DA INIZIO 2020 - Si annunciano grandi novità per la Jeep al Salone dell’automobile di Ginevra (7-17 marzo), dove il costruttore statunitense mostrerà in anteprima le versioni con motore ibrido di tre suoi modelli: le suv Jeep Renegade e Jeep Compass e la fuoristrada Wrangler. A rassegna finita le tre Jeep ibride continueranno i test di sviluppo, perché la casa statunitense ha in programma di farle arrivare nei concessionari italiani solo a partire dal primo trimestre del 2020, quando debutterà la piccola Renegade, seguita ad aprile dalla compatta Compass e entro fine estate dalla Wrangler. Queste versioni sono molto attese dalla Jeep, che stima possano rappresentare il 20-30% delle vendite totali nel mondo. Gli ibridi inoltre aiuteranno la casa statunitense a tagliare le emissioni e a non incorrere nelle salatissime sanzioni previste dalla UE.
MADE IN ITALY - Le Jeep Renegade e Compass ibride saranno costruite a Melfi, dove la FCA (il gruppo di cui fa parte la Jeep) ha stanziato oltre 200 milioni di euro per aggiornare la fabbrica, la stessa in cui verrà prodotta anche la Fiat 500X ibrida (basata sulla stessa meccanica). Il motore sarà un ibrido plug-in, dotato di batterie ricaricabili dalla presa di corrente e in grado di immagazzinare più energia rispetto alle ibride non ricaricabili. Questo consente l’uso di motori elettrici più potenti: l’autonomia promessa in elettrico sarà di circa 50 KM. La Jeep Wrangler ibrida invece sarà importata dagli Stati Uniti, dov’è già ordinabile il motore a benzina 2.0 abbinato a un sistema ibrido leggero: qui un motore elettrico, alimentato da una batteria aggiuntiva a 48 Volt, è collegato al motore principale per aiutarlo in determinate circostanze, ad esempio nelle partenze al semaforo.