and our second half is about to begin" diedero la scossa ad una America in preda al vittimismo: andatevelo a guardare, basta digitare su Google Eastwood spot Chrysler e ve lo propone YouTube, e anche se non ci capirete nulla perché Eastwood parla un inglese impossibile, vi colpirà al cuore. Ma, ecco, visto che ci piangiamo addosso, perché non ci mettiamo nei panni degli americani, perché la Chrysler quella sì oltre ad avere da ieri le Sedi Legale e Fiscale in Olanda e Regno Unito, veramente non è più americana, essendo controllata da EXOR, cioè una Holding italiana pizza-mafia-mandolino: eppure pare siano felici di esserlo e come sappiamo fu il n°1 Barack Obama in persona a nominare FIAT (la nominò proprio nel vero senso della parola!) come unico soggetto adatto a salvare Chrysler, imprestandole 7 miliardi di $ per farlo (restituiti, anzi Payed!, con interessi quasi da usura!), mica bruscoli. Noi no, noi dobbiamo sparlare, e se il Governo italiano approva critichiamo il Governo, e se il Sindaco di Torino plaude critichiamo il Sindaco di Torino, se il mondo economico plaude, apriti cielo! Ci piace da matti piangere se una Loro Piana, che sarà anche il Re del cashmere ma è un unghia di FIAT, viene venduta a Louis Vitton, ma non siamo capaci di gioire se FIAT si compra Chrysler, andando invece a sindacare su dove abbia eletto la propria Sede, come se ci capissimo qualcosa di Holding e regime fiscale delle Società multinazionali.
Ritratto di maparu
31 gennaio 2014 - 00:36
Siamo un popolo di statali, consiglieri regionali, deputati e senatori. In quest'Italia di mantenuti è ormai impossibile fare impresa ma è sempre più facile criticare e lamentarsi. Paghiamo pensioni d'oro mentre i nostri operai hanno stipendi da fame e tutti contro Fiat unica realtà globale Italiana capace in questi anni bui di rinascere più forte che mai. Quanta ignoranza, povera Italia e Forza Fiat !!
Ritratto di Veloce
31 gennaio 2014 - 10:16
l'Italia del "piccolo è bello", del "Made in Italy" ma realizzato in Cina, del "la-mia-azienda-resta-in-Italia-ma-le-tasse-le-evado comunque", l'Italia delle pecore e dei populisti...
Ritratto di UnAltroFiattaro
31 gennaio 2014 - 15:03
Hai scritto quello che molti fanno finta di non capire...
Ritratto di Jonnyz
1 febbraio 2014 - 16:59
Ottimi discorso ;)
Ritratto di Jonnyz
1 febbraio 2014 - 16:59
Ottimo discorso ;)
Ritratto di TommyMichi
2 febbraio 2014 - 11:55
bravo un bel commento, concordo pienamente. L' italiano medio è solo in grado di parlare al vento, anche se non ne sa assolutamente nulla. Anche io non son minimamente esperto di finanza globale ed economia spinta, ma riconosco che se un' azienda privata decide di spostare la sede legale da un' altra parte vuol dire che le conviene. Magari un giorno in politica (vana speranza) si sveglieranno e la faranno ritornare con vantaggi che in Olanda non riesce ad avere, e magari assieme ad altre grosse aziende. Dobbiamo solo gioire se per la progettazione e la produzione vorranno puntare di nuovo sull' Italia, perchè sarebbero posti di lavoro, e che ne sarebbe proprio bisogno..
Ritratto di Livio Lucaroni
30 gennaio 2014 - 18:25
E' vero che conta di più la progettazione e produzione più che la sede fiscale....ma chi ci dice che gli Agnelli, Elkann, Marchionne e compagnia bella, non si sveglino una mattina, non cambino idea e oltre la sede fiscale e societaria, non trasferiscano anche quel che rimane degli impianti produttivi? Hanno parlato di progettazione e produzione Alfa Romeo, Ferrari e Maserati.....e Fiat e Lancia? Esisterà ancora l'auto "made in Italy"? Mi auguro che presto facciano chiarezza.
Ritratto di LucaPozzo
31 gennaio 2014 - 09:10
Intendi dire trasferire gli impianti in Olanda o UK? La vedo dura. Opel e Ford hanno appena chiuso 4 impianti in questi due paesi, ci sarà un motivo no?
