INDAGINE A STELLE E STRISCE - Una tegola non indifferente su General Motors, fino al 2007 il più grande produttore di auto al mondo e ora in perenne lotta per il primato con Toyota e Volkswagen: il colosso di Detroit (nella foto sopra la monumentale sede) è nel mirino del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d'America, chiamato a fare luce su eventuali richiami tardivi su un cospicuo numero di auto che, a causa della loro difettosità, avrebbero causato tredici decessi accertati.
AL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA - Il condizionale è d'obbligo; quello che è certo è che sia partita una lettera-dossier dalla Camera dei rappresentanti uno dei due rami del Parlamento USA diretta alla National Highway Traffic Safety Administration (l'agenzia governativa che fa parte del Dipartimento dei Trasporti, il cui compito è dichiaratamente di “... ridurre il numero di incidenti imputabili ai veicoli”) e, in copia, alla stessa General Motors. Un problema non da poco per Mary Barra, nuovo amministratore delegato in carica da metà gennaio.
I RISCHI PER LA GM - L'indagine del Dipartimento di Giustizia può portare a una multa di 35 milioni di dollari (oltre ai procedimenti penali collegati, se la Procura Federale di New York, che sta conducendo le indagini preliminari, decidesse di continuare nell'inchiesta) ove venga dimostrato che General Motors, pur sapendo della presenza di un componente difettoso, nella fattispecie il blocchetto di accensione di produzione Delphi, abbia proceduto a richiami tardivi. In certi casi si potrebbe verificare il distacco del blocchetto dal piantone dello sterzo e quindi un improvviso "black-out" dell'auto con il suo spegnimento. Questo potrebbe causare grossi problemi alla guida, per questo la casa raccomenda di non aggiungere pesanti portachiavi o altre chiavi a quella di accensione.
DUE SETTIMANE PER RISPONDERE - Per la GM (e per la National Highway Traffic Safety Administration) c'è tempo fino al 25 marzo per rispondere: comprensibile la decisione di non commentare, adottata finora. A oggi, l'azienda ha richiamato quasi 1.600.000 veicoli: 800.000 a metà febbraio e, pochi giorni dopo, una seconda tranche da 800.000 veicoli. L'unico modello venduto in Europa è la Opel GT (foto qui sopra, uscita di produzione nel 2009), sorella della Saturn Sky richiamata negli USA. La partita, per la GM, è di quelle cruciali: contro il tempo e contro le eventuali ripercussioni pesantissime che ne potrebbero derivare.