SOTTO I 500 MILIONI - Procede la fusione Fiat-Chrysler, e la notizia non fa altro che giovare al titolo Fiat: questa, in estrema sintesi, è la buona novella comunicata dal Lingotto. Sin dal progetto di fusione approvato con l'assemblea straordinaria del 1 agosto, infatti, il nodo era legato al limite di 500 milioni di euro da spendere per ripagare gli azionisti che avessero chiesto di recedere, cioè non aderire alla fusione (in quel caso, ogni azione Fiat sarebbe stata pagata 7,727 euro). La Fiat ha annunciato oggi che il limite dei 500 milioni non è stato raggiunto, sulla base delle comunicazioni di recesso. Una comunicazione dovuta in nome della trasparenza del sistema borsistico: i dati ufficiali sono previsti per il 4 settembre, ma sono chiari sin da oggi.
IL TITOLO FIAT CRESCE - Questa la frase-clou del comunicato Fiat: “Fiat ritiene inoltre che il numero massimo di azioni per le quali il diritto di recesso è stato validamente esercitato comporterebbe una esposizione complessiva inferiore al limite”. La traduzione è semplice: la fusione si fa, perché chi ha chiesto il rimborso delle azioni, non credendo nel progetto che dà origine alla FCA (Fiat Chrysler Automobile), è inferiore alla soglia stabilita. Il superamento di questa soglia era la vera spada di Damocle su tutta l'operazione, che avrebbe decretato lo stop della fusione con Chrysler e del trasferimento della sede legale in Olanda e di quella fiscale nel Regno Unito. Al momento in cui scriviamo, il titolo Fiat ha chiuso a 7,52 euro per azione: dall'inizio del mese, la risalita è indubbia, e il saliscendi da quota 7 euro sembra definitivamente alle spalle.