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I kit a metano per motori diesel

05 febbraio 2013

Pensati per chi fa tanti chilometri, consentono risparmi del 30% e riduzioni consistenti delle emissioni.

I kit a metano per motori diesel

SALVA LE VECCHIE DIESEL - Nel Sudest asiatico i kit metano-diesel sono diffusi da decenni, mentre in Italia si stanno affacciando sul mercato da poco. Stiamo parlando degli impianti a metano pensati per i veicoli a gasolio, una tecnologia che nel nostro Paese compie i primi passi grazie ai kit messi a punto dalla Landi Renzo e dall'Ecomotive Solutions di Serralunga. Due proposte pensate per i veicoli da lavoro, ma che possono risultare utili anche per chi ha una vecchia auto a gasolio priva di filtro antiparticolato e non ha risorse per cambiarla. Con la conversione, infatti, si ottiene un consistente risparmio sulle spese del carburante e si ha la probabilità di ottenere il permesso di circolare anche nelle aree dove le diesel prive di Fap sono bandite. Un'opportunità non ancora riconosciuta legalmente a livello statale, ma che potrebbe essere concessa da qualche amministrazione locale grazie ai minori inquinanti rilasciati dagli scarichi. 


La Bravo della Landi Renzo.

DUAL FUEL - I kit metano-diesel adottano gli stessi componenti degli impianti a gas naturale sviluppati per le vetture benzina, con la sola differenza che, in assenza delle candele, a innestare la combustione è il gasolio. Di fatto, quindi, non si tratta di un sistema bi-fuel (i due carburanti sono alternativi), ma dual-fuel, cioè con alimentazione costituita da una miscela di metano e gasolio in quantità variabili in base a diversi parametri (regime di rotazione, carico motore, ecc.). Un mix che, nell'uso normale, è composto al 50% dai due carburanti che permette un risparmio medio del 30% sulle spese di rifornimento. A scendere sono pure le emissioni di polveri sottili e di monossido di carbonio (-60% circa) e di CO2 e di ossidi di azoto (-10-20%). 
 

Il pick-up Toyota sul quale lavora la  Ecomotive Solutions.
 
OFFERTA LIMITATA - Al momento i kit dual-fuel per le auto sono ancora pochi (la maggioranza è sviluppata per i veicoli commerciali). La Landi Renzo ha omologato il proprio sistema Dual Fuel per i motori Fiat della gamma Bravo e Doblò in regola con le normative europee sulle emissioni Euro 4 o antecedenti. La Ecomotive Solutions sta lavorando sui pick-up e, al momento, ha reso disponibile il sistema D-GID (acronimo di diesel gas iniezione dinamica) per i per motori Toyota con cilindrata compresa tra 1710 e 2860 cc, sempre rispondenti alle norme antinquinamento da Euro 0 a Euro 4. Il costo della trasformazione varia da 2.000 a 3.000 euro secondo le opzioni e le bombole scelte (di solito sono installati serbatoi che consentono un'autonomia “dual” intorno ai 300 km). Una spesa recuperabile, ai prezzi attuali, in circa 40-60.000 km.


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Ritratto di Challenger RT
5 febbraio 2013 - 15:44
Sempre meglio che niente, anche se non elimina del tutto il problema delle emissioni dei diesel. Ma i dieselisti incalliti, purtroppo, non spenderanno mai dai 2000 ai 3000 € per questa più che auspicabile trasformazione. Comunque, come sempre, un "Bravi!" alla Landi Renzo per l'ottima iniziativa.
Ritratto di maxmaisa
6 febbraio 2013 - 11:18
e se si provasse elettrico + diesel ?! meditate gente meditate il motore elettrico che si ricarica da solo e un piccolo diesel x l'autonomia credo che sarebbe una bella accoppiata vincente a proposito metano ed elettrico si possono sposare ?! saluti
Ritratto di stisci
6 febbraio 2013 - 17:02
esiste già e sono le Peugeot 3008 e 508 ibride. trazione 4x4 anteriore diesel e posteriore elettrico. con 99gr di co2
Ritratto di stefbule
7 febbraio 2013 - 00:13
12
citroen ds5...
Ritratto di Adelmo
16 ottobre 2017 - 13:17
Non è farina di sacco della Landi Renzo. Hanno acquistato la tecnologia di una nota azienda italiana che già nel lontano 1950 aveva realizzato questa tecnologia per abbattere l'inquinamento sprigionato dai vecchi autobus con motori ad ( pre-camera ) iniziezione indiretta del gasolio .
Ritratto di juvefc87
5 febbraio 2013 - 15:49
per la trasformazione lo recuperi in un anno, 2 se va male, speriamo rpenda sempre più piede
Ritratto di Adelmo
16 ottobre 2017 - 13:19
Dipende quanto AdBlue ci voglia per abbattere il particolato pm10 . Con l'installazione del metano non serve più utilizzare Adblue .
