NEWS

Luca de Meo: con la R5 nasce “l’elettrica democratica”

Pubblicato 28 gennaio 2021

Dall’elettrificazione alla F1, dalle sinergie con la Nissan all’identità di marca: le idee dell’amministratore delegato Luca de Meo per rilanciare il gruppo francese nei prossimi anni.

Luca de Meo: con la R5 nasce “l’elettrica democratica”

A pochi giorni dalla presentazione del piano strategico “Renaulution” (qui per saperne di più), l’amministratore delegato della Renault Luca de Meo ha incontrato (in una “tavola rotonda” online) un ristretto gruppo di giornalisti italiani, tra cui noi di alVolante, per spiegare più nel dettaglio come intende rilanciare il gruppo francese da qui al 2025. In carica dal 1° luglio 2020, il manager italiano ha il compito di riportare in attivo la Renault e di guidarla nella transizione verso l’elettrico. Ecco in sintesi le domande che gli sono state rivolte, e le sue risposte. 

In un settore dove tutto sta cambiando velocemente, dall’elettrificazione al rapporto con i clienti, che cosa si salverà delle “vecchie” consuetudini dell’industria automobilistica, e che cosa invece sarà molto diverso?
C’è una parte che si può salvare e un’altra che andrà rivoluzionata. Faccio degli esempi: in futuro l’identità del marchio e i codici estetici che lo contraddistinguono saranno sempre importanti. Anche il sistema di distribuzione attraverso i dealer conserverà grande rilevanza, perché sono convinto, magari un po’ controcorrente, che il valore dei nostri prodotti sia “protetto” dal ruolo dei concessionari. La trasformazione della distribuzione in qualcosa d’immateriale rischia di ridurre i margini, e l’industria automobilistica di margini non ne ha molti. Non credo che il nostro modo di lavorare cambierà troppo anche per quanto attiene le logiche che stanno dietro lo sviluppo delle piattaforme e le sinergie nella condivisione dei componenti. Le sinergie, in particolare, avranno un peso ancora maggiore. Certo, in assenza di elementi meccanici caratterizzanti, come il motore termico, il numero dei cilindri o la loro disposizione, distinguere un’auto elettrica da un’altra sarà ancora più difficile. Il cambiamento, comunque, va non solo accettato, ma guidato.

Per quale motivo, oltre al design, si acquisterà un’automobile piuttosto che un’altra?
È difficile interpretare questo cambiamento con gli occhi di oggi, ma credo che i brand diventeranno sempre più “esperienziali”. Ogni casa, cioè, costruirà un’esperienza attorno al prodotto che sarà visto quasi come una scusa, un po’ come già avviene nel mondo della tecnologia. La differenziazione sul prodotto rimarrà, ma sarà meno importante: se una volta avresti voluto un’auto soltanto per il suo motore, domani non sarà più così. Probabilmente ricorderemo i vecchi tempi comprando le auto da collezione.

Il vostro piano di rilancio guarda al futuro, ma anche al passato. Pone l’accento sul recupero dell’identità di marca, come dimostra il concept R5. A proposito: pensate di “rispolverare” anche una R4?
Abbiamo tante idee... La piattaforma è in via di sviluppo e, come succede in altri settori industriali, la storia di un brand gioca spesso una parte rilevante nel suo successo commerciale. Le radici dei costruttori di automobili sono il loro animo, e bisogna riconquistarle. La Renault ha diversi prodotti che sono rimasti nel cuore della gente e che possono essere reinventati con l’elettrificazione. Il prototipo della R5 è piaciuto a milioni di persone: l’impatto mediatico è stato incredibile. Probabilmente un’altra vettura non avrebbe ottenuto lo stesso risultato. Ma affinché questo tipo di operazioni possa funzionare davvero, occorre essere fedeli al concetto originale. Quando ero alla Volkswagen, ho capito che il rilancio del Maggiolino non aveva dato i risultati sperati perché il prodotto non era coerente con lo spirito originale e costava caro, quando invece era stata l’essenzialità ad avere reso iconico, a suo tempo, il primo Maggiolino. Ed essenziale, in qualche modo, dovrà esserlo anche la nuova R5. Dovrà essere abbastanza popolare, pur trattandosi di un’elettrica. Se lavoriamo bene, questa potrebbe essere la vettura che “democratizzerà” l’auto elettrica in Europa.

