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Filiera dell’auto in Italia: un mondo in trasformazione

01 marzo 2019

Per le 5700 aziende italiane del settore è un momento delicato ma importante. Una ricerca specializzata fotografa la situazione.

Filiera dell’auto in Italia: un mondo in trasformazione

BUSINESS E POSTI DI LAVORO - In Italia sono circa 5.700 le aziende che partecipano alla complessa filiera del mondo dell’automotive. Una realtà che da sola occupa 250 mila persone, pari a circa il 7% degli addetti del settore manifatturiero italiano, contribuendo al PIL nazionale per il 5,6% (93 miliardi di euro di fatturato). Sono numeri importanti di per sé, ma che diventano ancora più rilevanti se si considerano le prospettive legate alla fase di trasformazione che sta vivendo il settore. Una fase caratterizzata da grandi incertezze, ma anche di prospettive di possibilità. Il quadro della situazione è emerso da uno studio compiuto da chi vive dall’interno esigenze, problemi e aspettative dell’universo dell’auto: la società Sace Simest (finanziamenti e coperture assicurative per le aziende e facente capo alla Cassa Depositi e Prestiti), l’Anfia (l’associazione delle aziende del settore), con la collaborazione della società di consulenza Alix Partners.

UN UNIVERSO MOLTO FRAMMENTATO - Lo studio traccia un quadro articolato del settore industriale dell’auto. “Bilancio 4Ruote” è il titolo della ricerca che vuole essere di studio, ma anche e soprattutto di lavoro, mirando a offrire alle aziende un riferimento per le loro iniziative che ormai non possono limitarsi alla realtà italiana, ma devono guardare a scenari ben più ampi. Alla base dello studio c’è un’analisi dettagliata dei bilanci delle 50 principali aziende italiane del settore, abbinata al quadro dei prodotti assicurativi e finanziari proposti dal gruppo Cassa Depositi e Prestiti alle aziende per i loro programmi di crescita e innovazione. Ciò soprattutto in considerazione del fatto che nella filiera dell’automotive è molto grande la componente delle piccole e medie imprese, quelle che più di tutte hanno bisogno di supporto per muoversi sul piano internazionale e per innovare. Lo studio mette in risalto che il 45% delle aziende del settore componentistica e engineering&design ha meno di 9 addetti, ciò anche se il 75% del fatturato del comparto è realizzato da appena l’8% delle aziende. 

NUOVE TECNLOGIE E TENDENZA VERSO EST - Lo studio mette in risalto che il settore è interessato da due grandi fenomeni: il processo di spostamento verso Oriente del baricentro dell’industria automotive (sulla base della forte crescita dei mercati orientali), e la trasformazione tecnica del prodotto automobilistico. Due realtà che impongono alle aziende esistenti spirito di iniziativa e capacità di innovazione su entrambi i fronti. La misura di tutto ciò è percettibile chiaramente dai dati economici inerenti alle prospettive di mutamento tecnico del settore. Basti dire che a livello globale, il settore dell’auto elettrica registra progetti per 255 miliardi di euro entro il 2023. La filiera italiana è interessata per 3,5 miliardi.

REALTÀ IN MOVIMENTO - Contemporaneamente è in atto una tendenza alla collaborazione tra le aziende, fino all’acquisizione e alla fusione, in una logica di potenziamento e adeguamento strutturale alle esigenze imposte dalle sfide da affrontare. In particolare si stanno dimostrando interessanti e appetibili le nuove aziende innovative che propongono soluzioni originali. Lo studio sottolinea come nel solo 2018 le operazioni di accorpamento sono state 224 per un ammontare complessivo 64 miliardi di euro.