Ritratto di gixxs
5 febbraio 2013 - 16:05
2
Credo sia un po' prematuro parlare di costi di gestione. Infatti, non sappiamo ancora, nell'uso quotidiano, come risponderà il motore in termini di affidabilità. E qui stiamo parlando di motore turbodiesel, ovvero tecnicamente molto più complesso di un motore a benzina. Tra l'altro, oltre ai costi iniziali della trasformazione, dobbiamo sicuramente mettere in conto intervalli di manutenzione più frequenti, nonchè la sostituzione delle bombole dopo 4 anni. Quindi, tutto ciò va aggiunto ai circa 40-60.000 km di percorrenza per coprire i costi della trasformazione. In definitiva, è molto probabile che il punto di pareggio sia molto più alto del previsto.
Ritratto di Bomber159
5 febbraio 2013 - 16:09
Il costo per l'installazione è sicuramente una barriera... tuttavia, per quelle persone che fanno parecchi km, penso sia una spesa ammortizzabile con il risparmio di diesel. Speriamo bene!
Ritratto di TurboCobra11
5 febbraio 2013 - 16:53
Certo si dovrebbe fare un accordo con le case per montarlo direttamente in fabbrica come per le Natural Power, così da aver l'auto già bella che fatta. Infatti difficilmente con un diesel nuovo si andrà a fare un impianto, e solo con la riconversione dei vecchi si fa poca roba, visto che ancora meno conviene metterci mano, per via del kilometraggio. Però un ottimo punto di partenza. ...Saluti
Ritratto di lucios
5 febbraio 2013 - 17:21
4
...ma a livello di affidabilità?......a valvole, sedi valvole......non basta solo il metano........deve funzionare tutto il resto........bene........
Ritratto di FabPR
5 febbraio 2013 - 20:37
..si legge che il metano sarà miscelato ad una percentuale di gasolio quindi il problema valvole NON sussiterebbe.
Ritratto di lucios
5 febbraio 2013 - 21:43
4
........speriamo........le pressioni sono più alte, il motore diesel è soggetto a maggiori sforzi.....non vorrei che la secchezza del metano comporti dei problemi di affidabilità.........almeno producano motori specifici......NON riadattamenti
Ritratto di stisci
6 febbraio 2013 - 17:04
come veniva riportato sopra, la miscela col gasolio permette di evitare la secchezza, il gasolio lubrifica abbondantemente per cui non dovrebbero esserci problemi
Ritratto di lucios
7 febbraio 2013 - 09:21
4
....i miei dubbi....devono studiare bene la cosa......le pressioni e i regimi di rotazione sono diversi rispetto al benzina....quindi i materiali devono essere molto più resistenti.....il diesel già di per se lavora a temperature più elevate....col metano e con meno lubrificazione queste temperature saliranno ancora di più.....è importante creare un buon equilibrio e una buona elettronica......che gestisca entrambe le iniezioni ai vari regimi....discorso di gran lunga più complesso del benzina...........quindi devono risolvere tutte queste cose e garantire la stessa affidabilità delle diesel normali.......altrimenti, CAPUT......
Ritratto di mustang54
5 febbraio 2013 - 17:42
2
i bus della mia città sn diesel e metano...
Ritratto di MatteFonta92
5 febbraio 2013 - 18:00
3
Buona iniziativa, però bisognerà vedere come saranno su strada questi motori "dual fuel". Io sono curioso di vedere se il metano peggiorerà ulteriormente la potenza del motore, dato che già i diesel di per sé sono meno potenti dei benzina a parità di cilindrata, per questo sono sempre dotati di turbo.
Ritratto di yeu
5 febbraio 2013 - 19:34
Sono molto scettico sulla reale durata del motore dopo l' installazione del kit.
Ritratto di dansorr
5 febbraio 2013 - 20:34
Ritengo che questo impianto sia destinato a vivere nella marginalità se non potrà essere adattato anche per le diesel attuali. Si potrebbero fare degli studi riguardanti la riduzione dell'emissioni in modalità dual fuel e, se dovessero risultare basse, si potrebbe pure eliminare l'odiato filtro antiparticolato. Per quanto riguardo le auto più vecchie credo che non sia tanto conveniente spendere 3000 euro per un impianto quando con qualche euro in più potrebbe prendersi un'utilitaria a gas. Sul calo delle prestazioni credo sia una cosa scontata visto il peso e gli ingombri delle bombole del metano mentre sulla prestazionalità del motore stesso è da verificare. Il fatto che il veicolo debba essere continuamente supportato da una minima quantità di gasolio ne dovrebbe determinare una lubrificazione sufficiente sia per valvole che per iniettori. Ma questo è tutto da verificare.
Ritratto di prinz4ever
6 febbraio 2013 - 03:02
3
e gli scettici, forse giustamente, essendo una tecnologia nuova per l' italia, ricordo, che come anche scritto nell' articolo, e' una prassi diffusissima invece nel sud est asiatico dove auto e "camion" macinano centinai di migliaia di km con questa doppia alimentazione, anche non seguendo la "normale" manutenzione. Direi quindi che come al solito se in italia non se ne fara' niente sara' come al solito una mera questione di interessi economici per i soliti noti.
