“FERIE” OBBLIGATE - “Soldi non ce ne sono, le automobili non si acquistano”. Un ritornello a cui siamo purtroppo abituati da anni che ha pesanti ripercussioni sull’intera filiera automobilistica. L’ultima “vittima” è la fabbrica
Fiat di
Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, dove si produce la
Fiat Panda, costretta a chiudere i battenti per una settimana a causa del calo degli ordini registrati in estate. Lo stop è previsto dal 7 all’11 ottobre con i 3.000 lavoratori che andranno in cassa integrazione.
LE REAZIONI - Esprime tutta la sua preoccupazione Giuseppe Terracciano, segretario della Fim di Napoli, che ha richiesto a gran voce un intervento immediato del governo che possa rilanciare il comparto automobilistico grazie alla rimozione delle zavorre che bloccano la crescita del mercato. Più ottimista il segretario generale della Fismic Luigi Mercogliano, speranzoso che si tratti di una flessione congiunturale dovuta al calo degli ordini, frequente durante la pausa estiva. Nel frattempo gli analisti stanno cercando di capire se il calo di vendite della Panda sia destinato a ridimensionarsi o meno.