Ritratto di Merigo
31 gennaio 2014 - 10:37
1
Chiarezza verrà fatta a maggio con la presentazione del piano industriale triennale mondiale di FCA agli analisti a New York (presentazione propedeutica al collocamento di FCA al NYSE). Questo Marchionne dixit ai Sindacati italiani al termine del CDA di annuncio della nascita di FIAT Chrysler Automobiles. Sia Elkann che Marchione hanno anticipato che quel piano prevede il riassorbimento di tutti i lavoratori italiani: ma leggeteli i giornali o ascoltate i GR e i TG, se non si gira all'infinito a parlare del nulla.
Ritratto di as.crni
30 gennaio 2014 - 19:01
Fra qualche anno vedremo le ferrari made in usa...se non c'è lo stato allora è logico chr si vada da un'altra parte, soprende il fatto che abbiano atteso così a lungo ad andarsene dall'italia.tanto marchionne ha la residenza in svizzera, a lui della fiat non glie ne frega un cavolo.più soldi incassa di utili la fiat di conseguenza più ne prenderà lui.è un paese di evasoriiii....
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
30 gennaio 2014 - 19:36
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Ritratto di gilrabbit
31 gennaio 2014 - 09:37
Siamo un paese dove il 50% della popolazione e forse più riceve aiuti dallo stato. Pensionati, burocrati, nullafacenti, finti invalidi, impiegati in enti inuili e chi pi ùne ha più ne metta sono mantenuti da quell'altro 50% di popolazione che tentando una mission impossible tenta di fare impresa in questo paese. Fiat con i suoi operai, spesso fannulloni e spesso sabotatori, ha ricevuto come altri. Oggi che il 50% dei paganti sta scappando l'altro 50% raglia alla luna sentendosi la terra mancare sotto i piedi. Se invece di ragliare si rimboccassero le maniche e decidessero di partecipare allo sforzo nazionale per uscire dalla crisi le cose potrebbero cambiare. Io intanto ho deciso che tra 1 o 2 anni o anche prima scappo all'est. Voi fare come volete!!!
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
31 gennaio 2014 - 09:51
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Ritratto di gilrabbit
31 gennaio 2014 - 10:01
Tu al loro posta cosa faresti? Se oggi come oggi ci fosse una possibilità di fuga quantoi resterebbero in questo paese? Ho gironzolato un pò per il mondo e ti garantisco che per vivibilità ci sono posti di gran lunga migliori. Oggi Roma per un semplice acquazzone è nel caos. Vigili del fuoco, Vigili urbani e 113 non rispondono. Metro bloccate e autobus affogati nelle strade piene d'acqua. Che cavolo di paese è questo con una burocrazia che strangola e dove dai tempi dei romani non si fanno più fogne efficenti!!!!!!
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
31 gennaio 2014 - 10:27
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Ritratto di LucaPozzo
31 gennaio 2014 - 10:44
M, una piccola precisazione (che in teoria non dovrebbe essere necessaria, ma ogni volta bisogna rispegarlo): la CIG viene pagata dalle aziende, o dai lavoratori (dipenda da come vuoi vederla). Una quota parte della differenza tra il tuo salario lordo e del netto a fondo cedolino, ad esempio, va a pagare la cassa integrazione. E questo vale per tutti i lavoratori, verso tutti i lavoratori. Vogliamo escludere certe aziende dall'accesso alla CIG? Ottimo! Io penso che molti impiegati Fiat ad esempio sarebbero entusiasti della cosa. Ovviamente è necessario peró abbassare il cuneo fiscale, esclusivamente per loro, in modo che possano anche smettere di pagare la cassa delle varie Ilva, Finmeccanica, Indesit, ecc., giusto per equità. Per quanto riguarda gli aiuti di stato, è verissimo, fino ad un decennio fa ne han presi. Ma gli italiani quando impareranno a vivere nel presente e aprire gli occhi su di esso? Il problema di questo paese è che è entrato in un unione senza avere la forza e la credibilità per imporre che le regole cui sottostà siano rispettate anche da altri paesi, che invece continuano a sostenere le proprie aziende con soldi pubblici. Nel mentre che noi si rimugina su quanto percepito dal gruppo Fiat 20 anni fa, giusto l'hanno scorso e due anni fa una parte delle mie e tue tasse (o quelle di tuo padre se 93 indica l'anno di nascita) è stata data in forma di sovvenzioni europee a Renault e Volkswagen. Solo che siamo troppo impegnati a ripetere la nostra filastrocca per accorgercene
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
31 gennaio 2014 - 10:55
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Ritratto di lele31
31 gennaio 2014 - 14:23
ciao luca, sono d'accordo con te. non so se sai che noi negli ultimi anni non abbiamo solo finanziato renault e volkswagen, ma anche psa. in particolare quest'ultima e vW hanno preso a gennaio la bellezza di 40 miliardi di euro dalla banca d'italia al tasso dell'1%, come le tanto odiate banche. va altresì ricordato che le francesi sono state finanziate dal loro governo tra 2007-2008 con Sarkozy per un ammontare di 32 miliardi di euro. dal 2013 i francesi continuano hanno garantito per peugeut debiti pari a 7 miliardi di euro. non men puliti sono i tedeschi che finanziano le loro case attraverso le landsbank, che sono banche regionali con un livello qualitativo del portafoglio crediti veramente pessimo ( chi sa come mai schauble ministro delle finanze di berlino a chiesto che queste vengano escluse dal nuovo meccanismo dell'unione bancaria).