Quanto tempo ci vorrà prima del passaggio all’elettrico?
Il treno è partito e tutto dipende dalle regole del gioco, ovvero dalle emissioni di CO2 media della gamma. Entro pochi anni non si potranno più superare i 50 grammi di CO2 per chilometro, e quando un motore termico anche ibrido non può scendere sotto i 70, l’aritmetica ci dice che, per ottemperare alle regole, occorrono dei veicoli a emissioni zero. Questi veicoli sono le auto elettriche o a idrogeno. La buona notizia è che abbiamo le tecnologie per affrontare questo cambiamento, quindi dobbiamo spingere in questo senso. Comprendo le ragioni di chi invita a valutare la sostenibilità delle vetture elettriche considerandone l’intero ciclo di vita. Troveremo delle soluzioni anche a questo problema, perché non abbiamo altre possibilità. Soprattutto in Europa, la regolamentazione avrà un impatto enorme. Secondo me, vedremo le ultime auto a combustione nel decennio tra il 2030 e il 2040. L’introduzione delle normative Euro 7, previste per il 2025, che per noi è domani, sanciscono di fatto la morte del classico motore a combustione interna privo di un sistema ibrido.

Un passaggio più rapido all’elettrificazione potrebbe aiutarvi a fare più margini, a guadagnare di più, come sembra indicare il piano “Renaulution”?
Quando sono arrivato alla Renault, un anno fa mi sono reso conto che eravamo già al lavoro su due interessanti piattaforme elettriche, in arrivo a breve, che, grazie alle economie di scala permesse dall’alleanza con Nissan e Mitsubishi, avranno costi competitivi. Poi c’è l’ibrido E-Tech, privo di una trasmissione tradizionale e con un range di potenze che va dai 90 ai 280 CV semplicemente cambiando l’unità elettrica e la “taglia” della batteria. Questi due aspetti del nostro sistema ibrido ci danno un grosso vantaggio economico perché possiamo offrire molteplici livelli di potenza senza stravolgere il propulsore. Inoltre, otteniamo importanti risparmi dal cambio, un componente molto sofisticato in un motore ibrido e quindi costoso. Il vero salto di qualità lo faremo, però, con le batterie della nuova generazione, in arrivo nel 2024. In ogni caso, un motore elettrico costa tre o quattro volte di più di un propulsore tradizionale, e serviranno almeno dieci anni perché i costi di sviluppo e di produzione si dimezzino. Alla luce di queste considerazioni e degli effetti economici a lungo termine della pandemia, non prevediamo un’esplosione delle vendite.

Sarà la vendita delle vetture o l’insieme dei servizi che ruotano attorno all’auto a garantire i maggiori margini alla Renault?
Già oggi una buona parte dei nostri margini provengono dall’area finanziaria e dai servizi post vendita. Un po’ come avviene in tutto il settore, ci siamo ridotti a vendere le auto a margini molto contenuti e guadagnare su altro. L’automobile è da anni una specie di disintegratore verticale del valore: le case automobilistiche non hanno approfittato di molte opportunità per fare margine, raccolte invece da tutte le aziende che ci ruotano attorno. Ci siamo concentrati solamente sulla parte più complicata, lo sviluppo e l’assemblaggio, che costano miliardi. Il nostro obiettivo è quello di riappropriarci di una parte del valore che creiamo, e credo che questa fase di grande cambiamento possa favorirci nel riprendere il controllo di alcune sorgenti di valore e di profitto. Voglio che la Renault torni a fare tecnologia e che i suoi ingegneri possano fare gli ingegneri e non gli assemblatori di prodotti che arrivano dall’esterno. Per questo stiamo tracciando una “roadmap” tecnologica che ci possa portare ad acquisizioni e investimenti che entro dieci anni ci consentano di ricavare un 20-30% del fatturato da nuove attività. Sarà questo uno degli aspetti più importanti che inciderà sul nostro successo.