Ritratto di Jinzo
6 febbraio 2013 - 08:10
mio zio ce l'ha da quasi 5 anni sulla sua santa fe diesel+metano...se nn sbaglio lo montò in veneto...90% metano e 10% diesel nel motore
Ritratto di atesfa
25 aprile 2013 - 13:34
ciao jinzo,avrei bisogno di avere info piu' precise sull'impianto della santa fe. è un motore td tradizionale. se mi contatti in mp ci possiamo sentire di persona perfavore, visto che sto lavorando sulla metanizzazione della mia 307 hdi.grazie.
Ritratto di preoccupato
6 febbraio 2013 - 09:05
I due carburanti in questione nel corso dei mesi a venire,aumenteranno le bombole ogni 4 anni vanno sostituite,senza dubbio le prestazioni faranno piangere,non dimenticate il piacere di guida.Sono d'accordo di trasformare i mezzi pubblici o gli autocarri e camion che inquinano di più.
Ritratto di Massimo126
6 febbraio 2013 - 10:18
questa macchina fiat bravo motore diesel con metano?? si o no?
Ritratto di SaverioS
6 febbraio 2013 - 10:20
L'idea e lodevole portata avanti da due istallatori importanti, ho letto non molto tempo fà la soluzione della "Ecomotive Solution" sul Toyota e sono rimasto soddisfatto della spiegazione tecnica, tanto che sto cercando di prendere contatti per approfondire. Da quello che ho capito, vorrei precisare che non e una soluzione finale che salva definitivamente la problematica diesel... ( il diesel non e un motore da scartare assolutamente ) i costi di gestione del gasolio sono aumentati per colpa di qualcun'altro ( i poveri governanti Italiani ) e quindi fino a che non porteranno i costi del metano a prezzi non più convenienti, puo essere un'altra alternativa per abbassare di un 50% c.a. i costi di esercizio gasolio ( sinceramente l'inquinamento conta meno... ). Il problema e un'altro !!! ci si puo fidare del governo Italiano se nel frattempo che si ammortizzi una spesa di c.a. 2.000/3.000 euro per l'impianto NON PORTI IN POCHI ANNI IL COSTO DEL METANO A PREZZI PROIBITIVI???????? ;)
Ritratto di SaverioS
6 febbraio 2013 - 10:29
Toyota Hilux 2.5 D Diesel-Metano by Ecomotive Solutions set 07 2012 09:00 | EcoPanzer in Test Drive Il caro carburanti pesa sempre più sul costo del rifornimento e, indirettamente, sulla spesa. In particolare in Italia, dove il trasporto merci è effettuato per oltre il 90% su “gomma”. E dove le società di logistica, per scongiurare di azzerare i ricavi, sono costrette a compensare l’aggravio delle spese dal distributore innalzando le tariffe. Un circolo vizioso dal quale esistono solo due vie d’uscita: l’adozione (costosa) di veicoli sempre più efficienti o la ricerca di soluzioni più economiche per abbattere il costo chilometrico. Come la conversione a metano dei motori diesel. Una soluzione già diffusa nel sud est asiatico, dove però i sistemi sono rudimentali, e destinata a propagarsi nella Penisola grazie ai kit allo studio in alcune aziende italiane, come Landi Renzo ed Ecomotive Solutions. Società, quest’ultima, appartenente al Gruppo Holdin di Serralunga di Crea (AL) specializzato nella progettazione e produzione di sistemi elettronici applicati alla gestione del motore. E che ha appena immesso sul mercato il D-GID (acronimo di diesel gas iniezione dinamica), un impianto per la trasformazione a gas naturale dei veicoli a gasolio pensato per i clienti professionali che, al momento, è omologato per motori Toyota con cilindrata compresa tra 1710 e 2860 cc e rispondenti alle normative antinquinamento da Euro 0 a Euro 4. Album: Toyota Hilux Diesel-Metano41 images 0 comments. Fuoristrada da lavoro Per verificare la soluzione proposta la società piemontese ci ha messo a disposizione per una giornata uno dei pick-up più diffusi e longevi (il debutto risale al 1967) al mondo, la sesta generazione del Toyota Hilux nella variante MY 2011 con omologazione Euro 4 e nella versione 2.5 D SR+ Double Cab (cioè a cabina doppia) a trazione integrale. Un modello dall’estetica muscolosa e dalla meccanica robusta. A confermarlo sono il telaio a longheroni e traverse tipiche dei fuoristrada puri e un sistema a trazione integrale inseribile con ridotte e differenziale a slittamento limitato sull’assale posteriore. Pensato per durare nel tempo è pure il motore, un 4 cilindri da 2,5 litri con sistema common rail di seconda generazione non molto potente (120 CV), ma con un’eccellente coppia (325 Nm da 2.000 giri/minuto) che aiuta a districarsi bene nell’off road più impegnativo. Più modeste le prestazioni, accreditate di una velocità massima di 170 km/h e di un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 