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Il diesel è un mezzo disastro per l'ambiente

21 luglio 2011

Secondo una ricerca condotta da Greenpeace, il gasolio venduto in Europa viene miscelato con biocarburanti di derivazione vegetale: così si accelera il processo di deforestazione e impoverimento del suolo.

GRAVE IMPATTO AMBIENTALE - Il grido di allarme lo ha lanciato Greenpeace, la famosa organizzazione ambientalista: il gasolio che normalmente utilizziamo viene miscelato con biocarburanti vegetali derivati da colza, soia e olio di palma. Si tratterebbe di una scelta ben precisa delle compagnie petrolifere per venire incontro alle direttive dell'Unione Europea che, per abbattere la quantità di CO2 emessa dalle auto, spinge a un incremento dell'uso dei biocarburanti. Come rivela però Greenpeace, le direttive comunitarie non specificano che tipo di biocarburante utilizzare (se di derivazione vegetale o animale), con il rischio che diversi terreni agricoli vengano convertiti per la produzione di biocarburante andando ad incrementare il processo di deforestazione e impoverimento del suolo. In pratica, sostiene Greenpeace, si corre il rischio che alla fine i biocarburanti abbiano un impatto ambientale maggiore dei combustibili fossili.

TRA IL 5 E 7% - Dallo studio “Metti (l'estinzione di) una tigre nel motore” condotto da Greenpeace, emerge che tra i 92 campioni di diesel raccolti in diverse stazioni di servizio delle principali compagnie petrolifere in nove Paesi europei (tra questi Austria, Francia, Germania, Italia e Svezia), c'è una concentrazione di biocarburanti che oscilla tra il 5 e il 7%. Nel gasolio distribuito in Italia sarebbe stata trovata un'alta percentuale di olio di palma, mentre in quello francese sarebbe maggiore la concentrazione di soia, a dimostrazione che oggi non c'è nessuna regola comune per lo sfruttamento delle risorse per la produzione di biocarburante.

+170% NEL 2020 - Quello che più preoccupa Greenpeace è il target imposto dall'Unione Europea sull'utilizzo dei biocarburanti: dovrebbe crescere del 170% entro il 2020, rispetto ai dati del 2008, come previsto di Piani d'Azione per le Energie Rinnovabili. In questi giorni la Commissione dovrebbe rivedere le strategie per ridurre gli effetti della produzione di biocarburante: Greenpeace auspica che venga introdotta una legislazione che richieda ai fornitori di energia e carburanti di prendere in considerazione gli impatti sul clima dovuti alla produzione di biocarburanti.



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Ritratto di IchLiebeCorsa84
21 luglio 2011 - 17:26
Se tutti avessero la possibilità di acquistare mezzi elettrici, e magari la possibilità di ricaricarli con un proprio impianto fotovoltaico domestico di sicuro non avremmo di questi problemi; purtroppo per una mera questione di interessi ciò non è possibile, e la questione ambientale che tanto riempie le bocche dei soliti ciarlatani, è ormai ridotta a un lurido gioco di soldi.
Ritratto di insubrico
21 luglio 2011 - 17:49
purtroppo è così!le auto ad energia alternativa esistono ma i governi non vogliono sviluppare reti di rifornimento per altre energie
Ritratto di HouseJr
21 luglio 2011 - 20:45
mera questione di interessi?!!! XD ammetto che le compagnie petrolifere facciano lobby contro, ma dimenticarsi completamente del problema delle batterie, che allo stato tecnologico attuale costano un sacco di soldi (20 mila euro!) e offrono una autonomia inferiore ai 200 km mi pare un tantino esagerato!
Ritratto di Lorenzo B.
21 luglio 2011 - 21:06
in realtà se navigate un po su internet, il "problema batterie" è risolto.... come?? semplicemente con motori diversi! sono state inventate ( e sucessivamente nascoste ) auto ad acqua (usano l'idrogeno presente nell'acqua) e perfino ad aria compressa...
Ritratto di syax
21 luglio 2011 - 23:32
ancora con sta storia dell'auto ad acqua o a idrogeno o a energia magnetica? ma basta quand'è che impariamo ad analizzare la cose dal punto di vista scientifico e non del sentimento? . non c'entra un ca.zo il produttore di petrolio str.nzo l'auto a idrogeno si sono accorti che aveva un efficienza negativa addirittura. già perchè se si trovasse l'idrogeno in natura avremmo fatto bingo.. ma la realtà è che il processo di elettrolisi (se non sai cos'e fai un giro su wikipedia) richiede più energia di quella che poi sprigiona l'idrogeno ottenuto. Basta fare i VERDOSKI IGNO.RANTI abbiate l'accortezza di studiare due nozioni di fisica prima di decanatare la soluzione ai problemi del mondo.
Ritratto di Big Lune V6
22 luglio 2011 - 15:41
1
si sono rivelate una sola. Sembrerebbe che le auto del progetto "Eolo" avessero due problemi fondamentali: fossero poco potenti e tendessero a congelarsi!
Ritratto di oscar 2
22 luglio 2011 - 21:39
fantasie !
Ritratto di IchLiebeCorsa84
21 luglio 2011 - 21:31
Scusami HouseJr, ho scritto "SE tutti avessero la possibilità di acquistare mezzi elettrici..."; attualmente, come dici giustamente tu, ciò non è possibile. Sarei però curioso di sapere se i costi industriali delle batterie sono reali oppure non siano un po' gonfiate queste cifre di cui parlano. E poi credo che siano in minoranza quelli che fanno più di 140-150 Km al giorno per andare al lavoro; viceversa per quelli che viaggiano oltre questo chilometraggio c'è l'alternativa ibrida/extended range (che usa si combustibile fossile, ma solo per ricaricare le batterie. Ergo, le alternative ci sarebbero, ma secondo me non vengono sfruttate appieno
Ritratto di HouseJr
21 luglio 2011 - 22:57
Questo è un argomento su cui mi sento piuttosto ferrato in quanto l'ho trattato nella discussione della mia tesina di maturità.. Se le batterie si ricaricassero in mezz'ora ti darei perfettamente ragione. In effetti sono poche le persone che percorrono più di 200 km al giorno, ma con le infrastrutture attuali (220 volts domestici) i tempi di ricarica sono superiori alle 5 ore. Il costo industriale delle batterie è ancora assolutamente spropositato, almeno sino a quando non si potranno sfruttare in modo intensivo i giacimenti di litio della bolivia; senza contare che la tecnologia deve essere affinata: le attuali batterie soffrono molto il surriscaldamento, e diventano addirittura potenzialmente esplosive in alcune condizioni d'uso. Ho letto su 4R che lo sviluppo di una nuova generazione di batterie ai polimeri di litio potrà a breve/medio termine risolvere queste problematiche e garantire una migliore densità energetica. A chi grida al complotto internazionale posso rispondere questo: come mai uno dei gruppi automobilistici più ricchi e potenti come Nissan/Renault continua a investire centinaia di milioni di euro per lo sviluppo di nuove tecnologie per la propulsione elettrica quando queste sono già presenti sul mercato? Quella delle auto ad acqua è una s******a clamorosa solo per riempire qualche sito web.. Se avete anche solo delle basi di fisica/chimica e conoscete concetti come energia potenziale elettrica/chimica e elettrolisi dell'acqua sapete di cosa parlo
Ritratto di Rey
24 agosto 2011 - 11:11
2
Ragazzi... Esiste già la tesla car.. in vendita sul listiso al volante su base lotus che fà 400km con un pieno di elettricità e a detta del primo acquirente italiano li fà senza risparmiare sul l'accelleratore... e tira i 220 km/h e ha un'accellerazione bruciante quindi piantiamola di dire che l'elettrico non conviene...!! ok costa tanto... tra poco esce la tesla S che è un'auto spaziosa e con prezzi più abordabili.. come acquistare una serie 5 BMW. I pressi sono alti perchè sono auto di nicchia... se tutti potessimo acquistare auto elettriche i prezzi scenderebbero è il mercato... non è una cosa così strana...e più si vende una cosa più si può stuudiare per migliorarla ovvero aumentare la percorrenza delle vetture e la velocità di richarica.. BASTA CON LE CAVOLATE SUI CARBURANTI FOSSILI ECC...
