GIORNATA STORICA - Con una conferenza stampa che si terrà alle 20:15 italiane la Chrysler si appresta a rimborsare il prestito di 7,5 miliardi di dollari concesso dal governo americano e quello canadese nel 2009. Un rimborso inizialmente previsto per il 2013, ma anticipato da Sergio Marchionne (nella foto in alto), amministratore della Fiat e del gruppo americano, grazie a un prestito ottenuto da quattro istituti bancari. Un'operazione di alta finanza che, grazie un tasso d'interesse inferiore a quello concesso dall'amministrazione Obama (si dice 7,5% contro 11 %), permetterà alla Chrysler non solo di riguadagnare la propria indipendenza, ma anche risparmiare circa 300 milioni di dollari di interessi l'anno (leggi qui per saperne di più).
RAGGIUNTO IL 46% - Sempre oggi verrà ufficializzata l'acquisizione del 16% della Chrysler da parte della Fiat per una somma di circa 1,3 miliardi di dollari, che farà salire la quota del gruppo torinese dal 30 al 46%. Raggiunto questo traguardo, l'obiettivo resta quello di salire al 51% entro la fine dell'anno quando, commercializzando una berlina che utilizzi piattaforma e motori Fiat, in grado di percorrere in media 40 miglia per gallone (14 km/l), la Fiat riceverà il 5% dell'attuale 8,6% detenuto dal Tesoro americano. La scalata del gruppo torinese non sarebbe finita: secondo alcune indiscrezioni, la Fiat potrebbe salire fino al 70%, grazie un'opzione che le permetterebbe di rilevare anche il 40% delle quote Chrysler in mano ai sindacati dei lavoratori americani (leggi qui per saperne di più).