15,2”. Autonomia “dual” di 300 km A rimarcare la praticità dell’Hilux è l’abitacolo spazioso per cinque persone, con comandi disposti in modo ergonomico e strumentazione esenziale e di facile lettura. Al quale, nella variante di Ecomotive Solutions, si aggiunge il classico commutatore/indicatore del livello del gas installato alla base della consolle centrale, posizione ben visibile e semplice da raggiungere. Più evidente la presenza della bombola del gas naturale da 54 litri (poco più di 8 kg) situata nel cassone. Si tratta in realtà di una collocazione provvisoria pensata per il prototipo, mentre con il kit definitivo è possibile applicare un serbatoio con medesima capienza sotto il piano di carico per avere un’autonomia stimata variabile dai 230 ai 320 km a seconda dei tragitti e dello stile di guida. Per chi ha maggiori esigenze di percorrenza è prevista l’installazione di una seconda bombola che, di fatto, raddoppia i chilometri effettuati in modalità dual fuel, cioè con una miscela di gasolio e diesel. Ricordiamo, infatti, che a differenza delle conversioni a gas dei veicoli a benzina che consentono di viaggiare con la sola alimentazione a metano (per questo definite bi-fuel), nelle trasformazioni di unità a gasolio la presenza del carburante tradizionale è necessaria per innestare la combustione considerata l’assenza del sistema che innesta l’accensione (le candele) nei motori diesel. Un approccio innovativo Le modifiche più rilevanti, in realtà, sono nascoste sotto il cofano e, soprattutto, nella centralina di gestione del gas, vero cuore dell’impianto Ecomotive Solutions che lo differenzia dai sistemi asiatici. La filosofia di base è di lasciare inalterate le prestazioni del Hilux a tutti i regimi. Un obiettivo raggiunto con un approccio innovativo che privilegia la riduzione dell’alimentazione a gasolio anziché l’aggiunta di metano nella camera di combustione. Nella pratica, il concetto è ottenuto con lettura dei valori di carico motore originali previsti da Toyota per i diversi regimi e la loro replica attraverso una doppia mappatura della centralina del gas: la prima programmata per togliere diesel, la seconda per immettere il gas naturale in quantità sufficiente per ripristinare l’equilibrio energetico pensato dal dai tecnici giapponesi. A rendere più efficiente il sistema sono altri tre accorgimenti: lo studio realizzato per ottimizzare la combustione all’interno dei cilindri, ottenuto definendo in modo preciso la posizione degli iniettori del metano all’interno del collettore; l’alimentazione a iniezione fasata per ogni cilindro; il rispetto (con una tolleranza massima di +10%) delle temperature di esercizio d’origine. Accortezza, quest’ultima, che ha il merito di contribuire un’elevata affidabilità del kit. Che, precisiamo, nei sistemi dual fuel è superiore rispetto alle trasformazioni a gas dei modelli benzina poiché in questo caso è sempre presente la lubrificazione del gasolio dei componenti maggiormente soggetti ad usura precoce. Su strada non cambia Le soluzioni elaborate dai tecnici piemontesi consentono di usufruire in modalità dual fuel della stessa erogazione di coppia e potenza prevista da Toyota per l’alimentazione a gasolio. Un risultato confermato dalla prova su strada dove è difficile distinguere le prestazioni ottenute con la sola immissione di diesel da quelle ricavate con la miscela dei due carburanti. Le uniche variazioni che siamo riusciti a registrare sono un leggero miglioramento delle doti di ripresa a bassa velocità e un lieve calo della rumorosità (9 decibel secondo i responsabili della Ecomotive Solutions), che ai bassi regimi è piuttosto accentuata. Si risparmia il 30% A cambiare in modo sensibile sono i consumi. In teoria, l’ottimale rendimento si raggiunge con una rimozione media di gasolio del 50%, percentuale che scende allo 0% (solo diesel) al minimo e durante la marcia oscilla da 20 al 70% in base ai parametri del motore. Un’impostazione sostanzialmente rispettata nella prova pratica effettuata su un percorso misto (autostrada, statale e centro urbano) di 232,5 km condotto con andatura normale, cioè nel rispetto dei limiti di velocità previsti dal Codice. Un tragitto nel quale abbiamo consumato 12,65 litri di gasolio e 8,12 kg di metano (rispettivamente 5,4 l e 3,5 kg nella classica distanza dei 100 km), che tradotti in moneta diventano 20,61 euro (con diesel a 1,629 euro/l) e 7,35 euro (con gas a 0,905 euro/kg). In totale, dunque, la spesa complessiva è stata di 27,96 euro, equivalenti