Ritratto di lele31
31 gennaio 2014 - 14:29
d'accordissimo con te. va altre sì ricordato che i francesi finanziano le loro case automobilistiche (e non solo) continuamente. Sarkozy nel 2007-2008 ha finanziato le due case per un ammontare pari a 32 miliardi di euro, nel 2013 hollande a garantito per psa debiti pari a 7 miliardi di euro. va ricordato che ( non so se lo sapete, cmq lo scritto già in un altro post) VW e PSA hanno preso finanziamenti dalla BCE per un ammontare a 40 miliardi ciascuno al tasso dell'1%. la fiat emette corporate bond al tasso del 4.5% ( se non ricordo male)
Ritratto di lele31
31 gennaio 2014 - 14:30
scusate se ho ripetuto , ma non è dipeso da me in quanto il primo messaggio prima non mi era stato salvato
Ritratto di lele31
31 gennaio 2014 - 14:31
scusate se ho ripetuto , ma non è dipeso da me in quanto il primo messaggio prima non mi era stato salvato
Ritratto di Gino2010
4 febbraio 2014 - 11:02
chissà perchè quando scrivo io le cose che dici tu nessuno mi risponde.Sono mesi che vado dicendo che 1)si dovrebbe molto approfondire la faccenda delle ma.z.zette bmw al partito della merkel per rinviare la decisione di ridurre le emissioni di co2 da parte dei parchi autoveicoli delle case automobilistiche 2)si dovrebbe approfondire anche quello che è successo tra la mercedes ed il governo francese sulla questione dei gas non ammessi per la climatizzazione.Anche lì sono girate mazz.ette?temo di sì.3)non sono mai stati chiariti a sufficenza gli aspetti più oscuri dell'acquisizione di porsche da parte di VAG.4)mica solo renault ha preso soldi pubblici.Vogliamo parlare di come lo stato francese sta aiutando PSA altrimenti già fallita?5)siamo sicuri che sull'abbandono dell'europa di chevrolet la diab.olica merkel non c'entri ancora?per la serie GM abbandoni pure chevrolet (in europa) per salvare Opel e tutti i suoi stabilimenti?
Ritratto di onavli§46
1 febbraio 2014 - 21:26
aiuti statali, non sapevo ciò.
Ritratto di gilrabbit
2 febbraio 2014 - 11:28
Nel 1980 una signora all'epoca 37enne dipendente delle banca di roma con 18 anni di servizio andò in pensione. Ancora campa e sono 34 anni che la manteniamo. Come lei ce ne sono centinaia di migliaia a vivere alle spalle di chi una pensione non la vedrà mai anche se paga fior di contributi da anni ed anni. Poi abbiamo i burocrati che senza sapere il perchè percepiscono stipendi da favola e poi ci accorgiamo pure che truffano lo stato (vedi ospedale israelitico inps). Poi ci sono interi paesi e strade dove tutti non si sa perchè percepiscono pensioni di invalidità, di accompagnamento o altro ed infine una pletora di nullafacenti che senza apportare nessun contributo al consesso civile ne traggono vantaggi come case popolari e prebende gratis. Come vogliamo chiamare questi soldi regalati a dx e a manca se non aiuti di stato?
