SI SALVA SOLO LA GERMANIA - Con 1.233.298 nuove auto, a giugno le immatricolazioni in Europa si sono ridotte dell'8,1% rispetto allo stesso mese del 2010. Un calo dovuto all'andamento negativo di tutti i principali mercati: si va dal -0,3% della Germania al -31,4% della Spagna passando per il -1,7% dell'Italia (leggi qui per saperne di più), il -6,2% dell'Inghilterra e il -12,6% della Francia. Il quadro dei primi sei mesi del 2011 appare però meno pesante: con 7.120.499 nuove auto immatricolate da gennaio a giugno, il mercato si è contratto di solo il 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2010 quando, in molti paesi (Italia compresa) nel primo trimestre le immatricolazioni sono state "tirate" dalla coda degli incentivi 2009. Gli unici paesi che, da gennaio a giugno 2011 registrano un incremento rispetto al 2010, sono la Germania (+10,5%), dove gli incentivi statali erano già finiti nell'autunno del 2009 e la Francia (+1,0%). Tutti gli altri principali mercati mostrano segno negativo: Inghilterra (-7,1%), Italia (-13,1%) e Spagna (-26,8%).
L'ALFA TIRA SEMPRE - Anche a giugno continua il periodo d'oro dell'Alfa Romeo, grazie al successo della Giulietta, in Europa sono state immatricolate 12.364 auto, il 22,4% in più rispetto al 2010. Dall’inizio dell’anno il conto sale a 75.855 unità (+48%). Come il mese precedente, chiuso con un +3,3%, anche a giungo la Lancia mostra segni di ripresa: +1,9%, grazie al lancio commerciale della Nuova Ypsilon (nella foto sopra, leggi qui per saperne di più). Il bilancio dei primi sei mesi del 2011 resta comunque ancora negativo: sono state immatricolate 50.077 auto, il 13,7% dell'anno precedente. Sempre in crisi la Fiat: a giugno registra una calo del 13,2% e da gennaio, con 390.686 nuove auto, vede calare le immatricolazioni del 19,1%.
POCHISSIMI SEGNI POSITIVI - Con tutti i principali mercati in ribasso, sono davvero pochi i cosiddetti costruttori generalisti, che sono riusciti ad incrementare le immatricolazioni a giugno. Tra questi ci sono le coreane Kia (+14,1%) e Hyundai (+9,1%), la Skoda (+2,7%), la Ford (+1,2%) e la Chevrolet (+0,6%). “Sprofondano” le giapponesi Honda (-39,7%), Mazda (-28,4%) e Toyota (-26,6%), seguite dalle francesi Renault (-20,7%) e Dacia (-21,6%). Mentre resta evidente anche il calo di Suzuki (-14,9%), Citroën (-13,3%), Opel (-11,3%), Mitusbishi (-11%), Peugeot (-10,7%). Limitano i danni la Volkswagen (-4,7%), la Nissan (-3,6%) e la Seat (-2,4%).
COSÌ COSÌ LE AUTO DI PRESTIGIO - A differenza dei mesi precedenti, a giugno anche diversi costruttori di auto di prestigio hanno rallentato la loro corsa. Se si esclude il +22,3% della Mini, il +8,7 dell'Audi e il +8,5% della Volvo, tutti gli altri hanno segno negativo: si parte dal -1,8% della BMW e del -2,0% della Mercedes, per passare al -3,6% della Lexus fino ad arrivare al -11,3% della Land Rover e il -24,3% della Jaguar.