CAMBIA QUASI TUTTO - In vendita dal 2015, la suv media Land Rover Discovery Sport riceve il tradizionale aggiornamento di metà “carriera” che, però, questa volta è molto più di un semplice restyling: in pratica la vettura è quasi tutta nuova. Infatti la suv inglese è basata sul nuovo pianale PTA (Premium Transverse Architecture), lo stesso della recente Range Rover Evoque. Il motore rimane sempre in posizione anteriore trasversale, e la trazione può essere anteriore o 4x4, ma questa nuova ossatura consente l’installazione di motori ibridi leggeri e anche ibridi plug-in. I primi ad arrivare sono i gli ibridi leggeri (mild hybrid): sono dotati di un impianto elettrico a 48 volt, alternativo a quello a 12 volt, e adottano un motorino elettrico e una batteria supplementare. Al di sotto dei 17 km/h, quando il guidatore frena, il motore si spegne e un generatore di corrente, che funge anche da motorino d’avviamento (collegato al motore tramite una cinghia), recupera energia e la stocca in una batteria montata sotto il pavimento dell’auto. L’energia accumulata viene utilizzata nelle ripartenze, che diventano più fluide e fanno risparmiare carburante: la casa parla di un risparmio di carburante fino al 6%.
ANCHE PLUG IN - I motori sono i 4 cilindri Ingenium 2.0 a benzina con potenze di 200 o 249 CV e 2.0 diesel con potenze di 150, 180 o 240 CV; il sistema mild hybrid è di serie su tutte le versioni con il cambio automatico a 9 marce, anch’esso una novità (le versioni meno costose hanno il cambio manuale a 6 marce). Entro la fine del 2019 arriverà anche il sistema ibrido con batterie ricaricabili, composto dal 3 cilindri 1.5 a benzina e da un motore elettrico di potenza maggiore: la Land Rover Discovery Sport sarà in grado di muoversi a emissioni zero per qualche decina di chilometri. Fra gli aiuti alla guida debutta il ClearSight Ground View, un sistema che “unisce” le immagini riprese dalla camera anteriore e da quelle negli specchietti laterali: il “collage” viene mostrato nello schermo della consolle e aiuta nella guida fuoristrada, perché il guidatore capisce sempre dove sta mettendo le ruote.
SGUARDO “AFFILATO” - La Land Rover Discovery Sport cambia anche esteticamente, ma senza stravolgimenti: cambiano principalmente i fari anteriori, che ora integrano le sottili luci diurne a led (prima erano nel fascione), mentre i fanali posteriori diventano a led e appaiono anch’essi più moderni. La casa inglese ha rinnovato anche i fascioni: davanti hanno un aspetto più pulito, mentre dietro è presente un nuovo inserto a contrasto. I nuovi paraurti non fanno crescere la lunghezza, che rimane di 460 cm, poco meno di rivali come le Skoda Kodiaq e Volkswagen Tiguan Allspace. La Land Rover Discovery Sport 2019 è dotata inoltre di una mascherina con listelli aggiornati e ruote ridisegnate.
SMARTPHONE SEMPRE CARICHI - L'abitacolo della Land Rover Discovery Sport, con 5 o 7 posti, diventa più funzionale e guadagna nuovi portaoggetti: quelli per la terza fila di sedili contengono anche delle borracce. La casa inglese ha aggiunto prese Usb nella parte posteriore dell’abitacolo (in tutto ce ne sono sei, oltre a tre da 12 volt) e ridisegnato il divano, che si può frazionare in tre parti anziché in due. Fra le novità spiccano il rinnovato schermo a sfioramento di 10,25” del sistema multimediale (compatibile con Android Auto e Apple CarPlay) e la strumentazione digitale di 12,3”, oltre alla piastra nella consolle per ricaricare senza fili gli smartphone compatibili, ma sono rinnovati (hanno un aspetto più curato) anche i comandi del “clima”. La Discovery Sport 2019 è dotata inoltre dello Smart Rear View Mirror, uno specchietto retrovisore che ha uno schermo al posto della superficie riflettente: in questo modo, grazie ad una retrocamera, è possibile vedere la strada anche se la visuale è ostruita da bagagli o dalla testa di un passeggero.