Qual è l’influenza dello Stato nell’indirizzo strategico della Renault?
L’azionista pubblico riveste grande importanza e bisogna tenerne conto quando si devono prendere alcune decisioni. Ma, una volta comprese le sue priorità, che per esempio riguardano il mantenimento delle attività in Francia e la salvaguardia dei posti di lavoro, da un punto di vista operativo non ho mai avuto alcun problema.

Che cosa ha trovato nella Renault di simile alle altre aziende dove ha maturato le sue esperienze professionali?
La Renault la conoscevo già, ci avevo lavorato un quarto di secolo fa. La cultura aziendale è rimasta più o meno quella, ma, anche grazie all’alleanza con Nissan e Mitsubishi, ora la Renault è una realtà molto più internazionale. La sfida che ho raccolto qui mi ricorda quelle con cui ci si misurava nei primi anni alla Fiat con Marchionne: la situazione è complicata e bisogna rimettere in sesto l’azienda trovando una strategia completamente nuova. La differenza è che in questo caso al volante ci sono io, mentre prima ero copilota.

Come sono i rapporti con l’alleanza Nissan-Mitsubishi? Meno tesi che in passato?
Stiamo cercando di riprendere un discorso che si è interrotto per diversi motivi, spesso non legati a vere e proprie questioni di business. La scommessa è quella di ricostruire un profittevole rapporto di fiducia per entrambe le parti. E, sapendo che i giapponesi sono persone molto pratiche, ci stiamo concentrando su temi altrettanto pratici, che se risolti possano portare benefici a tutti. Sto parlando, per esempio, del posizionamento in determinati mercati o della scelta della prossima generazione di batterie. Il nostro piano di rilancio indica che l’80% dei nostri volumi sarà basato su piattaforme e sinergie con Nissan e Mitsubishi.

Il motorsport è al centro del piano strategico. L’abbiamo vista molto presente ai Gran premi lo scorso anno…
Le corse mi appassionano, è vero, ma il mio non era protagonismo. Volevo dare un segnale forte alla squadra, farle sentire che l’azienda ci tiene. Abbiamo messo in piedi una nuova organizzazione con un nuovo ceo, Laurent Rossi, un grande appassionato del quale mi fido molto, e sta per arrivare Davide Brivio in veste di racing director. Il motorsport è un’importante piattaforma di comunicazione e crea forte spirito di corpo. Quando sono arrivato alla Renault, in tanti mi hanno consigliato di chiudere l’Alpine e il team di Formula 1. Ma io non voglio essere ricordato come colui che ha fatto uscire la Renault dalla F1 dopo 43 anni! Dovevo perciò trovare il modo di reinventare la strategia. Fortunatamente non ho mai avuto a disposizione cosi tanti buoni ingredienti: 400 ingegneri di Renault Sport, gli stessi che tra mille altre cose hanno progettato l’A110, una fabbrica che sembra una manifattura, un team di Formula 1 e un marchio storico come Alpine. L’idea è stata quindi quella di mettere al centro la Formula 1 e spingere l’Alpine nel futuro perché, finora, il suo problema sta in un posizionamento troppo… nostalgico. Sembra l’auto che compra il notaio di Montepellier che sognava di averla quando era giovane; ma, una volta esauriti i notai, hai anche finito di vendere, perché si tratta di un pubblico troppo di nicchia. Spingere l’Alpine verso il futuro significa sfruttare le piattaforme elettriche del gruppo e costruire auto divertenti. Con l’Alpine punto a creare come un mix tra una “mini Ferrari” e una “mini Tesla”, vetture completamente nuove ma con un pedigree che altri non hanno.

(Con il contributo redazionale di Cesare Nebbia).