Ritratto di onavli§46
2 febbraio 2014 - 14:33
capisco perfettamente che la cosa da Te citata è estremamente subdola, ma all'epoca sussistevano leggi vigenti, ora non più, che permettevano a certi settori (in particolare i dipendenti di Stato, ma non solo)), di poter beneficiare di tali condizion per legge. i. Era legge, non una regalia, Lo Stato al popolo non regala mai niente. Da diversi anni le cose sono cambiate, (ma non molto in particolare nel Pubblico Impiego) e si potrebbero cambiare ancora, mantenendo il concetto di equità e democrazia, cosa pur questa, che in questo Paese è molto labile e comunque tirata come un elastico, a pro di questo e/o di quello. Ragionissima, nel concetto dei burocrati, delle pensioni d'oro, ad appannaggio di pochissimi (ma non troppo) ultraricchi, peraltro noti, come così pure i stipendi da favola, (i casi, Amato, Mastrapasqua, e tanti e tanti altri sono più che significativi A mio avviso, anche la metodologia della Cassa Integrazione andrebbe rivista, in quanto, se è prevista come ammortizzatore sociale (sia per i lavoratori che per le Aziende), dovrebbe essere utilizzata per i lavoratori in tali regimi, nell'ausilio di lavori sociali e/o socialmente utili, che so: cura del territorio, pulizia strade e città ecc.ecc. Ma purtroppo non è così, anzi, e lo dice un sindacalista non della Triplice ovviamente, generalmente chi è in regime di CIG, effettua lavoro nero, dunque danneggiando lo Stato, i varii settori interessati, e pur le Aziende stesse che dovrebbero, se opportuno, provvedere ad una riqualificazione aziendale, ma anche sociale, e ciò in ragione dello Stato, cui tutti volenti o nolenti apparteniamo. Certo, una volta era tutto diverso, la stalla era piena di buoi, l'economia tirava, e tutto passava assai oltre il lecito. Al momento i lavoratori FCA, tornando al vero problema, per dichiarazione di Marchionne, rientreranno tutti negli svariati "nominativi" aziendali concepiti dall'Azienda, ma il meccanismo è sicuro sino ad un certo punto, come pure le garanzie, sia quelle dei lavoratori e sia quelle aziendali. Se non vi sarà sviluppo, progettazione, produttività e sopratutto mercati, tutto diventerà una bolla di sapone. Il mercato auto in Italia, si aggira, dal 7 al 10%, non molto per la verità, e se chi dovrebbe, (il Governo) varare nuove provvedimenti atti a rilanciare l'economia, ed una più bassa fiscalità, per Aziende e lavoratori, non avverrà, non si andrà da nessuna parte nel prossimo futuro, cioè domani, non fra 10 anni.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
2 febbraio 2014 - 16:47
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Ritratto di onavli§46
2 febbraio 2014 - 18:02
io ho risposto al formulazione sollevatami da Girrabit, che pur non c'entrando totalmente nella discussione, aveva fatto delle osservazioni, che meritavano risposta precisa. La Cassa Integrazione di FIAT, meglio dire ex-FIAT, è frutto di accordi fra Azienda, Parti Sociali, Ministero del Lavoro, ed erogata "ratio legis" dall'INPS. Se poi andiamo a cercare le misure protezionistiche verso Fiat (e non solo) certo che è un'altra storia, ed in fatto di storia, allora diciamo anche, che MIrafiori, era stata costruita nel ventennio del regime (1936), in completi finanziamenti dello Stato Italiano, con un inserimento di manodopera di c.a. 50mila lavoratori. Che ci facciamo dare anche quelli? Comunque nessuno ti ha obbligato a ad interferire. Saluti a Te
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
2 febbraio 2014 - 19:04
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Ritratto di onavli§46
2 febbraio 2014 - 20:00
Scusa è un modo di dire, mi guardo bene dal chiedere scusa alla Tua alterigia. Tranquillo, che fra me e te, dialoghi non ve ne saranno più.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
2 febbraio 2014 - 20:22
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Ritratto di onavli§46
2 febbraio 2014 - 20:01
Scusa è un modo di dire, mi guardo bene dal chiedere scusa alla Tua alterigia. Tranquillo, che fra me e te, dialoghi non ve ne saranno mai più. Stammi bene..
Ritratto di onavli§46
2 febbraio 2014 - 20:01
Scusa è un modo di dire, mi guardo bene dal chiedere scusa alla Tua alterigia. Tranquillo, che fra me e te, dialoghi non ve ne saranno mai più. Stammi bene..
