TRATTIVE IN CORSO - Il Lingotto si prepara alla campagna di Russia. E, come testa di ponte per dare l’assalto a un mercato dell’auto ancora in crescita, potrebbe utilizzare lo stabilimento della Zavod Imeni Lichačëva (ZIL), la storica casa moscovita che realizzava le lussuose auto di rappresentanza per la nomenklatura del vecchio Pcus, il partito comunista dell’allora Unione Sovietica. L’indiscrezione, raccolta in Italia dal quotidiano il Giornale, è stata confermata dalla locale Rossiskaia Gazeta, giornale considerato vicino al governo del primo ministro Vladimir Putin: la Fiat starebbe trattando per poter assemblare le vetture destinate al mercato russo nelle officine dallo stabilimento che occupa un’area di circa 280 ettari nei pressi di Mosca. L’ha confermato il sindaco della capitale russa, Andrei Sharonov, precisando però che sarebbero interessate all’affare anche alcune, non meglio precisate, case sudcoreane. Dal canto suo, il Comune di Mosca cerca disperatamente di fare cassa, considerato che l’anno scorso ha dovuto sborsare l’equivalente in rubli di oltre 375 milioni di euro per pagare i debiti dalla ZIL, di cui è proprietario al 64%.
ADESSO PRODUCE CAMION - Nata nel 1916, la ZIL ha costruito per decenni le vetture per gli alti dirigenti del Pcus, da Stalin a Breznev. In seguito, è stata pure utilizzata dalle alte cariche dello stato della repubblica presidenziale nata dopo il crollo dell’Unione Sovietica, come il presidente Boris Ieltsin. Ma l’ultima commessa “automobilistica” risale ormai a 13 anni fa. Da allora, la ZIL si è specializzata nella produzione di camion.