DA HETHEL A WHUAN - Per ora hanno solo nomi in codice, i nuovi modelli della Lotus: quattro, tutti elettrici, il primo dei quali arriverà il prossimo anno, gli altri a seguire entro il 2026. Lo ha confermato nelle scorse ore in una nota ufficiale la casa di Hethel, che si prepara ad affrontare l’ennesimo nuovo corso della sua lunga storia. Il baricentro delle operazioni, che cominceranno con una suv, al momento identificato dalla sigla Type 132, sarà a Wuhan, in Cina, dove l’azienda ha già avviato i lavori per la costruzione della sede di Lotus Technology, un complesso industriale da 900 milioni di sterline in cui saranno sviluppate e costruite solo vetture a batteria. Un altro modello a ruote rialzate, la Type 134, probabilmente di dimensioni più generose, nascerà nel 2024, ma prima, entro il 2023, dovrebbe vedere le luci della catena di montaggio una coupé a quattro porte, la Type 133. Bisognerà invece pazientare fino al 2026 per l’attesissima sportiva Type 135, che sarà progettata in collaborazione con l’Alpine e verrà assemblata a Hethel, in Inghilterra.
NUOVA PARTNERSHIP CON I CINESI DI NIO - Le prime aree dello stabilimento di Wuhan, si legge nel comunicato diffuso dalla casa, saranno operative entro la fine dell’anno, mentre i lavori per il completamento della struttura proseguiranno fino al 2024. Una volta ultimata, la fabbrica, che occuperà una superficie di oltre un milione di metri quadrati, a regime potrà produrre fino a 150.000 automobili all’anno, una capacità 15 volte superiore a quella dello stabilimento inglese. Nell’ambito delle attività in Cina la Lotus ha anche annunciato una nuova partnership con il costruttore di auto elettriche cinese Nio, il cui amministratore delegato, Li Bin, ha investito una somma di denaro al momento non specificata in Lotus Technology per “esplorare opportunità di collaborazione industriale vantaggiose per entrambe le aziende”. Il nuovo polo industriale di Wuhan prevede delle aree in cui le nuove automobili a guida autonoma potranno spostarsi da sole da un reparto all’altro e anche una pista di prova intelligente con sedici curve, dove i collaudatori potranno spingerle fino ai 225 km/h.
SARANNO MOLTO SCATTANTI - La nuova sportiva Emira e la hypercar 100% elettrica Evija saranno prodotte a Hethel, dove la Lotus, si apprende sempre dalla nota della casa, manterrà “il coordinamento delle vendite globali del marchio”. Tutte le nuove Lotus elettriche saranno basate sulla nuova piattaforma premium della casa, un’architettura al momento in grado di supportare una serie di modelli a cavallo tra il segmento C e il segmento E con un passo compreso tra i 2.889 e i 3.100 mm. Il layout progettato dagli ingegneri inglesi potrà ospitare batterie con una capacità compresa tra i 92 e i 120 kWh e sarà dotato di un sistema di ricarica a 800 V per consentire rifornimenti rapidi. Sono ancora sconosciuti i dettagli sulle prestazioni dei nuovi modelli, anche se la Lotus ha anticipato che saranno tutti molto sportivi, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di tre secondi. Della suv Type 132, in cantiere ormai da cinque anni, sono attese due versioni al lancio, una con 600 e l’altra con 750 CV, entrambe con un motore elettrico per ciascun assale.
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