a 0,12 euro/km. Secondo i nostri calcoli, viaggiando in modalità monofuel avremmo “bevuto” circa 25 litri di gasolio pagando il ripristino del pieno intorno ai 41-42 euro, cioè con un costo di 0,18 euro/km. Il risparmio permesso dal sistema D-GID è, dunque, di 0,06 euro/km (-33,3%). Un valore che consentirebbe di recuperare l’esborso per la conversione (prezzo indicativo di 2.420 euro, Iva inclusa) in poco più di 40.000 km. Un taglio alle emissioni Benefici sostanziali si hanno pure in termini ambientali dove è previsto un calo sia delle emissioni di gas serra sia degli inquinanti. Per le prime i responsabili piemontesi dichiarano una riduzione di almeno il 5% della CO2 rilasciata, anche se dai dati ufficiali (tabella sotto) il taglio sarebbe quasi il triplo. Più difficile capire l’entità reale dell’abbattimento degli elementi nocivi alla salute. Per avere un’idea dei miglioramenti ottenuti abbiamo confrontato i valori forniti da Ecomotive Solutions per la modalità dual fuel (che, tra l’altro, sono quelli di omologazione del kit, quindi abbastanza affidabili) con i limiti massimi previsti dalla normativa Euro IV. E’ però da segnalare che non necessariamente la Toyota di serie registra emissioni identiche ai limiti previsti dalla normativa e, quindi, le percentuali di riduzione segnalate con tutta probabilità sono un po’ più basse da quelle riportate in tabella. Note: I valori sono espressi in grammi/km 1.Il dato della CO2 è quello di omologazione, quelli di CO, NOx e PM si riferiscono ai valori massimi previsti dalla normativa antinquinamento Euro 4. CO2: anidride carbonica CO: monossido di carbonio NOx: ossidi di azoto PM: particolato o polveri sottili Un kit personalizzabile Il kit per l’Hilux è, di fatto, già disponibile sul mercato al prezzo ufficioso di 2.000 euro (Iva esclusa), cifra che potrebbe variare a seconda se si sceglie di avere una o due bombole, se si opta per i più costosi (e leggeri) serbatoi in fibra di vetro e carbonio o se si richiedono varianti particolari. Il sistema, infatti, può prevedere diverse mappature che privilegiano la riduzione dei consumi o l’incremento di prestazioni, magari inserendo all’interno dell’abitacolo un tasto per selezionale la modalità preferita (ad esempio “Eco”, “Normal” o “Sport”). Ricordiamo pure che il D-GID è progettato, sviluppato e prodotto in Italia e che gode di una garanzia biennale su tutte le componenti. Per chi volesse tutelarsi ulteriormente da eventuali malfunzionamenti è comunque possibile estendere la tutela ad altre parti del motore con un esborso stimale intorno ai 100-150 euro. Pronti i kit per D-Max e Ducato Oltre al modello Toyota, il D-GID sarà esteso ad altri pick-up, quali l’Isuzu D-Max (il kit è praticamente pronto), il Nissan Navarra e il Mitsubishi L200. Tra i veicoli commerciali è stato da poco omologato il Fiat Ducato ed è facile prevedere una futura estensione dell’offerta ad altri modelli diffusi sul mercato, come i “gemelli” di Peugeot e Citroen o il Ford Transit. Più lunga l’attesa per i veicoli industriali, non tanto per limiti del kit, ma perché per garantire autonomie adeguate alla percorrenza dei mezzi pesanti è necessario stoccare il gas naturale in forma liquida (GNL o LNG), una possibilità per il quale manca ancora una normativa di riferimento. Non prevista, per il momento, l’estensione dell’offerta alle vetture. Scheda tecnica Versione: Toyota Hilux 2.5 D Double Cab 4x4 Impianto: Ecomotive Solutions D-GID (diesel gas iniezione dinamica) Motore Cilindrata (cc): 2494 Emissioni (g/km CO2): 219 Omologazione Euro: IV Potenza (kW/cv - giri/minuto): 88/120 - 3600 Coppia (Nm - giri/minuto): 325 - 2000 Meccanica Trasmissione: cambio manuale a 5 rapporti + ridotte Trazione: integrale, inseribile Prestazioni Velocità massima (km/h): 170 Accelerazione (0-100 km/h): 15,2 Consumo medio diesel (l/100 km): 8,3 Modalità dual fuel: 50% diesel + 50% metano Consumo medio effettivo dual fuel (x 100 km): 5,4 l + 3,5 kg/100 Autonomia dual fuel (km): 230-320 km circa Dimensioni e massa Lunghezza (cm): 525,5 Larghezza (cm): 176 Altezza (cm): 181 Passo (cm): 308,5 Peso (kg): 2715 Serbatoio gasolio: 80 litri Serbatoio metano: 54 litri Posti: 5 Vano di carico (lungh, largh, alt, in cm): 152 – 151,5 - 45 a cura di Stefano Panzeri
Ritratto di preoccupato
6 febbraio 2013 - 10:57
Ma vi rendete conto che il gas lo importiamo,il metano ha quasi superato 1,05€,il gpl a 094€ non conviene affrontare una spesa per quanto riguarda l'abbinamento diesel -metano,nelle auto medie ed utilitarie.