Ritratto di insubrico
22 luglio 2011 - 07:23
si, ma Renault ha fatto un sistema in cui le batterie non vengono ricaricate ma sostituite e in Israele è una realtà
Ritratto di HouseJr
22 luglio 2011 - 11:45
Esatto, in Israele, un paese ricchissimo, piccolissimo e con un'alta densità abitativa, che vuole anche svincolarsi dalla dipendenza dai combustibili fossili per ragioni politiche, e che quindi è disposto ad accettare anche la scarsa competitività attuale del progetto pur emanciparsi dal petrolio arabo. Ma come la mettiamo nel mio caso, per me che vivo in Sardegna secondo te è un progetto esportabile? Senza contare che stiamo tralasciando la questione di fondo. Se per produrre energia elettrica e alimentare la automobili si usa petrolio capite bene che le lobby l'hanno vinta comunque.. Sarebbe un sogno che tutte le famiglie producessero l'energia di cui hanno bisogno per mezzo di pannelli FV e che scambiassero questa energia tra loro in funzione delle necessità, lontano dagli interessi dei grandi gruppi, ma mi sembra un pò lontana come prospettiva
Ritratto di Big Lune V6
22 luglio 2011 - 15:55
1
vorrei segnalare una puntata di Hot Rod Tv dove hanno assemblato una muscle car degli anni 70 (Chevrolet Chevelle) trapiantadogli un motore (se non ricordo male australiano) alimentato esclusivamente a gas propano (GPL). Il nome del progetto è ProPane.
Ritratto di oscar 2
22 luglio 2011 - 21:38
forse fra 40 anni,!
Ritratto di mecner
21 luglio 2011 - 18:07
I biocarburanti NON rappresentano affatto una deforestazione ed un impoverimento del suolo come dichiarato faziosamente da Greenpace. Non si comprende, di contro, come si possa continuare ad estrarre combustibili fossili per far circolare le automobili. Anzi credo che 'a regime' possa essere una fonte di maggior ricchezza per coloro che vorranno impegnarsi nella coltivazione dei troppi terreni inconti. Anche qui in Italia, per produzioni di soia, colza, ecc. Non credo che si debba disboscare semmai riimboscare le troppe aree di terreni dstrutte dagli incendi estivi dei soliti 'imbecilli'. E' da questi fenomeni che si origina la deforestazione e NON dall'utilizzazione commerciale di biocarburanti. Cose sarebbe auspicabile di fare sempre più. L'utilizzo do motori elettrici, quelli all'idrogene ed il perfezionamento di quei propulsori attuali miglioreranno la qualità degli stessi con notevoli economie di scala per quanto riguarda la loro alimentazione. Per cui.......proprio per niente.
Ritratto di liinkss
21 luglio 2011 - 22:18
9
Se i biocarburanti venissero prodotti a base di alghe, concorderei con te. Ma come dice greenpeace, non c'è controllo sui vegetali fatti crescere per poi produrre l'olio. Il fatto è che la soia, per esempio, preleva al suolo tanti minerali, ecc che non ci tornano... dato che la quantità di diesel che usiamo è enorme, questo sfruttamento avrà per forza un impatto sul suolo.
Ritratto di Mika83
25 luglio 2011 - 08:58
Poi grinpis gira con barconi che bevono come spugne, ma una soluzione non la danno... Oltre, giustamente ai terreni incolti, come dici tu, bisognerebbe smettere di cementificare a tutta manetta e rimettere le mani nelle aree dismesse delle città, così da ridensificarle e renderle vivibili...
Ritratto di mustang54
21 luglio 2011 - 18:07
2
Rispetto la nature Rispetto il GreenPeace però non è che ogni minima cosa distruggiamo l'ambiente?? Il gasolio serve anche a vivere oltre che a far camminare i diesel...
Ritratto di P206xs
21 luglio 2011 - 18:11
1
le auto elettriche non risolvono il problema.....finchè l'elettricità si farà col petrolio!! e purtroppo il solare e le altre fonti rinnovabili da sole non bastano per tutto!! per me e so che molti non saranno d'accordo il nucleare rimane l'unica soluzione!(per ora)
Ritratto di liinkss
21 luglio 2011 - 22:33
9
Il nucleare non risolverà un bel niente da qui a 20 anni: ci sono meno riserve di uranio che di petrolio... non è tanto un caso che Germania, Giappone & co hanno deciso di abbandonarlo. Di soluzioni, ce ne sono a bizzeffe(vento, sole, geotermico, maree, idroelettrico, ... fusione fredda), ma necessitano di una rete, in stile internet, per l'energia. Questo non piace molto alle lodi dell'energia perché suppone anche che perderanno parzialmente la loro supremazia.
Ritratto di P206xs
22 luglio 2011 - 08:56
1
pensa che proprio ieri ho letto che hanno scoperto un mega giacimento di uranio in india.....e cmq a me risulta che solo la merkel abbia deciso di smantellare le centrali......ma fra 20 anni.......percui farà in tempo a cambiare idea 1000 volte ......cmq è palese che le lobby dei petrolieri difficilmente agevoleranno il cambio di combustibile!
Ritratto di TurboCobra11
22 luglio 2011 - 15:56
Uscita completa nel 2022 fra UNDICI anni ma con chiusure già a partire da quest'anno che proseguiranno progressivamente. Nel 2050 75% energia da rinnovabile, e loro di sole ne hanno meno di noi, quindi mi sembra attuabile anche da noi.
