CAMBIA TUTTO - Nei giorni in cui la Ford annuncia 12.000 esuberi in Europa, delinea anche i piani futuri nel vecchio continente. Il nuovo corso della casa americana sarà possibile grazie ad una profonda opera di razionalizzazione delle risorse umane e degli impianti (passeranno da 24 a 18) e ad uno snellimento societario, con la creazione di aree di business autonome. È inoltre prevista una riduzione delle emissioni complessive di CO2, ottenuta grazie a miglioramenti nei motori convenzionali e una elettrificazione della gamma, che comprenderà modelli ibridi ed elettrici (che verranno assemblati in Europa). Queste nuove aree di business, che avranno un’organizzazione gestionale dedicata con ampio margine decisionale (compresi i responsabili di marketing, produzione e sviluppo del prodotto), in Europa saranno tre: veicoli commerciali (CV), veicoli passeggeri (PV) e veicoli di importazione.
TRE AREE DI BUSINESS - La Ford per quanto riguarda l’area dei veicoli commerciali, che sarà guidata dal direttore generale Hans Schep e che avrà sede presso il centro di eccellenza dell’azienda a Dunton, Regno Unito, ha come obiettivo quello di rafforzare la propria leadership in Europa, anche nel segmento dei pick-up, e di raddoppiare, entro i prossimi cinque anni, la redditività. Questi obiettivi saranno supportati anche dalla recente alleanza strategica con la Volkswagen e dalle seguenti joint venture con le aziende locali: Ford-Otosan, in Turchia, e Ford-Sollers, in Russia. L'area dei veicoli passeggeri (cioè le normali vetture), compresi quelli elettrici, avrà base a Colonia e beneficerà dell’elettrificazione dell’intera gamma, che sarà ampliata grazie all’introduzione di tre nuovi modelli, che si andranno ad aggiungere alle nuove Kuga, Puma e all’Explorer plug-in hybrid, in arrivo all'inizio del 2020. L’area veicoli d'importazione comprenderà un portafoglio di modelli iconici, tra cui la Mustang, l’Explorer e un nuovo suv ad alte prestazioni completamente elettrico ispirato alla Mustang, il cui arrivo è previsto alla fine del 2020. La Ford, entro il 2024, prevede di triplicare le importazioni annuali dei veicoli in Europa.
NE CHIUDONO QUATTRO - Gli impianti produttivi europei saranno protagonisti di una profonda razionalizzazione, che porterà gli stabilimenti dai 24 dell'inizio del 2019, ai 18 entro la fine del 2020. Nello specifico: verranno chiusi la fabbrica di trasmissioni di Ford Aquitaine Industries in Francia, quelli russi di San Pietroburgo e l’Elabuga Engine Plant e quelli inglesi di Ford of Britain e Ford Credit Europe (chiuderanno entro la fine dell'anno); verrà ceduto alla Magna l'impianto di trasmissione Kechnec, in Slovacchia; sono state operate riduzioni dei turni negli stabilimenti di assemblaggio a Saarlouis, in Germania, e Valencia, in Spagna; è stata proposta di chiusura dello stabilimento Bridgend Engine Plant nel Galles meridionale.
DODICIMILA IN MENO - In totale, entro la fine del 2020, in Europa saranno tagliati circa 12.000 posti di lavoro (principalmente attraverso programmi di separazione volontaria), che avranno un impatto sulle strutture di proprietà della casa americana e sulle joint venture consolidate. Circa 2000 di questi sono posti di lavoro dipendente, inclusi tra i 7000 posti che Ford sta riducendo a livello globale.