Aggiungi un commento
Ritratto di Spock66
28 gennaio 2021 - 10:49
Devo dire che le risposte date mi piacciono molto, sono improntate a logica e rispetto dell'utenza. Spero che De Meo non sia come "il Bomba" di Firenze, che dice cose giuste e condivisibili, e poi al lato pratico fa esattamente il contrario..sulla R5, beh ci ho fatto la scuola guida ed era per l'epoca un'auto molto avanti, logico che sia rimasta nel cuore di molti e giusto riproporla, così come giusto finalmente pensare che l'auto elettrica "per tutti" non debba essere un c.esso come la Zoe o la Leaf, ma qualcosa di desiderabile e valido ad un prezzo accessibile (e qua la 500e è già esclusa in partenza)
Ritratto di BioHazard
28 gennaio 2021 - 11:01
Nel 2025 quando uscirà la R5 tutte le auto elettriche saranno accessibili, non solo questa Cessault. Persino la 500e che per molti poveracci sembra proibitiva costerà poco.
Ritratto di Francesco Pinzi
28 gennaio 2021 - 11:04
Secondo me non è questione solo di povertà, ma di decenza. Una utilitaria non la puoi far pagare più di 20k e ti dico, la 500e mi piace tanto. Ma c'è un limite a tutto
Ritratto di Spock66
28 gennaio 2021 - 11:14
Esatto Francesco, colto al 100%..il punto è il giusto rapporto contenuti/prezzo..come al solito invece i bimbom.inkia fiattari come quello scappato di casa di biohazard non hanno capito una mazza..
Ritratto di NITRO75
28 gennaio 2021 - 11:58
Ma.....io non credo il 2025 è solo tra 4 anni e non credo proprio che le vetture elettriche avranno prezzi più contenuti. Secondo me si continuerà su questo trend, magari riducendo sensibilmente il prezzo, tipo Tesla che ha tolto 3000 euro dal listino Model3 ma siamo sempre nell'ordine dei 50000 euro. Alla fine ho l'impressione che avremo le utilitarie "basiche da 15000" e le berline/suv da oltre 50000.
Ritratto di v8sound
28 gennaio 2021 - 12:36
@ BioHazard. In realtà se leggi l'intervista in altri siti, LDM dice l'esatto contrario, ovvero che le elettriche saranno più care per gli aquirenti. Ovviamente e-Alvolantino ha pensato bene di non riportare questo passaggio.
Ritratto di v8sound
28 gennaio 2021 - 12:43
LDM: "Credo che le automobili, purtroppo, diventeranno molto più care nei prossimi anni", ha affermato il manager italiano nel corso di una tavola rotonda con la stampa. "Questa è una cosa che nessuno vuole ammettere, nemmeno i politici perché vogliono spingere sull'elettrico, ma un powertrain elettrico costa tre o quattro volte più di uno tradizionale. Ci vorranno dieci anni per ridurne il prezzo alla metà, quindi tra dieci anni costerà ancora il doppio".
Ritratto di Spock66
28 gennaio 2021 - 13:02
Questo mi stupisce abbastanza..la mancanza di cambio, impianto di raffreddamento, lubrificazione dovrebbe ampiamente compensare, anche perchè un motore elettrico di base è un rotore, ben più semplice del sistema a camera di combustione-pistone-valvole ecc..chiaro che le batterie costano e le materie pregiate scarseggiano..non so, comunque informazione utile
Ritratto di Andre_a
28 gennaio 2021 - 14:13
Da una parte, anch'io penso che il prezzo delle elettriche dovrebbe calare in futuro, ma dall'altra sono dubbioso: lo vediamo bene con i vari restyling, dove magari le case mettono di serie qualcosa che prima era optional, ma sembrano allergiche ad abbassare i prezzi. Sono convinto che a breve le elettriche pure costeranno quanto le altre motorizzazioni, ma non è detto che questo accada abbassando i prezzi.
Ritratto di admin
28 gennaio 2021 - 17:57
@v8sound. Grazie per la segnalazione. Nel trattamento redazionale dell'intervista era saltata una frase. Ora l'abbiamo inserita.
Ritratto di v8sound
28 gennaio 2021 - 22:06
Grazie a voi per l'integrazione