Ritratto di P206xs
22 luglio 2011 - 19:31
1
anche se fossero 11 anni e non 20...cambia poco.....di sicuro al governo non vi sarà la merkel...per cui possono cambiare idea non mille ma 500 volte......e poi chiudonole centrali più vecchie e potenzialmente più pericolose......non le nuove. Dubito fortemente che arrivino al 75% di energia da fonti rinnovabili nel 2050 almeno che non ci sia un super sviluppo delle odierne tecnologie.....(speriamo)
Ritratto di TurboCobra11
23 luglio 2011 - 17:53
Nel 2022 chiudono l'ultima. Da quell'anno in poi non ce ne saranno più di centrali nucleari in Germania. Per l'energia hanno un chiaro piano di sviluppo con obbiettivi crescenti per i vari anni, ovvero 2020 tot nel 2030 un tot per arrivare al 75% al 2050. Il piano è definitivo e sicuro. La chiusura era prevista anche prima del Giappone, è stata solo definita meglio e anticipata per le più vecchie(2-3) ...Ciao
Ritratto di oscar 2
22 luglio 2011 - 21:49
dici bene ,ma sopratutto la fusione fredda,dove si sta lavorando da anni,tempo fa su internet è apparso un articolo che spiegava come due ricercatori bolognesi, fossero riusciti ad ottenere la fusione fredda,spariti nel nulla ! non ne ho piu sentito parlarne,permè li hanno messi a tacere.
Ritratto di TurboCobra11
21 luglio 2011 - 18:28
Ha ragione, un conto sono le energie pulite ma un conto è se è pulito ottenerle, così facendo oltre che disboscare in giro per il mondo le foreste(che sono il polmone della terra) si riducono gli spazi per la coltivazione dip prodotti per mangiare e la fame nel mondo aumenterà perchè aumenteranno i prezzi perchè se a un coltivatore conviene produrre colture per i biocarburanti, per fargli produrre prodotti destinati al consumo umano e animale per i mangimi, bisognerà pagargli di più il prodotto, semplice legge del mercato. L'unione europea sbaglia
Ritratto di lucios
21 luglio 2011 - 20:24
4
....ma se con gli OGM saremmo in grado di far crescere una mela quanto un'anguria con 3 o 4 gocce di acqua, allora perchè non si sfruttano queste biotecnologie solo per l'autotrazione, lasciando i cibi sani a noi? Se gli stati non si mettono d'accordo, i potenti petrolieri ci inquineranno e ci affameranno.
Ritratto di FaustoM1991
21 luglio 2011 - 21:06
condivido la tua idea.
Ritratto di TurboCobra11
21 luglio 2011 - 23:24
con il vento per l'impollinazione e i semi trasportati dagli animali nel giro di qualche anno sarebbe tutto ogm, è per quello che sono vietate le coltivazioni Ogm, per non "inquinare" le piantagioni naturali. ...Ciao!
Ritratto di lucios
22 luglio 2011 - 00:39
4
....fare in modo di renderle sterili? Oppure coltivarle in serra, o in posti lontani? Le soluzioni in merito ci sarebbero!
Ritratto di TurboCobra11
22 luglio 2011 - 15:34
negli usa li usano ma in europa no. Comunque soluzione non ce ne sono altre, c'è chi dice che non fanno male, ma dati certi e sulla somministrazione per tutta una vita non ce ne sono, se li mangi una volta penso non succeda niente, ma se rimangono solo quelli, non so se saranno salutari per noi e per gli animali.
Ritratto di Fenzi86
22 luglio 2011 - 18:03
Gli OGM sono coltivabili in tutta l'UE, in Italia abbiamo delle leggi fatte su misura per eliminare la possibilità di coltivarli e di commercializzarli sul territorio (famosa clausula di salvaguardia decreto Amato). Comunque dipende da che pianta trasformi e che tipo di trasformazione fai. Se trasformi i cloroplasti ad esempio, non hai il rischio della fuga del transgene (gene inserito) in quanto, in molte piante, il polline non contiene i cloroplasti.
Ritratto di Fenzi86
22 luglio 2011 - 18:04
Gli OGM sono coltivabili in tutta l'UE, in Italia abbiamo delle leggi fatte su misura per eliminare la possibilità di coltivarli e di commercializzarli sul territorio (famosa clausula di salvaguardia decreto Amato). Comunque dipende da che pianta trasformi e che tipo di trasformazione fai. Se trasformi i cloroplasti ad esempio, non hai il rischio della fuga del transgene (gene inserito) in quanto, in molte piante, il polline non contiene i cloroplasti.
Ritratto di lucios
22 luglio 2011 - 20:55
4
....ma con tutte le tecnologie che ci sono oggi non riescono ad inventare un vegetale che si produca con poche risorse, non inquini e non influisca sull'ambiente?
Ritratto di Fenzi86
23 luglio 2011 - 15:16
Sì esistono le tecnologie, ma sono ancora in fase di sviluppo. Alcune di queste utilizzano organismi viventi semplici, ad esempio alghe e batteri, che attraverso luce e zuccheri, sono in grado di produrre, udite udite, idrogeno H2. Quindi l'energia nucleare, utilizzata per scindere la molecola d'acqua per ottenere O2, non servirebbe.
Ritratto di lucios
23 luglio 2011 - 16:35
4
.......che il mio discorso pro OGM è solo finalizzato all'autotrazione! Per quanto riguardo l'agro-alimentare invece, io sono un cultore della cucina rurale antica, quindi immaginate se accetterei una cosa del genere! Tornando all'autrotazione, io creerei delle chiatte in mezzo al mare, visto che di mq ne abbiamo a perdere, e li coltiverei le piante......immagina: andiamo a pesca di pesche stamattina! ;-D
Ritratto di Corradoc3
22 luglio 2011 - 11:46
sarà degli ogm, perchè portano dei vantaggi enormi, sia dal punto di vista dei costi dei produzione, che da quello della quantità prodotta! Quindi questa idea è molto valida, ma bisogna convicere il mondo che gli ogm non sono nocivi per l'uomo! Dal punto di vista biomedico è stato più volte dimostrato che gli OGM non arrecano nessun danno, anche se fatti con DNA modificato. Non bisgna infatti pensare che noi ingeriamo e assimilaimo DNA geneticamente modificato, ma proteine, che non vanno in alcun modo ad interferire col nostro DNA... es.: se mangiamo vegetali, con DNA vegetale, mica diventiamo dei frutti anche noi!
