FRENA DA SOLA - Fra i sistemi di assistenza alla guida, i cosiddetti Adas (abbreviazione di Advanced driver-assistance systems), la frenata automatica d'emergenza è uno dei più diffusi: è largamente offerta dagli ultimi tre o quattro anni e si trova di serie anche in molte citycar. Ne esistono di vari tipi, che agiscono a velocità cittadina o anche ad alta velocità. Questi dispositivi sfruttano una telecamera e/o un radar anteriore in grado di rilevare gli ostacoli, che siano auto, pedoni o ciclisti, e attivano i freni per rallentare la vettura fino a fermarla se il guidatore non lo fa per tempo, evitando un incidente o limitandone le conseguenze.
LO STUDIO - Nota in inglese con il nome Autonomous Emergency Braking, abbreviato in AEB, la frenata automatica è al centro di uno studio commissionato dall’Automobile Club d’Italia e Bosch, società tedesca specializzata nella componentistica per auto. Con il supporto della Fondazione Filippo Caracciolo per la sicurezza stradale e del Politecnico di Torino, hanno incrociato una serie di dati, fra cui le informazioni sulla natura degli incidenti in Italia, i numeri relativi ai modelli di autovetture circolanti, e le informazioni sulle percorrenze provenienti dalle “scatole nere” di 1,5 milioni di veicoli nel 2017 e 1,8 milioni nel 2018.
MENO INCIDENTI - Sulla base di queste informazioni, gli autori dello studio hanno ristretto il campo d’indagine al ruolo svolto dalla frenata automatica negli incidenti da tamponamento, circa un terzo di quelli registrati complessivamente in Italia. È emerso che la riduzione dei tamponamenti nei veicoli con meno di tre anni, quelli in cui è maggiore la diffusione dell’AEB, si attesta al 45%. Inoltre, è stato dimostrato che alcuni modelli dotati della frenata automatica hanno fino al 38% di probabilità in meno di essere coinvolti in un incidente stradale rispetto a quelli che ne sono sprovvisti.
PIÙ ADAS, PIÙ SICUREZZA - Tali risultati rafforzano le conclusioni a cui era giunto uno studio del 2019, con al centro gli Adas: un veicolo immatricolato da più di quindici anni, dunque sprovvisto dei sistemi di assistenza alla guida, presenta quasi il 50% di probabilità in più di essere coinvolto in un incidente grave rispetto a uno immatricolato da soli due anni. Inoltre, i modelli con più Adas sono coinvolti in un incidente 5,7 volte ogni milione di chilometri, mentre i veicoli sprovvisti sono esposti a un rischio triplo, restando coinvolti in fino a 15 incidenti ogni milione di chilometri percorsi.
OBBLIGATORIA DAL 2022 - Anche l’Unione Europea ha riconosciuto l’importanza degli Adas sul fronte della sicurezza stradale, tanto da obbligare, a partire dal 2022, le automobili, i furgoni, gli autocarri e gli autobus di nuova omologazione ad avere di serie una serie di sistemi, fra cui l’adattamento intelligente della velocità, la registrazione dei dati in caso di incidente, l’avvertimento del conducente in caso di sonnolenza e distrazione e il monitoraggio del tasso di alcol nel sangue. In più, le automobili e i furgoni dovranno essere dotati anche della frenata automatica d’emergenza, del mantenimento della corsia di marcia e di sistemi per ridurre le conseguenze fisiche di pedoni e ciclisti in caso di investimento.