Ritratto di bubu
30 gennaio 2014 - 20:23
è stata una scelta molto astuta, ora rimane da vedere se nel bene o nel male! gli obbiettivi sono molto importanti e spero che verranno realizzati tutti in modo soddisfacente! concordo che la scelta di spostare la sede legale e fiscale all'estero sia stata detta ANCHE, ma non solo, colpa dalla politica poco attenta e della sfiducia degli italiani, che probabilmente non hanno perso occasione per screditare la nostra casa automobilistica e che adesso fanno anche la parte di quelli che rimangono male! fin quando era in Italia fiat poteva anche chiudere (anche da commenti fatti su questo portale), adesso che finalmente ha deciso di giocare in grande e si è spostata c'è il disappunto generale! avremmo fatto bene ad apprezzarla quando era ancora a Torino, adesso è troppo tardi! Spero vivamente che FCA possa dare risposta positiva e concreta, mostrando di cosa è capace!
Ritratto di LucaPozzo
31 gennaio 2014 - 09:13
Certo che è triste vedere la fine che sta facendo il fatto quotidiano. Era partito con le migliori intenzioni e si è ridotto a fare da gazzettino di partito e a far analizzare il settore automotive a Revelli (per la politica estera chi interpellano? Gualtiero Marchesi?)
Ritratto di lele31
31 gennaio 2014 - 14:44
ahahhhaahhahaah quanto hai ragione!!!!!!!!!!!1
Ritratto di DaveK1982
31 gennaio 2014 - 09:24
7
con marchi di grandissima importanza come Ferrari, Maserati e Jeep, tra gli altri. Il nostro governo dovrebbe fare un bel mea culpa per essersi lasciato sfuggire una bella fetta di tasse che Fiat Chrysler Automobiles regalerà al Regno Unito. Ora il governo deve fare in modo di dare competitività alla produzione industriale italiana perché Fiat non è l'Italia e l'Italia non è Fiat. Dovremmo convincere altri gruppi a venire a produrre qui, invece di farli scappare.
Ritratto di gilrabbit
31 gennaio 2014 - 10:09
Fiat non è scappata. Ha sede legale in Olanda perchè lì la legislazione gli permette il controllo con il solo 30% dell'intera società. E' a Londra perchè è una sede di prestigio e gli permette la quotazione nella borsa di Londra di cui Milano a confronto e niente. Inoltre c'è il fatto che così facendo al pari dei colossi mondiali acquisisce lo status di multinazionale che produce e vende sul mercato globale. Del resto lo fanno tutti e non vedo perchè fiat no dovrebbe farlo. Quindi direi che più che scappata l'abbiamo cacciata con dileggio quindi se lascerà dietro di se un cimitero di stabilimenti mezzi vuoi e cassa integrazione detto tra noi ha fatto benissimo. Bastava solo legegre le cose scritte nell'ultimo periodso su queste pagien poer sputare sul paese inetro e sfancularci tutti!!
Ritratto di lidel
31 gennaio 2014 - 14:42
2
se prima si compravano auto fiat perchè i soldi restavano in italia e si mantevano in vita le fabbriche nostrane, ora non credo ci siano ragioni per comperare i loro water a 4 ruote. per quanto mi riguarda, fca può fallire oggi stesso!
Ritratto di AyrtonTheMagic
31 gennaio 2014 - 16:27
1
invece di chiedere scusa... imbecilli! Pensate a comprare gli F35 che gli americani continuano a ritenere dei bidoni.. continuate a mantenere una pressione fiscale che soffoca imprese e dipendenti... continuate a mantenere alti i vostri privilegi..continuate così, poi quando è finita la ciccia, veniamo a mangiare a casa vostra.