Ritratto di TurboCobra11
22 luglio 2011 - 16:07
comunque sulla nessuna conseguenza sulla salute umana di certo c'è poco soprattutto a lungo termine. Per le proteine non sono nei vegetali esclusi legumi, e la storia che diventiamo frutti perdonami ma come disse il ragioniere: "per me[..] è una c@g@t@ pazzesca" ...Ciao!
Ritratto di Fenzi86
22 luglio 2011 - 17:57
E' vero che le conseguenze per il lungo periodo non sono conosciute (si parla di tossicità cronica), ma non per questo puoi escludere a priori una possibilità. Comunque le proteine esistono in tutte le piante (nei legumi in elevata quantità), basta che pensiate agli enzimi, sono sempre proteine. :)
Ritratto di Corradoc3
22 luglio 2011 - 18:12
Ma il mio era un esempio estremo per farvi capire come il DNA ingerito e digerito non va in alcun caso a modificare la sintesi del nostro DNA! Ve lo dico da medico! Il problema non sussiste affatto! Purtroppo, molto spesso, si pensa che tutto ciò che venga trattato sia nocivo per l'uomo... ma non è questo il caso! E comunque non è vero che non esistono studi a lungo termine, perchè negli USA gli OGM sono in vendità da circa 30 anni, e in tutto questo periodo di tempo non sono mai stati riscontrati casi di danni al DNA umano!
Ritratto di Fenzi86
23 luglio 2011 - 15:48
Hai ragione, l'unica obiezione che potrebbero farti è che il DNA, seppur non stabile a pH acidi quali quelli del nostro stomaco, può raggiungere comunque l'intestino ed essere integrato, non tanto nel nostro DNA, ma in quello della flora microbica (e se viene integrato da un patogeno..). Per quello ci sono parecchie discussioni, derivate da ignoranza secondo me, sull'utilizzo di derivati da OGM che presentano sia l'inserto (gene) di interesse, accoppiato con uno portante la resistenza a qualche antibiotico (pratica usata per propagare le piante transgeniche in laboratorio per puro scopo di ricerca e non per quelle destinate al consumo). Per il resto condivido tutto, anche se non credo che negli USA consumino derivati da OGM da 30 anni (forse 20, visto che la prima pianta trasformata è stata creata nel 1983). Ciao
Ritratto di TurboCobra11
23 luglio 2011 - 18:03
vi lascio la parola perchè siete più esperti di me, soprattutto vedo in fenzi molta conoscenza e gli faccio i complimenti. Per le proteine, ho detto che ci sono nei legumi per il fatto che li sono presenti maggiormente, non pensavo al fatto che ce ne fossero in tutte, anche se in minor parte. Per gli Ogm non li escludo definitivamente ma sono molto scettico, penso che con gli incroci fra piante in maniera naturale senza toccare Dna e con un pò di criterio e coscienza si possa anche fare a meno degli Ogm. Comunque vedremo in futuro. Ciao!
Ritratto di oscar 2
22 luglio 2011 - 21:53
giusto, ben detto !
Ritratto di fogliato giancarlo
23 luglio 2011 - 00:32
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Ritratto di Corradoc3
23 luglio 2011 - 08:05
ma il tuo è il classico ragionamento che fa di tutta l'erba un fascio! Ci sono numerosi studi, anche di facoltà italiane, che dimostrano come la crociata contro gli OGM sia tutta una inutile montatura! Pensa vhe è molto più salutare mangiare OGM che non richiedono di pesticidi (perchè trattati geneteicamente), piuttosto che mangiare frutta o verdura coltivata usando prodotti chimici (questi sì che sono veramente tossici!!!)... a meno che tu non mangi solo prodotti bio! E poi, da come dici tu, non dovresti neanche usare il telefonino o il WI-FI... attento perchè sono cancerogeni!!!
Ritratto di fogliato giancarlo
23 luglio 2011 - 14:37
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Ritratto di Niko46
22 luglio 2011 - 02:12
3
... visto che ad oggi con la chimica riescono a sintetizzare di tutto (e quando dico di tutto, intendo proprio di tutto) cosa gli costa avviare delle ricerche per sintetizzare gli idrocarburi? conosciute le loro proprietà energetiche, oltre ai petrolieri, cosa impedisce ai ricercatori di creare un composto sintetico in grado di sopperire in tutto alla benzina e al gasolio? magari capace anche di inquinare di meno (visto che ci riescono con benzina e gasolio tradizionali, non penso sia impossibile farlo pure con 'sta roba). Concludendo poi, mi chiedo a quando Greenpeace accuserà l'umanità di essere uno dei fattori "inquinanti" del pianeta, portando come accusa il fatto che produciamo CO2... a quel punto cosa proporranno di fare? di sterminarci tutti? Dal mio punto di vista, come associazione ha perso moltissimi "punti" perché hanno una politica ceca e - per quanto i loro intenti siano onorevoli e da rispettare - evidentemente non sanno nemmeno loro dove andare a parare limitandosi a criticare e a creare sterili allarmismi di massa... pure loro per muoversi devono usare dei mezzi, e non credo che usino la bicicletta (che per essere prodotta di certo non fa del bene all'ambiente) per spostarsi da una nazione all'altra... quindi meno ipocrisia e più razionalità...
Ritratto di Maxschumy
22 luglio 2011 - 10:16
....con la convinzione di 40 anni fa che si risparmia !!!!!
Ritratto di oscar 2
22 luglio 2011 - 21:55
visto che il diesel costa meno della benzina,e si fanno piu km,togliamolo !!!!
Ritratto di Maxschumy
23 luglio 2011 - 09:13
più inquinamento, più manutenzioni, più tagliandi, più costi, più cambio filtri.... bel risparmio.
Ritratto di oscar 2
23 luglio 2011 - 11:50
non sono un chimico,però ho sentito dire che il gasolio di ultima generazione inquinerebbe meno della benzina verde, chiedo se è vero ?. '
Ritratto di SempreAperto
22 luglio 2011 - 10:22
So di dire una bestemmia in un sito di auto ma l'unico modo per salvaguardare un po' la nostra aria e il nostro ambiente in generale è usare meno l'auto. Solo il trasporto collettivo dà maggiore efficienza nell'uso dei combustibili, qualsiasi esso siano. Per quanto riguarda i biocarburanti anche il consumo di acqua non è indifferente come cita questa ricerca http://mondoelettrico.blogspot.com/2009/05/l-impronta-idrica-dei-biocarburanti.html E poi scusate, come pensate che siano alimentati i trattori che coltivano questi campi? I fertilizzanti da dove si derivano? Gli anticrittogamici da dove si fabbricano? Tutto dal petrolio. Perciò voi consumate un mucchio di petrolio per poi produrre delle cose con cui fate altro... carburante! Penso che il discorso non stia in piedi.
