UNA IMPORTANTE RICERCA - L’ACI ha diffuso i risultati dello studio “Localizzazione degli incidenti stradali 2021” realizzato per evidenziare quali siano le strade ritenute più pericolose nella nostra Penisola. Sulla base di quanto emerso, nell’anno passato si sono verificati 31.407 incidenti (1.002 mortali), con 1.078 decessi (il 37,5% del totale) e 47.740 feriti, avvenuti su circa 53.000 chilometri di strade della rete viaria principale. Questo sta a indicare un indice di mortalità pari al 3,4%.
MENO INCIDENTI E MENO MORTI - Il paragone per risultare il più possibile attendibile deve essere effettuato con il 2019, anno prima dello scoppio della pandemia, quindi prima che venissero introdotte le limitazioni negli spostamenti. E ci sono dei dati che fanno emergere un trend positivo: sono diminuiti sia gli incidenti che i decessi (5.119 gli incidenti in meno, 179 i decessi). Una tendenza che si è verificata in ogni tipo di strada: in autostrada incidenti -15,9%, morti -20,6%, sulle strade extraurbane, incidenti -10,1% morti -10,5%; nei centri abitati, incidenti -19,5% e morti -18,7%.
LE AUTOSTRADE SONO PIÙ A RISCHIO - Il 71,5% delle auto che sono state coinvolte in un incidente lo hanno avuto in autostrada (nel 2019 erano stati il 738%). Il 22,9% (20,4% nel 2019) sono stati invece veicoli industriali (autocarro, anche leggero, autotreno o autoarticolato, motrice), mentre i motociclisti sono stati il 5,3% (valore stabile rispetto al 2019).
LE VACANZE - A influire in questo bilancio sono anche le partenze per weekend e vacanze: non a caso il numero maggiore di sinistri è stato registrato a giugno, luglio e agosto (10,5% rispetto al totale) e il venerdì (15,2). La fascia oraria più a rischio è stata quella dalle 18 alle 20, in concomitanza con l’uscita delle persone dagli uffici. In questo caso, però, l’indice di mortalità risulta essere più elevato a gennaio (4,2 decessi ogni 100 incidenti), seguito da giugno (4,0).
Sono proprio l’elevato flusso di traffico e i tipi differenti che veicoli che circolano gli aspetti che inevitabilmente rendono l’autostrada il luogo più a rischio.
LE STRADE PIÙ A RISCHIO - L’analisi ha portato anche a rilevare quali siano le strade in cui si sono verificate il maggior numero di sinistri: la Penetrazione urbana della A24 (10 incidenti/km), la Tangenziale Nord di Milano nel tratto Monza e della Brianza (8,8 incidenti/km) e la Diramazione Capodichino A1 in Provincia di Napoli (8,1 incidenti/km). Sulla rete autostradale, invece, la media nazionale è di 1,03 incidenti/km. Nel caso delle strade extraurbane, invece, la media nazionale è di 0,5 incidenti/km, Il triste primato spetta a: Statale 719 Prato-Pistoia in Provincia di Firenze (8 incidenti/km), Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nel tratto in provincia di Milano (6,9 incidenti/km) e Statale 671 Asse Interurbano di Bergamo (6 incidenti/km).