Ritratto di gbvalli
31 gennaio 2014 - 19:37
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Credo che tutti noi italiani siamo quanto meno un po' sbigottiti e sgomenti per l'emigrazione della sede sociale della nostra storica casa automobilistica. Personalmente mi dispiace molto: lo leggo come un "ultimo atto" di un processo di disgregazione dell'industria italiana, dovuto principalmente a mancanza di pianificazione, di gestione, di collaborazione da parte sopratutto della classe politica . Adesso staremo a vedere... Ma speriamo che facciano auto migliori e più vendibili di tante che hanno fatto.. evidenziando il vero spirito delle auto italiane e puntando molto sul design . Ieri passavo vicino ad una Bravo nuova di zecca: secondo me, pur con qualche scompenso, un bell'esempio di design taliano, come altre nostre auto, in primis la Giulietta, per non parlare delle Alfa Romeo degli anni 60, ma anche 90, o di certi modelli Lancia del passato. Riflettevo sulla differenza tra il nostro modo di interpretare le forme e quello del resto del mondo: sarà perché siamo "nipoti" di Raffaello, di Botticelli, di Giotto, di Brunelleschi, di Michelangelo, ma nel nostro migliore e più autentico design c'è la fantasia, l'estro, la tendenza al superamento della semplice funzione utilitaristica e la tensione verso la "bellezza", l'"armonia", per perpetuare anche in un "oggetto" il nostro innato slancio vitale, la nostra generosità, il sorriso e la luce dei nostri cieli azzurri, la genialità delle nostre opere d'arte, l'incanto delle nostre montagne, il dinamismo della nostra iniziativa. Anche se queste nostre prerogative sono state ormai quasi completamente soffocate da una classe politica oziosa, incapace e corrotta, l'"italianità" più autentica rimarrà impressa nella mente e nel cuore di tutti in tutto il mondo ancora per decenni . Speriamo, o meglio, sforziamoci di farlo, che lo sarà nelle auto FCA.. speriamo che non si confondino in un mare di auto tutte uguali, tutte ad inseguire disperatamente gli ultimi stilemi imposti dalla moda e dalla globalizzazione, a conformarsi a stampi pressoché identici, senza classe e identità, prive di qualsiasi connotazione definita : solo così riusciranno a venderne in numeri soddisfacenti .
Ritratto di lele31
1 febbraio 2014 - 11:21
speriamo vivamente cmq da quello che si dice su alfa e se ciò viene confermato nè vedremo delle belle
Ritratto di Greycar
1 febbraio 2014 - 08:33
speriamo!
Ritratto di pi67
1 febbraio 2014 - 10:06
sono due anni che si parla di marchionne e strategie fiat,ma le macchine si fanno si o no, perche'mentre i grandi strateghi movimentano denaro, gli altri sfornano nuovi modelli.
Ritratto di onavli§46
1 febbraio 2014 - 11:04
Attilio Befera, anzichè far dichiarazioni da "osteria", cioè da ciucchi, potrebbe, controllare maggiormente e comunque molto più minuziosamente, le entrate (tutte), di TUTTI i parlamentari e politici della Banda Bassotti, nonchè , quelli tipo mister Mastrapasqua e company. Forse verrebbe a capo di qualche entrata, e non fare dichiarazioni beccere, che se fossero, ripeto fossero, state veritiere, dovevano essere accertate a suo tempo. Prima si lasciano scappare i buoi dalla stalla, ed ora si rincorre favolescamente con storia, perchè di storia si tratta , di evasioni fiscali del fù Gruppo Fiat (attuale FCA). Anni fà, i nostri cari Governanti di ogni epoca, dovevano fare piani di settore industriale e commerciale 8 tra cui quello dell'auto), e non collusamente distruggere la più grande azienda italiana dell'auto, che ora ed ormai ha preso il volo il certo più che furbo AD. . Che pensassero a rilanciare veramente l'economia, l'industria, il commercio, i posti di lavoro, tutta la società italiana, che come tutto il territorio italiano, si sta sgretolando in ogni catastrofe naturale e non.. Il settore auto nel nostro Paese è al collasso, e non certamente solo per la produttività perduta e che ormai non si farà mai più con numeri di pezzi rispettabili ed autorevoli. Le tasse, le gabelle, i ladrocini continuati, hanno portato ai minimi termini tale produttività e sopratutto gli acquisti degli utenti, che e comunque, anche per altri molteplici problemi sono alla miseria.
Ritratto di ILoveItalianCars
1 febbraio 2014 - 15:06
Fiat ha fatto bene a spostare la produzione all estero, qua in Italia il costo di mantenimento di un industria è elevato, quindi non dobbiamo criticare Fiat solo perchè si è trasferita all estero, e poi anche se si è trasferita all estero i materiali sono sempre italiani!
Ritratto di pi67
1 febbraio 2014 - 19:09
perche' pensi che in germania il costo del lavoro sia di parecchio piu' basso, e poi le panda che si fanno in polonia costano poco secondo te.a me sembra che per essere credibili verso il mercato estero bisogna dare prodotti di qualita' che siano affidabili anche dopo qualche anno,vedi kia auto.