Ritratto di maxmaisa
6 febbraio 2013 - 11:16
ma oltre a ciò dico io non sarebbe anche opportuno studiare un abbinamento elettrico+diesel ?! un piccolo motore diesel max 500 cc che aiuta che ne dite...mi ricordo anni fa che un tale comico ;) di nome peppe grillo :) in una stricia la notizia fece vedere una twingo con motore di una zappatrice che non ricordo quanti chilometri a litro facesse (un ingegnere tedesco mi sembra) e poi tutto è finito nel dimenticatoio come sempre! credo che le soluzioni ci sono ma non vogliono applicarle troppi danni per le varie lobby .. perciò dico w grillo che sempre zompa :) saluti
Ritratto di Mateoalvolante78
6 febbraio 2013 - 13:12
Questa soluzione diesel-dual fuel secondo me non avrà molto successo. A conti fatti sul costo effettivo di percorrenza attualmente un diesel di ultima generazione di cilindrata piccola (es. Clio 1.5 dci o Punto 1.3 MtjII 84cv) ha dei consumi che competono più che bene col GPL. Basta fare un calcolo semplice: quanto spendo di carburante per fare 1000km? Il carburante meno caro attualmente è il METANO ma abbinato ad un motore benzina. Perchè non si è abbinato al diesel? perchè non conviene; oltre ai problemi tecnici di combustione come precisato l'auto va con una mischela al 50% diesel e 50% metano, e non totalmente a metano come sulle auto con base motore a benzina. Se parliamo di oggi le auto elettriche stanno muovendo solo i primi passi ed ancora i costi non sono alla portata di tutti, sono un po' troppo alti. il problema del Metano è che su larga scala non potrà mandare tutti i mezzi. non ce n'è abbastanza nel sottosuolo. Il metano è diffuso un po' nel nostro paese perchè ne abbiamo, ma usciti dall'Italia se ci fate caso quanto è diffuso il metano? La soluzione del futuro per il vero risparmio energetico e emissioni zero è la mobilità elettrica. La soluzione ibrida per un'epoca transitoria può essere valida. La tecnologia ibrida va bene per risparmiare, per inquinare meno e per avere un po' più di autonomia, perchè la rete elettrica andrà sviluppata in modo capillare inquinare meno stiamo solo muovendo i primi passi. ho letto che l'auto subirà una rivoluzione, dovrà terminare l'epoca del motore a scoppio per un nuovo tipo di motori. probabilmente ci vorranno decenni. oggi ho 34 anni, forse quando un domani sarò molto anziano i miei figli ed i miei nipoti avranno auto col motore non a scoppio. e tutta la mobilità sarà elettrica o solare.
Ritratto di SaverioS
6 febbraio 2013 - 18:52
Converrebbe (per adesso eccome!! ) per i possessori di auto a gasolio perche sono, siamo, DISPERATI... in quanto non e sostenibile imbarcarsi nell'acquisto di una nuova auto dignitosa a metano ( passat,touran,zafira ) costano mediamente dai 27.000 euro in SU' non tutti possono usare VW up o panda o punto, non sarebbero proprio da rappresentanza.... ( e poi rimane l'incognita di come disfarsi dell'usato più o meno nuovo ) Oppure furgoni da lavoro rigorosamente a gasolio che non si riesce a far quadrare i conti per il costo eccessivo del gasolio. ben venga anche la soluzione diesel-metano-piscio..... almeno con quest'ultimo vedremo come faranno a calcolarci le accise!!! NON SE NE ESCE PIU'... l'impianto ( anche se 2.000/3.000 ti fanno piangere lo stesso, e l'unica soluzione DI MEZZO....
Ritratto di DaveK1982
6 febbraio 2013 - 15:21
7
a chi ha un'auto diesel vecchia e non vuole assolutamente cambiarla, altrimenti non sono sicuro che sia veramente conveniente a livello economico. Una classica auto bi-fuel benzina-metano permette di risparmiare oltre il 60% sulla benzina, mentre questa gasolio-metano solo il 30% su una normale a gasolio. Ammortizzare la trasformazione diventa una questione troppo lunga a mio avviso. Con la mia auto percorro circa 15'000 km all'anno e per ammortizzare 3'000 € ci metterei circa 6 anni.
Ritratto di stisci
6 febbraio 2013 - 17:05
ottima iniziativa, servono aziende così. Comunque l'unica alternativa salva ambiente che potrebbe perseguire qualunque casa automobilistica è una evoluzione della volt, ci vorrebbe una auto elettrica che viene ricaricata da un motore benzina. magari anziché 4 cilindri 1400 come nel caso della volt, da un piccolo bicilindrico fiat.
Ritratto di Sbiellato
6 febbraio 2013 - 17:53
Ma con tutta la tecnologia presente oggi, non è davvero possibile evitare di mescolare i due carburanti?Per di più uno è completamente gassoso mentre l'altro liquido....Un diesel completamente alimentato a metano farebbe le buche per terra e consumerebbe pochissimo! Proprio il ragguardevole rapporto di compressione dei diesel fa rendere termicamente il metano che allo stato prado ha più ottani della benzina ma che allo sviluppo perde in cv perchè i motori benzina hanno un rapporto basso di compressione.peccato....