Ritratto di Challenger RT
28 gennaio 2021 - 16:58
Anche questa nuova R5 elettrica si posizionerà allo stesso livello della nuova 500 elettrica e quindi il prezzo di listino base non sarà inferiore ai 30.000 euro. Poi sconti e/o incentivi statali sono un altro discorso. Probabilmente si creerà un segmento inferiore di micro elettriche cittadine in stile Citroen Ami che costeranno meno (sui 10-15.000 euro) ma saranno qualitativamente pari alle "macchinine per bambini", le microcar a gasolio, ora anche elettriche, per i quattordicenni.
Ritratto di Giuliopedrali
29 gennaio 2021 - 13:49
Secondo me però questa nuova R5 potrebbe anche servire per tutta la famiglia, cosa che la 500 non fa, sarebbe un'utilitaria vera come le Punto o le Polo o le R5 di una volta.
Ritratto di Dr.Torque
29 gennaio 2021 - 10:25
L'industria non è la politica per fortuna. Nell'industria il Bomba di Firenze sarebbe stato cacciato a calci. Concordo: buone risposte, non scontate (come le interviste agli allenatori di calcio), e con una visione di alto livello ma concreta. Non resta che augurare in bocca al lupo.
Ritratto di alex_rm
28 gennaio 2021 - 11:15
Quest operazione nostalgia non sempre riesce come dimostra il maggiolino e le R4 ed R5 non mi sono mai piaciute.le uniche auto retró gradevoli sono 500 e mini
Ritratto di Spock66
28 gennaio 2021 - 11:20
Non hai letto l'articolo..fa proprio riferimento al flop del Beetle per il fatto che ha tradito le sue origini..poi che R4 e R5 non ti piacciano è soggettivo..negli anni 80 la R5 è stata un best-seller pazzesco, poi con la Turbo era un sogno dei giovani...
Ritratto di alex_rm
28 gennaio 2021 - 11:33
Con le tecnologie richieste oggi e gli adas nessuna auto può essere più essenziale,la new beetle era stata posizionata in alto perché volevano farne un prodotto alla moda come é successo a 500 e mini che sono state posizionate con prezzo più alti e non erano più essenziali con prezzi bassi come le originali degli anni 70. La R5 era l’auto di famiglia da piccolo ed era bruttissima e la R4 c’è l’avevano 2 miei amici appena neopatentati ed aveva la stabilità di un ape car.Eppura la Clio la trovo la migliore della categoria,forse vorranno fare la R5 per sostituire la Zoe o una gamma elettrica di ingresso
Ritratto di Spock66
28 gennaio 2021 - 11:44
Dimentichi il fatto che un'auto elettrica è potenzialmente molto più economica di una termica perchè ha tantissime parti in meno..il "potenzialmente" si potrà togliere quando le batterie scenderanno di costo, e potrebbe essere a breve. Il Maggiolino aveva la robustezza, la semplicità, la simpatia e il costo. Direi che sarebbe ancora fattibile...
Ritratto di alex_rm
28 gennaio 2021 - 11:57
Il maggiolino aveva materiali interni economici,era fatta in Messico,aveva molti problemi di affidabilità e costava quanto(e forse anche di più) una golf
Ritratto di Spock66
28 gennaio 2021 - 12:03
Ma noooo, che ignoranza imbarazzante! ...fatta in Messico negli ultimi anni,,io parlo dei Maggiolini anni 60-70-80 che erano rigorosamente made in Germany! Problemi di affidabilità..ma hai bevuto? E costava più di una Golf ???? Quando c'era il vero Maggiolino la Golf non era manco nato..che imbarazzo...
Ritratto di alex_rm
28 gennaio 2021 - 12:22
Mi riferisco al maggiolino new beeatle degli anni 2000
Ritratto di Challenger RT
28 gennaio 2021 - 16:59
L'ultimo Maggiolino era bellisssimo e lo può confermare anche Giuliopedrali che ne ha uno.
Ritratto di Giuliopedrali
28 gennaio 2021 - 19:06
