Come sta andando la 500 negli Usa?
Bene, l'abbiamo proposta non come un'auto, ma come un oggetto e ha trovato i suoi estimatori.
Nell'ambito di FCA il marchio Fiat che ruolo avrà?
Svilupperà le due anime che ha ora. Da una parte quella emozionale, con la famiglia 500 che non vogliono essere delle auto premium accessibili a pochi, ma delle vetture con un qualcosa in più e che in molti possono acquistare. Quest'anno prevediamo di produrre 180.000 Fiat 500 in Polonia, più altre 60.000 in Messico. L'altra anima è quella pratica, che offre modelli come la Panda e la Freemont, considerata come una sorta di maxi Panda, che pur nella loro razionalità, non sono veicoli avvilenti, ma simpatici e funzionali come un paio di jeans.
Le vetture che deriveranno dalla berlina con baule separato Aegea che avete presentato al Salone Istanbul, di quale famiglia faranno parte?
Di quella pratica, cioè della Panda. La Aegea berlina sarà presente a marzo 2016 al Salone di Ginevra, dove debutteranno le versioni a cinque porte e wagon. Saranno auto pratiche, ma con una loro personalità, ma per ora non posso dire di più.
E la spider condivisa con la Mazda?
È pronta, probabilmente sarà anche lei a Ginevra. Ma, forse, la vedrete prima.
Ci può anticipare qualcosa sull'erede della Punto?
L'attuale Punto si vende ancora, quest'anno ne produrremo 100.000. Per la sua erede, a me piacerebbe una 500 a cinque porte, che abbia l'aspetto di quella a tre che abbiamo appena presentato, ma più grande e, ovviamente, con due porte in più. Vedremo.