NIENTE SOLDI - Tanto tuonò che alla fine non piovve. Si attendeva da parte del Governo italiano il rifinanziamento degli incentivi nella fascia di CO2 tra 61 e 135 g/km (vetture con motori a benzina, gasolio, gas o ibridi non ricaricabili), che però non si è concretizzato. Questo è quanto emerge dalla bozza del Decreto Sostegni bis, che dovrebbe essere approvata oggi dal consiglio dei ministri. Il mondo dell’auto spera però in un’eventuale rifinanziamento attraverso un emendamento “last minute”. L’ultima tranche di 13 milioni di euro, ossia la coda degli incentivi stanziati con la legge Bilancio di quest’anno, sono durati poche ore e si è esaurita lo scorso 9 aprile.
UN DIVERSO APPROCCIO - Fa sicuramente parte degli incentivi del mondo l’auto la proposta di Manuela Gagliardi, ex Forza Italia ora nel gruppo Misto, che ha come obiettivo quello di abolire il superbollo e di introdurre la detraibilità dell’Iva sulle auto aziendali. Questa misura, insieme al rifinanziamento degli incentivi nella fascia 61 e 135 g/km potrebbe sicuramente dare una bella smossa al mercato dell’auto, che ancora patisce delle conseguenze della pandemia.
LE PROTESTE - Nel frattempo le associazioni di settore ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE, tramite un comunicato congiunto, protestano contro la decisione del Governo, affermando che: “L’assenza di incentivi, interrompendo il sostegno agli acquisti delle vetture attualmente più vendute, rischia di frenare il percorso virtuoso intrapreso. In un momento di grande difficoltà per gli italiani, infatti, gli incentivi stavano svolgendo quella funzione di stimolo ad acquisti più sostenibili in termini ambientali contribuendo, al tempo stesso, a contenere le pesanti perdite generate dall’effetto COVID-19 sul mercato auto.