Ritratto di lucios
23 luglio 2011 - 11:27
4
...per andare a lavoro ci metto un'ora cambiando 3 mezzi mentre con la macchina ne impiego solo 1/4, mi sai spiegare perchè non dovrei usarla? Per una questione etica? Non sarebbe più etico, mandare i politici coi mezzi pubblici a lavoro ed eliminare le migliaia di auto blu inquinanti, o altri mezzi annessi?
Ritratto di fabius2
22 luglio 2011 - 10:35
La tecnologia per produrre energia pulita c'è (informatevi bene chi non crede), non sono i governi che non vogliono ma la potentissima lobby della Compagnie petrolifere e i motivi sono ovvi.
Ritratto di Franchigno
22 luglio 2011 - 10:59
E l'uovo di colombo,ma secondo me basterebbe che le compagnie petrolifere abbandonassero il petrolio e imponessero su carburanti alternativi le loro lobby.Cioè ci farebbero pagare,ad esempio,l'idrogeno come la benzina così le loro entrate sarebbero garantite e noi comuni mortali,pur non avendo un vantaggio economico,staremmo sicuramente meglio e sopratutto i nostri polmoni ci ringrazierebbero a vita.
Ritratto di Franchigno
22 luglio 2011 - 10:59
E l'uovo di colombo,ma secondo me basterebbe che le compagnie petrolifere abbandonassero il petrolio e imponessero su carburanti alternativi le loro lobby.Cioè ci farebbero pagare,ad esempio,l'idrogeno come la benzina così le loro entrate sarebbero garantite e noi comuni mortali,pur non avendo un vantaggio economico,staremmo sicuramente meglio e sopratutto i nostri polmoni ci ringrazierebbero a vita.
Ritratto di Franchigno
22 luglio 2011 - 10:59
E l'uovo di colombo,ma secondo me basterebbe che le compagnie petrolifere abbandonassero il petrolio e imponessero su carburanti alternativi le loro lobby.Cioè ci farebbero pagare,ad esempio,l'idrogeno come la benzina così le loro entrate sarebbero garantite e noi comuni mortali,pur non avendo un vantaggio economico,staremmo sicuramente meglio e sopratutto i nostri polmoni ci ringrazierebbero a vita.
Ritratto di marco.stroppare
22 luglio 2011 - 11:20
Scusate, ma perchè parlate sempre di auto elettriche- a batteria? secondo me basterebbe modificare leggermente i diesel moderni e farli andare a etere dimetilico, che fisicamente è molto simile a Gpl, ma viene ad avere un numero di cetano superiore a quello del gasolio. L'etere può essere ottenuto dalla disidratazione del metanolo, il quale industrialmente viene ottenuto industrialmente dall'ossidazione del metano, ma studi recenti (vedasi Wikipedia) hanno proposto di ottenerlo a partire dalla CO2 reflua. Questa sarebbe una risorsa infinita e facilmente utilizzabile............
Ritratto di steinge
22 luglio 2011 - 11:48
Alla fine del ciclo vitale del veicolo come vengono smaltite le batterie? a fine vita dal fotovoltaico come lo smaltiamo? il bilancio energetico sarà positivo? Perchè mi costringono a vendere un auto euro 2 perchè inquina e poi la spediscono in un altro paese dove non ci sono questi regolamenti? su quelle strade non inquina? la soluzione chissà per quale motivo è sempre nelle nostre tasche!!!
Ritratto di fogliato giancarlo
23 luglio 2011 - 00:54
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Ritratto di GM-one
22 luglio 2011 - 11:50
ai verdi non ne sta bene una...mi chiedo come fanno gli spostamenti,visto che dovrebbero essere associazioni no profit,come faranno a permettersi auto,navi e aerei elettrici...
Ritratto di beppe81
22 luglio 2011 - 12:15
infatti non mi pare che i gommoni e tutte le imbarcazioni che usano vadano ad energia solare... così come fanno convegni in giro per il mondo e per raggiungere il posto fanno 2000km in auto! vabbè....
Ritratto di NURS
22 luglio 2011 - 21:51
Rompono perché si usano i combustibili fossili, ma non appena si cerca di alleggerire la cosa (addizionando biocarburanti) non va bene neanche quella... E allora che ca..avolo vogliono!? Poi che fanno loro? T'inviano lettere CARTACÊ vergini, non riciclate. Per me possono ciucciarsi il calzino!
Ritratto di beppe81
22 luglio 2011 - 12:25
allora: 1) in europa non esiste il problema della deforestazione, proprio per niente! anzi in italia, ad esempio, negli ultimi 25 anni le foreste sono aumentate del 25% (mica male) e l'aumento continua. questo perchè una volta si coltivavano anche terreni marginali, ora non serve coltivare terreni scoscesi (rendono poco e non sono meccanizzabili... e scusate se oggi non coltiviamo come 50 anni fa, quando le mondine raccoglievano il riso a mano e morivano gobbe a 50 anni!), e quindi vengono ricolonizzati dai boschi. 2) in europa coltiviamo più di quello che potremmo consumare (proprio perchè l'evoluzione delle tecniche ha portato ad un incremento delle produzioni), infatti i coltivatori sono costretti per legge a mettere a riposo un tot di terreni ogni anno. nel frattempo tali terreni si rigenerano un po'. la tanto famigerata soia, ad esempio, è uno dei vegetali che aiuta a fornire sostanze azotate al terreno senza bisogno di concimazioni, magari chimiche. quindi ben venga se viene coltivata, anche per farne biocarburanti. infine, ben vengano le energie alternative e rinnovabili, ma forse ignorano che le biomasse sono di per sè energie rinnovabili: lo studiamo già alle elementari che le piante "respirano" CO2... è vero che se le bruciamo nei motori producono CO2, ma l'hanno respirata l'anno prima, e un'altra coltura piantata apposta la sta respirando in questo momento! ben diverso dall'immettere nuovo carbonio da depositi fossili di milioni di anni (petrolio)! insomma, il bilancio della CO2 alla fine è quasi pari, se si eccettua il gasolio che è servito al trattore per la loro coltivazione. scusate se mi sono dilungato, ma sono un dottore forestale e ci tengo che non vengano fornite informazioni assolutamente campate per aria solo per strumentalizzare questo o quello e per giustificare l'esistenza di enti che in realtà esistono solo per dar da mangiare a se stessi, altro che fini ambientali!
Ritratto di fogliato giancarlo
23 luglio 2011 - 00:58
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Ritratto di Felice Castelli
22 luglio 2011 - 15:06
Alternativa più seria è l'uso dei mezzi pubblici . Purtroppo troviamo : Uffici anche nuovi dislocati nei posti più impensati - Fabbriche nelle zone industriali lontano da servizi pubblici - Per il futuro abbiamo : Piani regolatori che non tengono conto del flusso di traffico - scuole ed ospedali in aree identificate al momento con varianati di piano ..... . In Lombardia una Pedemontana in costruzione che taglia in due quello che ieri erano i Sacri Parchi Regionali e Naturali. Una terza corsia per Autostrada A9 per le macchine al posto di una ferrovia con aree di parcheggio ai caselli. RIPENSIAMO A COME NON USARE LE MACCHINE
Ritratto di TurboCobra11
22 luglio 2011 - 16:09
come ne gli altri paesi europei. Hai ragione. ...Ciao!
