FESTA GRANDE AL QUIRINALE - Domani fanno 115 anni tondi: era il 27 novembre 1906 quando Vincenzo Lancia e Claudio Fogolin, che si erano conosciuti ed erano diventati buoni amici quattro anni prima, alla Fiat, con un capitale di 50.000 lire a testa fondarono a Torino la fabbrica Lancia & C. Centoquindici anni costellati di primati, innovazioni e trionfi, ma pure di scivoloni, cadute e coraggiose riprese. E di automobili straordinarie, apprezzate in tutto il mondo per la loro eleganza e la cura, quasi maniacale, con cui venivano costruite. Il 115° compleanno della Lancia sarà celebrato domani al Palazzo del Quirinale, un luogo legato a doppio filo alla storia della casa torinese da sessant’anni esatti: fu una Flaminia a passo lungo carrozzata cabriolet da Pinin Farina, nel 1961, la prima Lancia presidenziale a entrare nel cortile d’Onore, scelta dal terzo Presidente della Repubblica Italiana, Giovanni Gronchi, in occasione della visita in Italia della regina Elisabetta II d’Inghilterra.
DOPPIO ANNIVERSARIO E OBIETTIVI FUTURI - Festa doppia, quindi, per la Lancia, che salirà al Colle per festeggiare i suoi primi 115 anni di storia e il sessantesimo anniversario della Flaminia Presidenziale. Un momento di grande celebrazione per ricordare "auto bellissime, frutto dell’ingegno creativo di tanti ingegneri e progettisti, dallo stile senza tempo e che sono diventate delle vere portabandiera dell’Italia in tutto il mondo”, afferma il ceo della Lancia, Luca Napolitano, che spiega come proprio “facendo leva su questa storia gloriosa” la casa torinese si sta preparando ad affrontante il piano decennale con cui punta ad ampliare la propria gamma, guadagnando nuove fette di mercato e accelerando verso l’obiettivo - comune a tutta l’industria dell’auto - di una mobilità più sostenibile.
UNA PASSIONE PRESIDENZIALE - I sessant’anni della Flaminia Presidenziale aprono idealmente i garage del Quirinale e riportano alla memoria altre automobili Lancia usate dai capi del nostro Stato. Di Flaminia speciali per la Presidenza della Repubblica la Pininfarina ne allestì in tutto quattro, tutte affettuosamente ribattezzate con i nomi di alcuni dei più valorosi purosangue delle Scuderie del Colle: Belfiore, Belmonte e Belvedere furono chiamate le tre cabriolet con capote in tela rigida ripiegabile, mentre l’unica fornita di una copertura in tela non apribile per il solo posto di guida ebbe il nome di Belsito. Dopo Gronchi, altri presidenti scelsero una Lancia: quando non si spostava sulla sua Alfa Romeo 164, Francesco Cossiga prendeva una Thema. Macchina, quest’ultima, molto amata anche dal suo successore, Oscar Luigi Scalfaro, che insieme a Carlo Azeglio Ciampi, dopo un lungo periodo di inattività, per le visite ufficiali più importanti richiamò in servizio proprio le elegantissime Flaminia.
DAL COLLE AL MUSEO - Al di là della carrozzeria aperta e allungata, le quattro Flaminia Presidenziali presentano tutta una serie di modifiche che le differenziano dalla berlina di normale produzione che la Lancia svelò nel 1956 al salone di Torino. Dipinte di un intenso blu notte, sono tutte equipaggiate con cinque comodissime poltrone in pelle Connolly nera e un interfono per comunicare con l’autista. In sessant’anni di onorata carriera, le Flaminia Presidenziali hanno accolto al Quirinale i capi di stato più importanti, da John Fitzgerald Kennedy a Charles De Gaulle, accompagnando il presidente Gronchi pure nelle celebrazioni per il centenario dell’Unità d’Italia. Nel 2001, dopo essere state restaurate di tutto punto, le quattro Flaminia Presidenziali si sono separate: Belfiore e Belvedere sono rimaste nelle Scuderie del Quirinale, sempre pronte ad accendere i motori per le occasioni più importanti; Belsito ha invece trovato nuova dimora a due passi dal Colle, nelle sale del museo storico della Motorizzazione militare di Roma; Belmonte, infine, ha puntato i fari verso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, dov’è tuttora conservata insieme a centinaia di altre vetture che hanno fatto la storia.