Si forse l'auto più bella degli ultimi 10 anni o tra le più belle, peccato le sospensioni e le vibrazioni, ovviamente avendo avuto prima la 33, quest'auto mi ha fatto solo sbadigliare, le emozioni puoi averle solo con la linea ormai, comunque l'insuccesso del Maggiolino 2012 fu dato dal semplice fatto che aveva 2 porte, l'unica auto al mondo che può vendere oggi a 2 porte è la 500, per auto più grandi è impossibile e non l'avevano tanto previsto, il prezzo era perfino inferiore alla Golf e alla New Beetle molto più scarsa precedente.
Ritratto di Spock66
28 gennaio 2021 - 19:26
Vado un po' fuori tema, ma l'argomento Maggiolino mi piace molto dato che è stata la mia prima macchina e in famiglia ne sono passate ben tre, tutte made in Germany. Il New Beetle non ha avuto successo non di sicuro per il discorso 3 porte, ma proprio per quello che dice De Meo, cioè aver tradito la sua storia. Si tratta di un mezzo che era indistruttibile e si riparava con un cacciavite (ci ricordiamo del motore raffreddato ad aria??), comodo (era per l'epoca - anni 60-70 - molto spazioso, altro che la 500 o 600 o la Dyane), costava poco ma era anche molto divertente grazie alla TP (mi ricordo le derapate sulla neve, uno spasso) e poi aveva una linea unica, divertente, simpatica..il New Beetle non aveva nulla di tutto ciò..era caro, senza carico (ricordiamoci che nel vero Maggiolino il motore posteriore permetteva di avere un grande bagagliaio davanti), con la TA, quindi poco divertente, complesso come le altre, senza nulla di particolare se non una linea gradevole, soprattutto la seconda serie..ovvio che a parte qualche nostalgico e qualche nerd non avrebbe venduto..
Ritratto di Andre_a
28 gennaio 2021 - 21:24
@Spock66: davvero ottimo il Maggiolino originale, una mini 911. Mia figlia ne ha uno cabrio col 1600, un motore davvero potente per l'epoca.
Ritratto di Giuliopedrali
29 gennaio 2021 - 09:38
Spock66 : no l'insuccesso di cui parla De Meo è quello del Maggiolino seconda serie quello bello il mio del 2012, lì l'unica ragione dell'insuccesso furono proprio le 2 porte, per il resto quasi ottimo e meno costoso della Golf, orrende le sospensioni veramente da 911 e i consumi un pò alti rispetto alla 33, la prima serie la New beetle del 1998 ebbe successo almeno negli USA e ancora oggi ne vedi in giro parecchie (più di quella molto più carina successiva che ho io) nonostante il prezzo elevato, consumi e prestazioni oscene, scomodità pazzesca etc etc, però all'epoca andavano anche le nuove MINI a 2 porte e altre sportivette (Punto a 3 porte boh) oggi anche MINI vende soprattutto suvetti...
Ritratto di alex_rm
28 gennaio 2021 - 11:22
Il marchio Alpine non lo vedo bene ma il reparto sportivo renault ha fatto buone auto.può anche fare ottimi motori in Formula 1 che hanno vinto molti campionati ma se poi fai sulle auto di serie con motori inaffidabili come i recenti benzina turbo 1200 o i Diesel 1500(per usarlo MB ha cambiato molti componenti interni) non serve a molto,come dimostra la storia Lancia vincente nei rally uno sport di nicchia e poco seguito rispetto alla formula 1 ma con produtti di serie non all altezza
Ritratto di katayama
28 gennaio 2021 - 11:30
"Ci siamo concentrati solamente sulla parte più complicata, lo sviluppo e l’assemblaggio, che costano miliardi". "Il nostro piano di rilancio indica che l’80% dei nostri volumi sarà basato su piattaforme e sinergie con Nissan e Mitsubishi". Appunto, ridurre e razionalizzare i progetti: shape up. Il motorsport? Bah. Cos'ha portato negli anni? Giusto il discorso sui marchi immateriali, esperienziali. Identitari, ma di un'identità intangibile, ineffabile, perché emozionale. "Un’esperienza attorno al prodotto che sarà visto quasi come una scusa". È così.
Ritratto di alex_rm
28 gennaio 2021 - 11:42
