Nella consueta relazione annuale, l’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) sottolinea che per effetto del lockdown degli ultimi mesi gli incidenti stradali sono calati del 50%. A guadagnarci, ovviamente, le compagnie assicurative, che hanno risparmiato tra i 36 e i 41 euro in media per polizza. E Daniele Franco, presidente dell’associazione (che è anche direttore generale della Banca d’Italia), auspica che le compagnie, se i prossimi dati confermeranno questa sensibile riduzione, prevedano diverse agevolazioni per gli assicurati.
Dalla relazione dell’Istituto di vigilanza si scopre anche che nel 2019 è continuata la tendenza alla diminuzione dei prezzi delle Rc auto:-2,7% a 404 euro (a dicembre 2019, dai 414 euro del 2018), mentre negli ultimi sei anni la flessione è stata del 22% circa. Nel confronto con i mercati internazionali, il divario è sceso da oltre 200 a 90 euro. Peccato però che la flessione in Italia non sia omogenea, dal momento l’offerta continua a essere elevata specie per i contraenti più giovani. I sinistri sono il 6,4% delle polizze, con un costo medio pari a 4.186 euro.
Daniele Franco pone inoltre l’accento sul fatto che la pandemia accresce i rischi della sottoassicurazione (assicurare il minimo indispensabile) spesso per mancanza di chiarezza delle compagnie che dovrebbero offrire prodotti chiari senza troppe complessità, cavilli o clausole di esclusione. Servirebbero anche nuovi contratti che tengano conto degli impatti delle nuove tecnologie sulla mobilità. Misure non più rinviabili, al punto che l’Ivass si dichiara pronto a fornire il proprio contributo per accrescere l’efficienza del mercato e promuovere una riduzione dei prezzi.
Nel documento si dice anche che proseguono le attività per l’avvio del cosiddetto Arbitro assicurativo; uno strumento agile ed economico, con accesso online. Aiuterebbe a fornire una tutela rapida ed economica, alleggerendo il lavoro dei tribunali, dove oggi sono pendenti oltre 300 mila cause assicurative. Per proteggere maggiormente gli assicurati andrebbero inoltre esplorate nuove vie che prevedano una miglior protezione contro calamità naturali e fenomeni pandemici; si potrebbe, insiste Franco, creare un nuovo ruolo per le istituzioni pubbliche europee a protezione dei cittadini, degli assicurati.
In ogni caso il sistema assicurativo ha tenuto bene anche in una situazione di pandemia. A fine 2019 le assicurazioni erano in buona salute: la raccolta premi superava i 140 miliardi (+4% sul 2018) raggiungendo il 7,8% del Pil.
L’Ivass infine esprime parere favorevole a definire in sede europea, in collaborazione con l’Eiopa (l’autorità europea del settore), un pacchetto di misure da attivare in caso di crisi e in grado di mitigare le problematiche che possono sorgere. La crisi ha infatti messo in evidenza il malfunzionamento del meccanismo di “volatility adjustment” (un meccanismo nato per ridurre gli effetti della volatilità dei mercati) in grado di fronteggiare le situazioni di emergenza in modo rapido e incisivo.