Ritratto di SaverioS
6 febbraio 2013 - 19:19
Perchè la benzina ( negli impianti benzina-metano ) non e anche quella allo stato LIQUIDO?? e allora?? cmq un impianto a metano in un motore diesel dovrebbe riuscire meglio rispetto ad uno a benzina in quanto il gasolio e molto più lubrificante (olioso) della benzina e poi per come sarà progettato qui in Italia rispetto a quello che avviene in Asia, tramite una doppia centralina i due carburanti vanno in camera di combustione INSIEME (leggi quello che ho allegato sopra) in questo modo si puo anche portare il risparmio del gasolio al 50-60 70% privilegiando il risparmio anzichè le prestazioni ( nei limiti di chi accetta i due compromessi )
Ritratto di DaveK1982
7 febbraio 2013 - 11:19
7
50 e 50 di gasolio e metano si risparmia alla fine circa il 30% sul gasolio, a detta dell'articolo ed anche facendo i conti secondo me è così. Per avere un risparmio intorno al 50% si dovrebbe usare molto più metano, almeno il 75% credo, ma c'è il problema che il metano ha una grande resistenza alla detonazione e i motori diesel non hanno delle candele di accensione come quelli a benzina, ma solo delle candelette. Tra l'altro in avvio va solo a gasolio, soprattutto d'inverno. A conti fatti mi sembra difficile arrivare ai risparmi che indichi tu.
Ritratto di betapleng@hotmail.it
6 febbraio 2013 - 18:51
Finchè vengono proposte tecnologie valide dobbiamo accettarle e considerarle per il merito allo sviluppo tecnologico. Tutte quelle "sparate" fatte da certi comici sono già state valutate in fattibilità e funzionalità. Se sono state bocciate, non sono stati i manager e/o i politici, sono state persone come il sottoscritto che sviscerano T U T T E le problematiche in fase di progettazione, eventuale produzione, collaudo ed analisi finali tecniche e di mercato. Quando, anche, una persona, apparentemente insignificante, propone una miglioria gli industriali attivano tutta la loro organizzazione alla industrializzazione della innovazione. Solo ciò che supera indenne la giungla di tecnici arriva poi sul mercato. Quindi a chiacchiere c'è una valanga di innovazioni, ma in realtà solo una su due o tre mila proposte sono valide. Nel frattempo le industrie hanno speso ingenti quantità di denaro (la giungla di tecnici costa) per sentirsi enumerare l'infinita quantità di problematiche (in particolar modo per la sicurezza) che le proposte creerebbero. Un saluto
Ritratto di SaverioS
6 febbraio 2013 - 19:30
RISPOSTA ESEMPLARE ( per i cospiratori del complotto ) DEGNA DI UNA PERSONA DEL SETTORE ESTREMAMENTE PREPARATA. Il mio e veramente un complimento. saluti
Ritratto di danilo.maiolini
6 febbraio 2013 - 23:31
Ho già posseduto in passato per sei anni una vettura a benzina trasformata a metano bè i risultati non sono stati buoni perchè prima di tutto lo stato Italiano quando ha cominciato a vedere l'aumento della circolazione dei veicoli a metano pian piano ha aumentato il prezzo al KG poi bisogna fare i conti con la mautenzione che necessita il veicolo per esempio : sostituzione candele e filtro aria ogni 15000 KM, una bombola media pesa circa 90 KG di peso a vuoto per 16 KG di metano con una percorrenza media di 280 KM parlo di una cilindrata di 1600cc quindi dopo un pò di tempo bisogna sostituire gli ammortizzatori posteriori, problemi di tenuta di strada sul posteriore, un consumo maggiore dei pneumatici posteriori, la bombola ogni cinque anni deve ripetere il collaudo,il veicolo ha bisogno di fare un pò di km a benzina ogni 300 km anche se l'accensione è a benzina e poi dulcis in fundo visto che è sempre una trasformazione la centralina elettronica non dovrebbe dare problemi come spesso accade compreso impianto di marca rinomata che non stò a dire che avevo installato, poi a periodi cambia la qualità del metano e cioè la resa, poi ci sono alcuni distributori che caricano a 200 bar invece che a 216 bar (non ho mai capito il motivo) quindi si fanno meno km con un pieno, dico questo perchè avevo un manometro (motivo di discussioni con l'addetto al rifornimento) posto sull'impianto quindi mi dava modo di controllare la pressione di carica. Alla fine quello che uno risparmia con il metano poi ce lo rimette con la manutenzione.Questa è stata la mia esperienza e quella di tanti altri in sei anni di circolazione a metano.Il discorso cambia ma di poco se uno acquista direttamente l'auto a metano progettata dalla fabbrica costruttrice. Non avrà problemi riguardo alla centralina magari con le candele studiate per quel tipo di motore farà più km, avrà già la testata rinforzata (vedi prime serie di fiat multipla) ammortizzatori più resistenti però per il resto come ho già elencato prima bisogna fare i conti con la manutenzione. Io comunque sono ritornato al Diesel e sono soddisfatto non penso che ritornerò al metano.Saluti a Tutti e grazie per l'attenzione a me rivolta.