Effettivamente il ritorno dagli ingenti investimenti(aumentati esponenzialmente negli ultimi anni)nel Motorsport della formula1 negli ultimi anni non hanno senso. Forse avranno venduto qualche clio Williams in più negli anni 90 ma anche se hanno sempre fatto ottimi motori e auto per la formula 1 che hanno vinto molti campionati i motori di serie non sempre sono stati buoni.chi si compra una Mercedes perché vince in F1 o una Yaris perché vince nei rally.una volta il reparto corse serviva per testare nuove tecnologie da usare sulle auto di serie ma oggi non é più così
Ritratto di katayama
28 gennaio 2021 - 12:10
Esatto.
Ritratto di katayama
28 gennaio 2021 - 12:14
Meglio investire in eventi mediatici, in comunicazione (come in questo caso, come fa Musk), in product placement, ads, ecc.
Ritratto di marcoluga
28 gennaio 2021 - 12:45
2
Il suo ragionamento è molto lineare ed intelligente, però quello che vuole fare richiederebbe ingentissimi investimenti e mi chiedo come possa farlo senza licenziamenti di massa, come lui stesso dice con una azionista come lo stato non ci sono problemi "basta garantirgli i posti di lavoro"...
Ritratto di 82BOB
28 gennaio 2021 - 12:46
2
Questo non porta maglioncini! Solo giacca, cravatta! Conoscenza del mondo dell'auto e visione del futuro! Programmi ambiziosi e condivisibili! Per me gli azionisti della Losanga si stanno sfregando le mani per i futuri guadagni! Mi pare chiaro il perché sia fuggito da Torino... la sua risposta era del tipo: avessi comandato io i marchi del gruppo FIAT non sarebbero scomparsi...
Ritratto di Vincenzo1973
28 gennaio 2021 - 22:34
Fiat non è scomparsa, hai perso qualche pezzo della storia. Si è pappapata Chrysler e con i suoi soldi ha risanato se stessa e gli americani dove i tedeschi avevano fallito. Il testo è storia di oggi
Ritratto di 82BOB
29 gennaio 2021 - 06:27
2
Tu ti sei perso tu qualcosa... guarda quello che vendevano FIAT, Lancia e Alfa Romeo quando c'era De Meo e guarda quello che vendono oggi: le quote di mercato di FIAT, in Italia e in Europa, si sono ridotte, per non parlare degli altri marchi nobili del Gruppo! De Meo ha lanciato la 500, rinverdito Abarth, lanciato Lancia presso il pubblico femminile con Ypsilon e Musa e iniziato un percorso in AR... Dopo di lui è Chrysler che s'è pappata FIAT: sia le fabbriche (a Melfi si producono le Jeep), sia le gamme prodotti (v. i defunti listini Lancia), sia i mercati (in Italia e in Europa Jeep ha tolto mercato ai nostri marchi). Invece per l'ottimo lavoro svolto dalla sua partenza verso la Germania parlano i risultati di vendita dei marchi VAG! Parlano i numeri e i fatti: De Meo è stata una gravissima perdita per il Gruppo FIAT! E le sue parole attuali fanno mordere le mani per quello che poteva essere e invece non è stato...
Ritratto di Pintun
28 gennaio 2021 - 13:07
La R5 degli anni 80 era la più bella utilitaria della sua epoca. Il Nuovo Maggiolino era troppo grande e caro per ripetere il successo del primo. Sui prezzi in continuo aumento, un po' è per le leggi ma un po' è anche perché i clienti le comprano. Per dire, ed esagero volutamente, se tutti acquistassero Sandero, tutte le altre case sarebbero costrette a riposizionare i prezzi delle loro utilitarie.
Ritratto di Giuliopedrali
29 gennaio 2021 - 09:39
Il Maggiolino aveva 2 porte...
Ritratto di Road Runner Superbird
28 gennaio 2021 - 13:23
La questione sulla distinzione tra auto è già in atto, visto che motori, schemi e geometrie sono ormai standard (quasi) uguali per tutti. L'unica discriminante la fanno ancora le trasmissioni, l'unico motivo tecnico per preferire un modello piuttosto che un altro.
Ritratto di HaldeX
28 gennaio 2021 - 14:04
1