Ritratto di kiki71
22 luglio 2011 - 15:38
qualcuno per caso sa indicarmi link interessanti sull'utilizzo degli oli esausti come unico carburante per moderni motori diesel. grazie
Ritratto di SaverioS
28 luglio 2011 - 12:15
eccoti esaudito motore di ricerca Google digita la frase BIODIESEL, e ti si aprirà un mondo... oppure più mirato sempre nel motore di ricerca Google digita la frase "journey to forever" se non l'hanno oscurato... questo e più tecnico, e in Inglese però procurati un traduttore simultaneo, buona lettura
Ritratto di mix1977
22 luglio 2011 - 15:45
è bello leggere tra le righe che qualcosa che da tutte le riviste è stato definito come "dannoso" per il motore sia normalmente fatto dai petrolieri...... se non ricordo male si parlava dell'olio di colza.... ma anche altri oli in genere.... ai tempi si disse che rovinava gli inniettori del gasolio e le pompe... specie sulle auto più recenti.... fà piacere perchè proprio in base a questo ci potrebbero essere milioni di cause con richiesta danni per danni rilevati sui veicoli diesel proprio per l'uso di questi famosi oli.... "a meno che non sia stata tutta una notizia pilotata apposta per non farli usare dal normale consumatore......"... il che la fà pensare molto....
Ritratto di SaverioS
28 luglio 2011 - 10:19
faceva male al motore perche qualcuno metteva nel serbatoio OLIO DI SEMI PURO ! bisogna lavorarlo!!! a tal proposito prova a collegarti qui: http://hc250.altervista.org/produzione.php
Ritratto di SaverioS
24 luglio 2011 - 19:21
E un mezzo disastro il diesel "aiutato" dai biocarburanti per greenpeace ???? Perchè per produrre biodiesel si tende ad utilizzare olio di colza,mais,semi,arachide,soia, ecc ( anzichè gli stessi esausti dopo frittura in quanto meno complicata la "transesterificazione" ) che toglierebbe CIBO per l'alimentazione umana nel mondo. Esempio? un paese in via di sviluppo ( ma anche paesi come il nostro che pagano il gasolio un'assurdità... anche se quì e SEVERAMENTE VIETATO,) per far andare le loro auto coltiverebbe sementi da carburante anzichè prodotti per sfamare la stessa popolazione. Quindi solo per questo motivo sono contro... non certo perchè inquina di più....
Ritratto di probus78
24 luglio 2011 - 19:47
personalmente sono estremamente contrario alla coltivazione dei terreni per ricavarci carburanti. Le terre lasciamole funzionali e serventi all'alimentazione. Per i carburanti esistono altre strade migliori, tutte mai pienamente sfruttate e/o intraprese. Il futuro dei trasporti è l'elettrico. Per la produzione di energia pulita occorre investire (tra le altre cose) nelle varie fusioni "a freddo". A gennaio 2011, ad esempio è riuscito un esperimento di fusione a freddo idrogeno-nichel. A riuscirci sono stati gli scienziati italiani Rossi e Focardi, a Bologna. Pare abbiano già reperito un finanziatore per realizzare su scala industriale il loro energy catalizer. Bufala? Si vedrà..
Ritratto di quattromori
25 luglio 2011 - 09:18
Prima di arrivare all'idrogeno, mi chiedo perché non passare al GPL...
Ritratto di probus78
25 luglio 2011 - 10:02
se dovessi acquistare oggi un'auto, me la farei a GPL al 99%. Per il restante 1% mi farei tentare dai nuovi motori ibridi. Ma sono sempre e comunque soluzioni non definitive del problema. Il GPL consente buoni risparmi anche rispetto al diesel, ma questo oggi. Sono sicuro che se divenisse diffuso ai livelli del diesel, il suo prezzo aumenterebbe comunque, tanto da azzerare l'attuale risparmio. E, in ogni caso, il gpl inquina (anche se meno del diesel). Secondo me il futuro dei trasporti dovrà necessariamente arrivare all'elettrico puro, con produzione pulita dell'energia necessaria.
Ritratto di quattromori
25 luglio 2011 - 10:31
L'elettrico puro comporta inquinamento per produrre le batterie e anche per smaltirle..ora come ora l'unica cosa davvero ecologica sarebbe l'idrogeno..
Ritratto di probus78
26 luglio 2011 - 11:59
hanno le batterie da produrre e da smaltire.. eppure vengono considerate molto più ecologiche dei diesel...
Ritratto di Tecnofolle88
25 luglio 2011 - 12:15
Cari amici di greenpeace, ci sono tanti campi incolti nel mondo,prendete una zappa e andate a zappare la terra almeno fate qualcosa di buono...Va bene il rispetto per l'ambiente, ma portarlo all'esasperazione con punte di estremismo è desolante
Ritratto di probus78
26 luglio 2011 - 11:57
è molto più desolante il totale disinteresse e l'ignoranza sulle problematiche ambientali. Oggi come oggi la schiera di chi se ne frega totalmente dell'ambiente è molto più folta di quella degli ambientalisti. Io tutto questo estremismo ed esasperazione non li vedo. Vedo molto più diffusi, invece, il disinteresse e 'l ignoranza.
Ritratto di Tecnofolle88
26 luglio 2011 - 14:45
Non li vedi? Sei sicuro di abitare sulla Terra? Ma se per costruire un tratto di ferrovia(per eccellenza il mezzo di trasporto piu' pulito) si sta facendo la guerra civile!!! Non oso immaginare cosa sarebbe successo se al referendum per il nucleare fosse passato il no...
Ritratto di probus78
26 luglio 2011 - 16:55
tirando sassi e bulloni ai poliziotti... non hanno nulla a che fare con l'ambiente o con greenpeace. Sono dei criminali e basta... Non confondiamo le cose.
Ritratto di fogliato giancarlo
27 luglio 2011 - 00:04
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Ritratto di quattromori
26 luglio 2011 - 13:26
Se in tutto il mondo si usassero quotidianamente le auto ad idrogeno, si potrebbero usare le auto sportive a benzina nel we per puro divertimento, con buona pace di tutti.