Ritratto di stefbule
6 febbraio 2013 - 23:32
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ma non lo è, se devi fare il pieno alle bombole, tra lo scarico e il carico del metano ci vogliono un bel 10 minuti. Se ti trovi 3 o 4 persona davanti (se ti va bene) rischi di stare mezza giornata dal benzinaio...molto meglio il gpl
Ritratto di preoccupato
7 febbraio 2013 - 06:09
Di certo non scopro l'america,la colpa è solo dello Stato perchè ci stà a fare impazzire.Intanto una volta che mette una tassa non la toglie più mi riferisco alle accise sui carburanti,ancora paghiamo le tasse sul terremoto del Belice,o sul disastro del Vayount,terremoto dell'irpinia,esercito in missione perenne in Afghanistan,in Beirut,in Albania.Roba da vergognarsi ad essere titolato Italiano.lImetano o gpl è destinato ad aumentare,per cui per ora a qualcuno sembra conveniente,ma fra non molto?Fateci caso,la catena di distributori è caotica,ogni volta che fanno sciopero aumenta il carburante.Vergogna,vergogn,VERGOGNA.
Ritratto di Sbiellato
7 febbraio 2013 - 10:47
A benzina non hai problemi di trasformazione per il metano in quanto sono presenti le CANDELE...non quelle di cera...e la detonazione è inferiore perchè anche il rapporto di compressione è inferiore! Puoi lubrificare quanto ti pare! COL DIESEL Andrai sempre con due combustibili miscelati insieme!!! CAPITO??? POI VISTO CHE SEI COSì GANZO...spiegaci perchè non mandano le auto a BENZINA/METANO insieme miscelati...!?! Prova,vedrai che casino!
Ritratto di mariella950
8 febbraio 2013 - 12:02
E' previsto il Kit Gasolio - Metano per la Fiat Sedici Emotion 4 X 4 del 2006
Ritratto di atesfa
25 aprile 2013 - 13:52
partiamo da alcune semplici informazioni. all'estero sono partiti prima di noi nelle trasformazioni dei veicoli diesel addizionandoli E DICO addizionandoli con i gas, peccato dire che usano componentistica prodotta in ITALIA DA LANDI, TARTARINI E BRC.La devono smettere di venderci come ipernovita' cio' che gia' sapevano vendendo i componenti all'estero.TARTARINI VENDE IN australia i suoi componenti e la installano il gpl addizionandolo al diesel migliorando la combustione stessa al 100% , landi vende in inghilterra dove anche li installano omologati il gpl sul diesel, stessa cosa in altri paesi europei. ATTENZIONE pero' non confondiamo l'addizionamento con la compensazione,sia landi sia la ecomotion lavorano sulla compensazione tra gas e diesel per non eccedere negli stress termici e meccanici. cioe la centralina da diesel a sistema dual fuel riduce la portata del combustibile primario necessario alla accensione e lo compensa con il metano ,che ama i motori con molta compressione al contrario del gpl,( quanti di noi abbassavano la testata per aumentare le prestazioni!).ma qua entra in gioco di nuovo l'ipocrisia . le moderne centraline degli impianti per il gas che comandano il sistema ad iniezione fasata nei motori a benzina hanno gia incorporato un bypass che permette di avere in alcune occasioni un apporto di benzia mentre si sta viaggiando a gas. questo sistema puo' essere invertito mettendo come carburante primario il metano e secondario addizionante il gasolio che a noi serve come accessione sostitutiva delle candele. attualmente io posso dire che a velocita' costante di 70 km orari con cruise control inserito il calcolatore indica solo gasolio un consumo di litri 4,7 x 100km mentra inserendo l'addizine del gas il calcolatore calcola siporta ad indicare un consumo di 2,1 litri per 100 km. il valore cambia a 90 dove solo gasolio ho un 5,6 x100 km contro un 3,8 x100km con il mix. questo pero è in fase di sperimentazione perche sto usando un comando a vite manuale sul condotto di aspirazione.
Ritratto di gianni rossi
26 luglio 2013 - 16:05
salve qualcuno sa darmi info sulla doppia alimentazione gasolio metano ? Il motore va bene ? C'è qualcuno che ha questo tipo di impianto ??
Ritratto di andreacar
24 gennaio 2018 - 20:11
quindi.... se mi compro un vecchio diesel euro 3........un bel suv te lo tirano dietro a 4 soldi.............in quanto euro 3 nel blocchi non può + circolare.......... metanandola diventa ecologica quindi diventerebbe un euro 7? se cosi' e' un bel business.!!! mi compro tutto il parco euro 2/3
Ritratto di preoccupato
25 gennaio 2018 - 08:43
Come la mettiano sull'inesistenza dei distribuitori di metano al sud?