Secondo quanto riportato dal giornale tedesco Handelsblatt, l'amministratore delegato del Gruppo Volkswagen, Herbert Diess (qui sopra in una foto di repertorio), in una riunione del consiglio di sorveglianza di settembre avrebbe dichiarato che l'azienda potrebbe perdere 30.000 posti di lavoro qualora non fosse celere nella transizione verso la mobilità elettrica. Diess fa riferimento alla Tesla, che ha messo pressione alla compagnia, spingendola a migliorare la sua strategia elettrica.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, un portavoce della VW avrebbe confermato la posizione di Diess sulla presenza di Tesla e di altri costruttori in Germania, che hanno costretto il gruppo automobilistico tedesco ad accelerare la transizione verso gli EV, tuttavia, ha negato che siano stati fatti calcoli specifici su quanti posti di lavoro potrebbero essere persi.
L’emergenza sarebbe da ricercare anche nello snellimento e nell’efficientamento dei processi produttivi. Infatti la Tesla nel nuovo impianto tedesco nei pressi di Berlino prevede di produrre fino a 500.000 auto all'anno impiegando 12.000 dipendenti. La Volkswagen impiega 25.000 persone per costruire 700.000 auto nella sua fabbrica di Wolfsburg, utilizzando quindi il doppio della forza lavoro.
Un portavoce del consiglio dei lavoratori della Volkswagen ha dichiarato che "una riduzione di 30.000 posti di lavoro è assurda e senza fondamento". Un altro portavoce del sindacato dello stato tedesco della Bassa Sassonia, che è il secondo maggiore azionista del Gruppo, ha detto che tali tagli sono "fuori questione".
I veicoli elettrici hanno molte meno parti delle auto con motore a combustione interna e quindi richiedono meno lavoratori per essere prodotte. Secondo una recente stima, entro il 2025 l'industria automobilistica tedesca potrebbe perdere circa 100.000 posti di lavoro, proprio a causa dell’elettrificazione.
Il capo della divisone tecnologica della Volkswagen, Thomas Schmall, ha detto al Manager Magazin in un'intervista pubblicata mercoledì, che la casa automobilistica sta prendendo in considerazione la quotazione delle sue attività di ricarica ed energia per le auto, oltre ai piani di IPO esistenti per la divisione batterie. Si tratta tuttavia di decisioni che non saranno prese prima di due anni.