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Ritratto di Sprint105
1 marzo 2019 - 10:21
Speriamo che le aziende di casa nostra non perdana il treno. Sarebbe utile che il governo e FCA aiutassero a fare sistema, come avviene in altri paesi
Ritratto di napolmen4
1 marzo 2019 - 10:31
Più che FCA spetta al governo......
Ritratto di VEIIDS
1 marzo 2019 - 11:03
Infatti, è molto più importante FCA per l'Italia che l'Italia per FCA. Il governo dovrebbe prendere atto dell'erosione della competitività del paese e capire che le imprese non investiranno mai più le cifre che si vedevano anche solo nel 2007. E il discorso non vale solo per l'auto, ma per tutti i settori.
Ritratto di Mattia Bertero
1 marzo 2019 - 11:37
3
Lavoro in una delle aziende più importanti al mondo per la componentistica di auto, facciamo i volani per la maggior parte delle case automobilistiche. C'è poco lavoro ora dopo un 2018 con moltissimi ordini. É un settore delicato qui, fatto di sali e scendi, ed in futuro ci attende una profonda trasformazione con la crescente domanda di motorizzazioni ibride ed le elettriche. Vedremo, però per fare questi cambiamenti servono investimenti che tardano ad arrivare. Lo Stato dovrebbe attuare una serie di leggi per abbassare le tasse sul lavoro.
Ritratto di Roomy79
1 marzo 2019 - 21:54
1
Ad esempio, nel vostro caso l’elettrificazione potrebbe essere una sfida notevole. I motori elettrici (correggimi se sbaglio non sono un tecnico) non hanno alcun volano, quindi bisogna reinventarsi
Ritratto di Mattia Bertero
3 marzo 2019 - 22:53
3
Esatto, le elettriche non necessitano di un volano. I nuovi progetti si stanno spostando sui volani per le motorizzazioni ibride per ora. Ma in futuro l'azienda dovrà cambiare completamente la sua produzione, anche se penso che non sia un futuro così prossimo, stanno arrivando linee nuove che fabbricheranno volani per i modelli dei prossimi 10 anni (si, i modelli di volani nuovi sono di auto che non sono ancora in commercio e molti sono ancora per i consueti motori a combustione).
Ritratto di Neofita
1 marzo 2019 - 14:21
Senza l'intervento pubblico gli investimenti stranieri non arrivano in Italia e chi già dà lavoro da noi potrebbe delocalizzare altrove, dove il costo del lavoro è certamente inferiore. La triste realtà dei fatti. Spero di sbagliarmi nel non prevedere un futuro roseo per il comparto auto in Italia.
Ritratto di Giuliopedrali
1 marzo 2019 - 16:00
A me sembra, anche se non è il mio settore la componentistica, che purtroppo la filiera di FCA non essendo FCA in ottima salute, va be purtroppo... Però esiste tutta una filiera legata al design ai prodotti di lusso e alla prototipazione per nuove Case soprattutto asiatiche che in Italia sta aumentando sempre più.
Ritratto di alex_rm
2 marzo 2019 - 10:08
Parli di aziende di 20-30 dipendenti che sono briciole rispetto ai 250000 Italiani che lavorano nel mondo dell automobile
Ritratto di tramsi
2 marzo 2019 - 18:17
Sì, Pedrali scrive sempre con un neurone, ma non per scelta.
Ritratto di Ale8080
3 marzo 2019 - 22:00
Se la parte deputata alla produzione di componenti per motori termici non si evolve verso i motori elettrici sarà crisi, per loro. Un motore termico ha un migliaio di componenti, quello elettrico circa 200. Bisogna diventare bravi in quei 200.
Ritratto di alex_rm
2 marzo 2019 - 10:03
L’industria dell auto in Italia e un settore di grande importanza(ci lavorano 250000 italiani)ma non mi sembra che a livello statale si stia investendo per essere pronti al cambiamento che si avrà da qui a 5-10 anni nell mondo dell automobile. Al momento americani,coreani e cinesi sono avanti,ma anche tedeschi,francesi e inglesi stanno investendo ingenti cifre.FCA sta investendo da qualche anno per nuovi modelli ibridi ed elettrici.Quando c’è stato il cambiamento da Tubo catodico a schermo LCD molte aziende italiane(come la mivar) sono sparite perché non erano pronte a queste nuove tecnologie rispetto ad aziende Asiatiche che hanno monopolizzato il mercato.
Ritratto di Ale8080
3 marzo 2019 - 21:57
Come in natura: vive chi é capace di evolvere non il più forte.
Ritratto di schizzo650
2 marzo 2019 - 17:05
1
L'industria italiana ha vissuto di svalutazioni continue per essere competitiva, con l'avvento dell'euro ciò non è stato più possibile e quindi è iniziato il declino, ma non per tutti molto hanno investito vedi Brembo altri hanno vissuto di rendita vedi Fiat, l'epilogo l'abbiamo vissuto con la fine della joint venture con GM e il quasi fallimento, ora sperare di invertire una tendenza conclamata, ci vorrebbero miliardi a palate, sinceramente spero solo il miracolo cinese o coreano che acquisti ciò che rimane delle ceneri di un gruppo che era il fiore all'occhiello della manifattura italiana
Ritratto di Ale8080
3 marzo 2019 - 21:55
Ma secondo me hai buttato lì un po’ di banalità a caso per fare 7 righe. Euro, svalutazione, hm, fca....sai quanta componentistica dall’Italia verso bmw, vag, Mercedes, ecc ecc? Sai che ad esempio Mercedes ha una parte di r&d per il design sul lago di Como? Le aziende devono essere competitive e saper mutare forma per vincere, senza aspettare per forza fca: fare settore, distretto Italia, fare squadra e poi si avere anche degli incentivi, sponsorizzazioni dallo Stato farebbe solo bene.