Ritratto di SaverioS
28 luglio 2011 - 11:57
E un mezzo disastro per GreenPeace il diesel aiutato dai Biocarburanti ?? LEGGETE ATTENTAMENTE QUESTO ARTICOLO E CAPIRETE CHE LA CATTIVA INFORMAZIONE IL SISTEMATICO BOICOTTAGGIO DEL GOVERNO ITALIANO E L'IGNORANZA DELLA GENTE COMUNE TENDE A FAR PERDERE QUALE E IL PUNTO DELLA SITUAZIONE./// QUALITA' DEL CARBURANTE, specifiche e proprietà Il biodiesel è un biocombustibile liquido, trasparente e di colore ambrato, ottenuto interamente da olio vegetale (colza, girasole o altri). Il Biodiesel ha una viscosità simile a quella del gasolio per autotrazione ottenuto per distillazione frazionata del petrolio grezzo. Per l'identificazione delle miscele si ricorre alla siglatura BD (analoga alla BA per le miscele contenenti bio-alcol). Al biodiesel puro viene assegnata la sigla BD100, alle miscele un numero corrispondente alla percentuale di biodiesel contenuto (ad esempio, BD20 per un gasolio tagliato al 20% con biodiesel). Negli Stati Uniti la siglatura è simile, ma senza la D (B100, B20, B50, eccetera.). Le specifiche internazionali standard per il biodiesel sono fissate nella norma ISO 14214; gli Stati Uniti fanno riferimento inoltre alla specifica ASTM D 6751; la Germania ad una apposita specifica DIN che identifica tre tipi di biodiesel: · RME (esteri metilici dell'olio di colza - DIN E 51606) · PME (esteri metilici di soli oli vegetali - DIN E 51606) · FME (esteri metilici di grassi vegetali e animali - DIN V 51606) Le specifiche fissano alcuni punti importanti nei processi di produzione del biodiesel: · completezza della reazione · rimozione del glicerolo · rimozione del catalizzatore · rimozione degli alcoli · assenza di acidi grassi liberi La conformità a queste caratteristiche viene generalmente verificata tramite gascromatografia. Il carburante ottenuto secondo questi standard qualitativi risulta molto poco tossico; la dose letale LD50 è maggiore di 50 ml/kg, ben dieci volte superiore a quella del sale da cucina. Il biodiesel può essere mescolato con il gasolio in ogni proporzione ed impiegato nei moderni motori diesel, anche se alcuni autoveicoli possono subire una degradazione di tubi e giunti in gomma per via del maggior potere solvente del biodiesel rispetto al gasolio tradizionale. La gomma sciolta dal biodiesel può poi formare depositi o intasare le linee dell'alimentazione del veicolo. L'adozione di gomme più resistenti nei veicoli di recente fabbricazione (dal 1992 in poi) dovrebbe aver risolto questo inconveniente, senza contare che il maggior potere solvente del biodiesel aiuta a mantenere pulito il motore sciogliendo residui eventualmente presenti. Il biodiesel puro (BD100 o B100) può essere utilizzato in qualsiasi motore Diesel a petrolio, anche se viene più comunemente utilizzato in concentrazioni inferiori. In alcune zone è richiesto l'uso di diesel a bassissimo contenuto di zolfo, che riduce la naturale viscosità e lubrificazione del carburante poiché sono stati rimossi lo zolfo e certe altre sostanze. Per far sì che scorra propriamente nei motori sono richiesti degli additivi, e il biodiesel è una popolare alternativa. Concentrazioni fino al 2% (BD2 o B2) si sono mostrate in grado di restituire la lubrificazione. Inoltre, molte municipalità hanno iniziato ad usare il biodiesel al 5% (BD5 o B5) nei mezzi per la rimozione della neve e in altri sistemi. Usato come additivo al gasolio, ne migliora il potere lubrificante. Poiché il biodiesel viene più spesso utilizzato in miscela con il diesel di petrolio, ci sono meno informazioni e studi formali sugli effetti del biodiesel puro sui motori non modificati e sui veicoli attualmente in uso, tuttavia non ci si attendono particolari problemi nell'utilizzo del biodiesel puro con i motori attuali, quantomeno finché tutte le parti del motore siano compatibili con il suo maggior potere solvente. Il punto di fusione del biodiesel è influenzato dalla natura e dalla quantità di esteri che contiene. La maggior parte di esso tuttavia, compreso quello ottenuto dall'olio di soia, ha un punto di fusione superiore a quello del gasolio; questo rende necessario il riscaldamento dei serbatoi di stoccaggio, soprattutto nelle zone a clima rigido. Il biodiesel ha un numero di cetano superiore a quello del gasolio, si incendia quindi più facilmente quando viene iniettato nel motore. Il biodiesel, rispetto al gasolio, non è esplosivo, con un flash point posto a 150 °C per il biodiesel rispetto ai 64 °C del gasolio. Contrariamente al gasolio, è biodegradabile e non tossico, e riduce significativamente le emissioni tossiche quando viene bruciato come carburante. IMPATTO AMBIENTALE Dal punto di vista ambientale, il biodiesel presenta alcune differenze rispetto al gasolio: · il biodiesel, rispetto al gasolio, riduce le emissioni nette di ossido di carbonio (CO) del 50% circa e di anidride carbonica del 78,45% perché il carbonio delle sue emissioni è quello che era già presente nell'atmosfera e che la pianta ha fissato durante la sua crescita e non, come nel caso del gasolio, carbonio che era rimasto intrappolato in tempi remoti nella crosta terrestre. · il biodiesel praticamente non contiene idrocarburi aromatici; le emissioni di idrocarburi aromatici polinucleati (benzopireni) sono ridotti fino ad un massimo del 71%. · il biodiesel non ha emissioni di diossido di zolfo (SO2), dato che non contiene zolfo. · il biodiesel riduce l'emissione di polveri sottili fino ad un massimo del 65%. · il biodiesel produce più emissioni di ossidi di azoto (NOx) del gasolio; inconveniente che può essere contenuto riprogettando i motori diesel e dotando gli scarichi di appositi catalizzatori. SINTESI CHIMICA Chimicamente il biodiesel è un carburante composto da una miscela di esteri alchilici di acidi grassi a lunga catena. Un processo di transesterificazione dei lipidi viene usato per convertire l'olio base nell'estere desiderato e per rimuovere gli acidi grassi liberi. Dopo questo procedimento, contrariamente al semplice olio vegetale, il biodiesel possiede proprietà di combustione simili al diesel ricavato dal petrolio e può sostituirlo nella maggior parte dei suoi impieghi. Il processo produttivo più diffuso impiega metanolo per produrre esteri metilici, tuttavia anche l'etanolo può essere usato, ottenendo così un biodiesel composto da esteri etilici. Come sottoprodotto del processo di transesterificazione, si ottiene il glicerolo. Reazione di trans-esterificazione di un grasso con metanolo; R è una catena lineare generalmente lunga da 16 a 22 atomi di carbonio la cui esatta struttura dipende