DEBITO TROPPO ALTO - A causa delle restrizioni per la pandemia di coronavirus, i viaggi (per lavoro o di piacere) sono diminuiti drasticamente in tutto il mondo e molte aziende del settore hanno visto azzerarsi il giro d’affari. Una vera e propria “mazzata” per quelle già in crisi. Ne è un esempio la Hertz, colosso statunitense delle auto a noleggio, il cui enorme indebitamento (sfiora i 19 miliardi di dollari) è diventato insostenibile, tanto da portare l’amministratore delegato Paul Stone a far partire la procedura di amministrazione controllata negli Stati Uniti e in Canada (il famoso Chapter 11), dove l’azienda potrà continuare ad operare senza che i suoi beni vengano liquidati. L’amministrazione controllata non vale per le divisioni in Europa, Australia e Nuova Zelanda.
TAGLI AL PERSONALE - La gravità della situazione era diventata evidente il 22 aprile, quando la Hertz non riuscì a pagare il leasing di alcuni fra i veicoli che possiede (sono 667.000 in tutto il mondo), pochi giorni dopo aver licenziato 10.000 persone in Nord America. Il 22 aprile i creditori le accordarono 30 giorni di tempo per elaborare un nuovo piano di rientro economico, ma Stone non ha potuto fare altro che optare per il Chapter 11 di protezione dai creditori.