PROGETTO INTERNAZIONALE - Disattivare un cilindro per ridurre consumi ed emissioni di CO2 e incrementare l’efficienza. È quanto promettono gli ingegneri dei centri di ricerca Ford di Aachen (Germania), Dunton (Regno Unito) e Dearborn (Stati Uniti) che hanno sviluppato in collaborazione con Shaeffler Group il primo 3 cilindri con tecnologia di disattivazione. Il motore oggetto della novità è l’EcoBoost 1.0 presentato nel 2012 e impiegato su dieci modelli dell’ovale nella varianti da 100, 125 e 140 CV. Un’unità vincitrice di numerosi premi come Motore dell’anno grazie a iniezione diretta ad alta pressione, doppia fasatura variabile e turbo, che dal 2018 sarà disponibile pure con la nuova tecnologia che lo trasforma in bicilindrico in determinate condizioni.
MENO CONSUMI, STESSE PRESTAZIONI - La versione che la Ford chiama a cilindrata variabile dell’EcoBoost 1.0 sarà in grado di disattivare/riattivare il funzionamento di uno dei tre cilindri in 14 millisecondi con l’intento di ridurre attriti e resistenza meccanica e, di conseguenza, i consumi e il rilascio di gas serra e inquinanti. Per farlo il sistema interrompe l’afflusso di benzina e il movimento delle valvole quando il regime di rotazione è inferiore ai 4.500 giri e non è richiesta potenza supplementare dal motore come, ad esempio, procedendo a velocità costante o effettuando riprese graduali. L’intervento di disconnessione è gestito da un software che analizza diversi parametri, quali velocità, pressione sul pedale dell’acceleratore e carico motore. L’apporto del “pistone” disabilitato riprende in automatico appena si preme sul pedale dell’acceleratore richiedendo maggiore potenza. Secondo la Ford, la disattivazione è impercettibile, priva di vibrazioni anche nella configurazione bicilindrica e consentirebbe un incremento generale dell’efficienza del 6%. Inoltre, il ripristino immediato del terzo cilindro non determina la rinuncia in termini di potenza e prestazioni.