dalla specie vegetale o animale. Il primo prodotto indicato è il glicerolo, il secondo è il generico estere metilico che costituisce il biodiesel. INSUFFICIENZA DELLE RISORSE In alcuni stati e regioni dove è stato valutato il passaggio integrale ai biocombustibili si è giunti alla conclusione che tale soluzione avrebbe richiesto enormi estensioni di territorio se si fossero scelte le coltivazioni tradizionali. Considerando solo queste ultime ed analizzando il quantitativo di biodiesel che può essere prodotto per unità di terreno coltivato, è emerso che gli Stati Uniti, nazione con una richiesta energetica pro capite tra le più elevate, non possiede abbastanza territorio coltivabile per rifornire i veicoli della propria popolazione. La Coldiretti ha pubblicato un documento in cui afferma che la resa media di biodiesel italico è di circa 850 kg per ettaro, visto che la superficie agricola utile (SAU) è di circa 13 milioni di ettari nemmeno in Italia vi è la possibilità di soddisfare il fabbisogno del parco veicoli nostrano che si aggira sui 34 milioni di mezzi. Si tenga presente che il consumo medio di un veicolo è un po' sopra la tonnellata (1000 kg) l'anno di carburante. Un ovvio compromesso sarebbe decimare il numero di veicoli italiani e utilizzare motori diesel di piccola cilindrata e veicoli leggeri, il cui consumo arriva ad essere di 2 o 3 litri per 100 km, come ad esempio il 1200 cc TDi sulla Lupo della Volkswagen, o il progetto Twingo SMILE di Greenpeace. Altri stati sviluppati o in via di sviluppo potrebbero essere in una condizione migliore, anche se molte regioni non possono permettersi di sottrarre coltivazioni alla produzione alimentare. Per i paesi del terzo mondo può avere senso l'utilizzo di sorgenti per il biodiesel che usano terreni marginali, ad es. le noci di Honge (Pongamia pinnata altrimenti detto "faggio indiano"), pianta che cresce normalmente ai margini delle strade. Si tenga comunque presente che pro capite il terreno coltivabile è molto limitato: nel 2000 l'area coltivabile (SAU) nel mondo era pari a 0.11 ettari per persona (fonte FAO) in gran parte usati per produrre cibo. I veicoli mondiali sono secondo stime del DAE (Dipartimento dell'energia americano) 700 milioni e consumano molto gasolio e benzina (si consideri che i veicoli italiani consumano 1 tonnellata all'anno) ed è probabile che per alimentarle a biodiesel sia necessario coltivare una buona parte (percentuali a due cifre) dei 0.11 ettari pro capite a piante che alimenteranno i motori delle auto. Un tale uso delle risorse agricole comporterà la presumibile uscita dal mercato alimentare di una parte enorme della popolazione mondiale e la salita dei prezzi dei terreni coltivabili. Un calcolo calorico porta a dire che mantenere i veicoli col cibo umano è dispendioso. Vengono consumate in Italia 39 miliardi di litri/anno di benzina e di gasolio per l'autotrazione, ogni grammo di olio ha 9 Calorie e un umano consuma 2500 Calorie al giorno, quindi si può eseguire un semplice calcolo calorico sulla capacità di sfamare le persone da parte del biodiesel (olio) che si potrebbe consumare in Italia. Il conteggio porta a più di 300 milioni di umani sfamabili col consumo di biodiesel dei veicoli italiani, si noti che la popolazione italiana è di quasi 60 milioni. PRODUZIONE Il biodiesel sta attirando l'interesse di compagnie orientate alla produzione finalizzata al commercio in larga scala, così come più in generale è successo per coloro che utilizzano il biodiesel di fabbricazione artigianale oppure direttamente l'olio vegetale (puro o di scarto) nei motori diesel. Esistono molti tipi, aventi le più svariate caratteristiche, di bioraffinerie artigianali. Di interesse per la produzione di biodiesel è il BTL (Biomass To Liquid), cioè la trasformazione dei materiali di origine biologica in combustibile liquido. Da molti è ormai chiamato biodiesel di seconda generazione o SunDiesel, come l’ha chiamato l’azienda tedesca che ha messo a punto la nuova tecnologia (la Choren Industries). Produzione domestica con olio di semi L'olio di semi presenta una viscosità di 70/80 cSt invece dei 2/6 cSt del gasolio. L'uso prolungato dell'olio di semi in motori diesel non predisposti comporta pertanto un danneggiamento grave dell'impianto di iniezione (pompa e iniettori sui quali lascia depositi carboniosi, morchie o gomme). L’unico modo di riportarlo a valori di densità paragonabili al gasolio è una reazione di transesterificazione (ossia di trasformazione di un estere in un altro estere) che spezzi le molecole dei trigliceridi che compongono l’olio in catene più piccole e quindi più fluide. Il gasolio è comunemente diluito con acqua; la presenza di H2O non è tollerata però nella reazione di formazione del biocombustibile (la blocca). Tale processo è utilizzato industrialmente per la produzione di biodiesel, il cui nome tecnico è EMV(Estere Metilico Vegetale). Il procedimento prevede l'utilizzo di alcool etilico assoluto (cioè etanolo anidro, al 99%) come reagente e di soda caustica come catalizzatore che facilita la reazione. L'utilizzo di metanolo presenta alcuni svantaggi, sia perché solitamente non ha origine biologica, sia perché è molto più tossico dell'etanolo. La reazione reale non è mai stechiometrica e tende a un suo equilibrio che obbliga a usare un eccesso di reagenti per ottenere una reazione completa. La ricetta col metanolo prevede di seguire lo schema: · x litri di olio fresco · 0,2?x litri di metanolo · 3,5?x grammi di soda caustica (NaOH, le dosi sono 0,2 litri di metanolo e circa 3,5 g di soda caustica (NaOH) per ogni litro di olio fresco). Con l'etanolo invece occorre utilizzare più catalizzatore (7g/litro di olio contro i 3,5g/litro per il metanolo); ci vuole anche una maggiore quantità di alcool (27,5% contro il 20% dell’olio con il metanolo). Le modalità di processo prevedono che prima si mescoli l’alcool con il catalizzatore. Successivamente si uniscono la miscela e l'olio, a una temperatura tra i 35 e i 60°C (optimum a 45- 50°C) agitando il tutto per circa un’ora. con olio di fritture Nel caso si utilizzi come carburante l'olio delle fritture è bene sottoporlo allo stesso procedimento. Con oli non troppo usati la dose totale di NaOH è circa 6,25 g/l. Occorre però un surplus di soda per eliminare residui di cibi e vapore d'acqua. Tale aliquota di soda è calcolabile con la titolazione. Alla fine della reazione il biodiesel viene lavato con acqua per eliminare residui pericolosi per la salute del motore (acidi grassi liberi, mono e di gliceridi, saponi, metanolo e soda caustica…).