LA CURA FUNZIONA - Prosegue la cura di Jean-Marc Gales nei confronti della
Lotus: il lussemburghese, amministratore delegato della storica casa inglese da maggio 2014, ha imposto una radicale sterzata impostando un piano di rilancio ben preciso. 2.000 veicoli venduti nel primo anno, 4.000 nel secondo (questo in corso) con una rivisitazione non radicale della gamma; 10.000 entro la fine del decennio, grazie anche a una
crossover da costruire in Cina, realizzata per “fare i numeri”.
LEGGERA - La crossover in questione, secondo quanto riporta la stampa inglese, è attesa per il
2019 e, auspicabilmente sarà la Lotus più venduta di sempre: Gales promette che sarà più leggera della concorrenza (si parla di 200 kg circa), dove “concorrenza” fa rima con Porsche Macan più che con Audi Q5 o modelli simili. Come accennato, la produzione avverrà in Cina grazie alla joint venture con la locale Goldstar (
qui la news) recentemente siglata; i piani operativi partiranno dopo che la neonata realtà avrà ricevuto lo status di costruttore , processo che prevede la costruzione di almeno un prototipo.
DIESEL? NO GRAZIE - Per questo, sulla prossima crossover non possono che esserci semplici indiscrezioni: con buona probabilità verrà continuata la tradizione del nome che inizia per “E”, e verosimilmente i motori saranno derivati dall'attuale produzione, ci si potrebbe aspettare un 1.8 turbo e il 3.5 V6, mentre di un eventuale diesel si potrebbe parlare nel caso di approdo in Europa, visto che in Cina non è un motore granché popolare.
SARÀ INTEGRALE - Il mercato europeo, al pari di quello giapponese, richiede procedure di omologazioni simili a quello cinese, e quindi dovrebbe essere un naturale sbocco per la crossover; più problematico, proprio per motivi di omologazione, l'approdo in terra statunitense. Un ultimo cenno merita la trasmissione: si può pensare che la prossima Lotus adotti una trazione integrale (una soluzione che, per la casa, richiama la 56 una delle poche Formula 1 4x4 mai realizzate). Senza dimenticare, visto l'ambito produttivo, che è plausibile che vi sia anche una versione ibrida, soluzione che le normative cinesi favoriranno sempre più nel tempo: in questo caso, la trazione integrale potrebbe essere realizzata senza albero, collegando il motore termico a un asse e quello elettrico all'altro.
LA SUA ANTENATA - Non è la prima volta che la casa di Hethel realizza una suv. Nel 2006, per dimostrare la sua abilità tecnica nello sviluppare soluzioni per conto terzi, la Lotus Engeneering presentò la concept APX (nelle foto). Si trattava di una crossover sportiva lunga 470 cm con 5+2 posti, trazione integrale, un motore anteriore V6 con compressore volumetrico capace di 300 CV. Grazie al telaio in alluminio il peso della Lotus APX era di soli 1.570 kg e l'accelerazione da 0 a 100 km/h di 5,4 secondi con una velocità massima di 245 km/h. La Lotus dichiarava una parcorrenza di 11,5 km con un litro di benzina. Una carta d'identità che non sfigurerebbe su una vettura di oggi in questa stessa categoria.