L’ENERGIA AL CENTRO - In occasione del Power Day, il ceo Herbert Diess (nella foto sopra) ha detto, senza mezzi termini, che “l’E-Mobility è diventata il nostro core business. Noi integreremo sempre più stadi nella catena del valore e vogliamo essere in pole position nella competizione delle migliori batterie”. Nessuna timidezza, quindi, in quella che sembra essere la sfida dei prossimi anni. Alla base di questa spinta è un piano per una massiccia produzione delle batterie in Europa. Entro il 2030 il Gruppo Vokswagen e i suoi partner avranno infatti in produzione sei stabilimenti per una produzione totale annuale di 240 GWh di batterie. Le prime due saranno in Svezia (Skellefteå) e Germania (Salzgitter), che aumenterà la sua capacità a 40 GWh l’anno.
CELLE PREMIUM E PER VOLUME - Le celle saranno di vari tipi, ma alla base ci saranno quelle “unificate”, che saranno standard per molti modelli. Saranno prismatiche e avranno chimiche diverse, dalle economiche litio ferro-fosfato, per auto entry level, a quelle più evolute, che equipaggeranno molti modelli, con elettrodi ad alto tenore di manganese. Le celle per impieghi specifici avranno una chimica nickel-manganese-cobalto ma arriveranno anche le evolute stato solido. Questa rivoluzionaria tecnologia dovrebbe arrivare verso la metà di questa decade e promette grandi miglioramenti negli ingombri, nella sicurezza e nella velocità di carica. Previsti anche miglioramenti nei catodi e negli anodi ad alto tenore di silicio, per migliorare il tempo di carica e l’autonomia. Questi ultimi sono già in uso nella Taycan e nella e-tron GT. A Skellefteå, nell’impianto Northvolt Ett, sarà concentrata la produzione delle celle top di gamma.
GIÙ I COSTI E LA COMPLESSITÀ - Thomas Schmall, group board member for technology, dichiara che ”ridurremo la complessità e il costo e aumenteremo l’autonomia. Questo renderà l’E-Mobility abbordabile per tutti e la renderà dominante sul mercato”. Le celle unificate saranno lanciate nel 2023 e andranno sull’80% delle elettriche del Gruppo Vokswagen. Le celle più economiche costeranno la metà di quelle attuali e quelle intermedie per la produzione “di volume” il 30% di meno. In media il prezzo per kWh sarà ben più basso dei fatidici 100 euro che segnano la parità con i powertrain tradizionali.
CARICA! (AD ALTA POTENZA) - Il Power Day del Gruppo Vokswagen è servito anche a focalizzare il discorso della ricarica ad alta potenza. Lo sforzo del costruttore tedesco e dei suoi partner dovrebbe portare a 18.000 punti di ricarica fast in Europa entro il 2025. Questo sarà ottenuto con altri accordi in aggiunta a quelli che hanno portato alla rete Ionity. Il Gruppo Vokswagen ha in programma di creare circa 8.000 punti di ricarica rapida in Europa insieme a BP. Si tratta di colonnine a 150 kW installati in 4.000 stazioni di servizio BP e ARAL, situate per lo più in Germania e Gran Bretagna. Per coprire l'Europa del Sud il Gruppo Vokswagen ha fatto accordi con Iberdrola, per installare colonnine nelle principali direttrici stradali della Spagna. Non manca l’Italia, nella quale Volkswagen collaborerà con Enel per una rete di ricarica rapida lungo le autostrade e nelle aree urbane.
LA CINA E LA RETE ELETTRICA - Gli investimenti diretti del Gruppo Vokswagen per la rete europea di ricarica saranno circa 400 milioni di euro entro il 2025, ai quali vanno aggiunti quelli dei partner. Il costruttore sta espandendo la rete pubblica di ricarica rapida anche negli Stati Uniti e in Cina. Electrify America, per esempio, sta pianificando altri 3.500 punti di ricarica rapida in Nord America entro la fine dell'anno. (23) La più che appetibile e promettente Cina sarà dotata di 17.000 punti di ricarica rapida entro il 2025 attraverso la joint venture CAMS costituita da Volkswagen, FAW, JAC e Star Charge. CAMS pensa ad accorgimenti per evitare il flop della ricarica, dovuto anche ai “fuori servizio” e alle auto convenzionali parcheggiate nelle colonnine. Degni di nota le stazioni di ricarica Porsche HPC, particolarment curate nel design e nei servizi. Ma il Gruppo Vokswagen vuole integrare l'auto elettrica nei sistemi energetici privati, commerciali e pubblici secondo la logica Vehicle-to-Grid. Usare il veicolo come un grande power bank permetterà di immagazzinare l'energia rinnovabile del fotovoltaico per reimmetterla nella rete di casa. Questo storage semovente proteggerà dai blackout e taglierà le bollette e le emissioni di CO2. I modelli basati sulla piattaforma MEB di Volkswagen supporteranno questa tecnologia dal 2022; è il sistema Elli.
RICARICA SENZA RETE (ELETTRICA) - Il Gruppo Vokswagen offrirà anche il pacchetto completo con moduli e servizi digitali, dalla wallbox bidirezionale ai software per la gestione dell'energia. La tecnologia sarà scalabile per utilizzarla anche negli edifici residenziali, nelle aziende e nella rete elettrica. È anche previsto il riciclo delle batterie esauste, che porterà al riutilizzo del 95% delle materie prime. La divisione Volkswagen Group Components ha poi presentato FLEXPole, una megacolonnina con 2 prese a 150 KW e una capace batteria costruita con i pack delle auto che non sono più adatti all’uso mobile. Questo buffer permette a FLEXPole di essere installato anche dove non c’è la rete elettrica: a caricarlo provvederà il fotovoltaico e/o l’eolico. Interessante anche il sistema automatico su ruote con batteria-buffer: arriva in autonomia vicino alla vettura e la ricarica con un braccio robotico che infila il cavo nella presa. Una volta erogata l’energia sfila il cavo e se ne va, evitando il sovrapprezzo da pagare se si lascia l’auto collegata a ricarica finita.