ME LE INCARTI TUTTE - Ferrari, McLaren o Porsche? Me le incarti tutte e tre, grazie. Non le versioni base, le più sportive. Quelle che i comuni mortali rimarranno sempre un sogno, per cortesia. Non c'è prova che Paul Bailey, imprenditore inglese che nel 2012 ha venduto la propria azienda di telecomunicazioni per la bella cifra di trenta milioni di sterline, abbia detto questo ad altrettanti concessionari. Ma è molto probabile che il suo pensiero sia stato più o meno questo.
UN GIORNO INDIMENTICABILE - Un quotidiano britannico ha chiamato il trio costituito dalla
Ferrari LaFerrari, dalla
McLaren P1 e dalla
Porsche 918 Spyder la “santissima trinità” delle supercar: il minuscolo è d'obbligo per non incorrere nella blasfemia. Tre milioni di sterline è il valore complessivo: al cambio, significa quattro milioni di euro. L'ultimo dei tanti giorni da leone di Mr. Bailey è iniziato quando è partito da casa sulla McLaren P1 accompagnato dalla moglie Selena (
qui sotto nelle foto di RiadArianeMedia pubblicate da
Supercar Driver): destinazione Nottingham, una cinquantina di chilometri di distanza, per ritirare la Ferrari ordinata un paio d'anni prima. Una volta ritirata la Rossa, nulla di meglio di una staffetta verso il concessionario Porsche di Cambridge, per ritirare una 918 Spyder.
LA TRIADE - Non avendo eredi in età da patente, il ritorno a casa è avvenuto con il supporto di una terza persona: Bailey ha voluto guidare la 918, lasciando la Ferrari alla moglie e confinando nelle retrovie la McLaren. Chissà, forse quest'ultima era stata utilizzata sin troppo e aveva perso il fascino del nuovo... Va però detto, per completezza di cronaca, che più volte Mr. Bailey ha offerto un giro sulla P1 a chi era disposto a staccare assegni da devolvere in beneficenza: averlo come autista ha fruttato, sinora, quasi 30.000 euro in opere di bene.
ATTESA BIENNALE - Il flemmatico milionario inglese ha definito la propria scuderia di purosangue “assolutamente stupenda”, e non si è neppure lamentato più di tanto per l'attesa biennale relativa alla Ferrari: “Mi era stata offerta una delle prime auto importante nel Regno Unito, ma non aveva il livello di personalizzazione che richiedevo”. Sapendo che i numeri delle tre supercar sono di quelli destinati a entrare di diritto nella storia dell'automobilismo, che la McLaren viene prodotta in 375 esemplari, la Ferrari in 499 e la Porsche in 918, per una volta si può mettere da parte il nazionalismo britannico e ricorrere a un'espressione d'oltralpe: noblesse oblige.