NO ALL'ALFA ROMEO - Il gruppo Volkswagen (nella foto sopra una vista dell'immenso sito di Wolfsburg) non sarebbe alla ricerca di nuove acquisizioni, perché già impegnato nell'integrazione dei suoi 12 marchi. A dichiararlo è stato lo stesso Martin Winterkorn, amministratore delegato del colosso tedesco, in una intervista rilasciata al quotidiano Handelsblatt. Le dichiarazioni metterebbero così a tacere le voci mai sopite su un possibile interessamento all'Alfa Romeo, uno dei marchi nel cuore di Ferdinand Piech, presidente della Volkswagen. Ricordiamo che, con l'acquisizione della Ducati (leggi qui per saperne di più), il gruppo Volkswagen oggi controlla i marchi di auto Audi, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche, Seat, Skoda e Volkswagen, di veicoli commerciali leggeri Volkswagen e quelli dei mezzi pesanti Man e Scania.
UN “BRACCIO DI FERRO” - L'intervista è un'occasione per rispondere anche alle accuse lanciate da Sergio Marchionne di praticare una politica di sconti aggressiva, definita dal numero uno della Fiat “un bagno di sangue sui prezzi e sui margini” (leggi qui per saperne di più). Dichiarazioni senza senso, secondo Winterkorn: “il successo arriva quando si costruiscono le auto giuste, nel momento giusto e nel posto giusto”. Il quale aggiunge che la stessa Volkswagen deve far fronte a “una brutale competizione globale”.
GUARDARE A ORIENTE - Secondo Winterkorn (qui a sinistra), i costruttori di auto europei devono incrementare la propria presenza nel mercato asiatico per reggere al meglio la competizione con colossi come la Toyota e la sempre più forte Hyundai. Una strategia che, però, al momento escluderebbe ogni interesse verso il gruppo malese Proton, come paventato da alcune indiscrezioni emerse il mese scorso (leggi qui per saperne di più). L'obiettivo del gruppo Volkswagen è quello di diventare il primo costruttore al mondo entro il 2018 con 10 milioni di auto vendute l'anno. L'anno scorso il colosso tedesco ne ha vendute 8,27 milioni, posizionandosi alle spalle della General Motors (9,05 milioni), ma superando la Toyota (7,95 milioni).