MARCHIONE VA DI FRETTA - Dopo aver confermato che il gruppo Fiat è salito al 30% della quota azionaria di Chrysler (leggi qui la news), emergono nuove indiscrezioni sulla "scalata" della casa americana da parte della Fiat. Secondo quanto riporta oggi il Corriere della Sera, la Fiat potrebbe esercitare l'opzione sull'ulteriore 16% delle azioni della Chrysler entro due mesi, utilizzando i 16 miliardi di liquidità disponibili nella casse della società, come scritto nel bilancio 2010 e come già annunciato dallo stesso Marchionne.
UN GIRO DI PRESTITI - Perché il progetto vada in porto, la Fiat deve prima soddisfare una clausola: saldare i 7,4 miliardi di dollari erogati dal governo Usa e Canada per salvare la Chrysler. Un prestito, il cui rimborso era inizialmente previsto nel 2013, ma che Marchionne avrebbe tutto l'interesse ad onorare al più presto: era stato ottenuto a caro prezzo, con un tasso medio dell'11% che, tradotto in dollari, significa 1,3 miliardi di dollari d'interessi solo nel 2010. Per questa ragione, ci sarebbero delle trattative in fase molto avanzata con quattro banche internazionali, pronte a concedere un nuovo prestito alla Fiat con tassi più “ragionevoli”, per saldare in massima parte il debito verso Stati Uniti e Canada.
L'ULTIMO TASSELLO - L'obiettivo di salire al 51% entro la fine dell'anno sembra essere alla portata di Marchionne: una volta raggiunto il 46%, il restante 5% sarebbe l'ultimo dei problemi. Stando agli accordi con l'amministrazione Obama, Marchionne lo otterrà costruendo negli Stati Uniti una vettura in grado di percorrere in media 40 miglia per gallone (14 km/l) utilizzando piattaforma e motori Fiat. Il debutto di questo modello sarebbe previsto per l'ultimo trimestre di quest'anno.