"Entro pochi anni non si potranno più superare i 50 grammi di CO2 per chilometro, e quando un motore termico anche ibrido non può scendere sotto i 70, l’aritmetica ci dice che, per ottemperare alle regole, occorrono dei veicoli a emissioni zero." Ok, premetto che non ho mai approfondito la questione, ma se un elettrica costa 50 ed una termica costa 10, e si vendono molte più termiche, tu avrai la tua bella gamma che rispetta le regole, ma cosa hai risolto in termini ambientali?
Ritratto di Andre_a
28 gennaio 2021 - 14:17
Le multe le calcolano sul venduto, non sui listini. Per restare nei parametri le elettriche bisogna venderle, non basta averle disponibili
Ritratto di HaldeX
28 gennaio 2021 - 14:20
1
Ah così il discorso cambia. Grazie.
Ritratto di v8sound
28 gennaio 2021 - 14:26
Tutto da vedere quando introdurranno il calcolo delle emissioni basato sull'intero ciclo e non limitato all'uso...
Ritratto di Andre_a
28 gennaio 2021 - 16:07
Hai notizie in merito? Sarebbe una buona idea, non solo per chiarire definitivamente il discorso "elettrico vs resto del mondo", ma anche perché non tutte le fabbriche di tutti i costruttori inquinano allo stesso modo, e sarebbe giusto incentivare anche le fabbriche green.
Ritratto di v8sound
28 gennaio 2021 - 21:38
L'idea è ottima, speriamo in parametri onesti e non sbilanciati per favorire qualcuno e/o qualcosa... comunque c'è un articolo esaustivo sul sito di una rivista concorrente.
Ritratto di v8sound
28 gennaio 2021 - 21:40
Pare dal 2023
Ritratto di Miti
29 gennaio 2021 - 11:09
1
@v8sound. Un ottimo commento. Sul inquinanto del intero ciclo di vita del auto. Qui entrano in ballo il riciclo. L'inquinamento che un auto produce per essere prodotta. Per caricarla. E non per l'ultimo lo smaltimento.
Ritratto di ziobell0
28 gennaio 2021 - 14:13
beh, la strada è tracciata. Prima però bisogna capire se solo noi europei saremmo costretti a viaggiare emettendo aria che profuma di limone mentre in USA cina india e compagnia potranno dare da bere a motori V8 a benzina. Secondo, vediamo in termini economici cosa cambierà per l'acquirente ... io un'idea ce l'ho ... a forma di cetriolo ....
Ritratto di Andre_a
28 gennaio 2021 - 14:20
Sembra che anche gli Usa (o almeno una buona parte) vogliano venirci dietro, ma non capisco cosa vuoi dire: siccome gli altri non fanno niente, non facciamo niente neanche noi? Io credo sia giusto fare i pionieri, mostriamo al resto del mondo che si può fare e ci verranno dietro.
Ritratto di alex_rm
28 gennaio 2021 - 15:48
Sai quanto gliene importa di norme anti inquinamento ai paesi africani,sud africani,asiatici(India cina pakistan bangladesh Indonesia)del golfo arabo ed ecc ecc Oramai solo in Europa(che ha 1/20 della popolazione mondiale) ci sono queste norme per ridurre l’inquinamento
Ritratto di Andre_a
28 gennaio 2021 - 16:04
Quindi? Ce ne freghiamo? Gli dichiariamo guerra? Che si fa?
Ritratto di Giuliopedrali
29 gennaio 2021 - 13:55
Discorsi che andavano bene quando c'era deng Xiao Ping almeno per la Cina, ora il mondo è andato molto più avanti di quel che pensiamo, forse siamo proprio noi ad aver perso il treno. sembrano alcuni amici quando tanti anni fa siamo stati in Portogallo, pensavano ad un Paese del terzo mondo ma poi hanno dovuto ricredersi: più efficente e pulito del nostro...
Ritratto di Miti
29 gennaio 2021 - 11:14
1
l'Europa deve seguire questa strada. La risposta degli altri paesi o continenti di sicuro non si farà attendere. E tutto intorno al prezzo. Poi per l'autonomia e altro. Il prezzo è il nocciolo. E non venite a dirmi , che a parte delle batterie adesso tutto quanto e più caro del termico. Ne vogliamo parlare quanti componenti ha un'auto termica sotto il cofano ? De Meo , fammi un piacere è non raccontare balle ... Trova le soluzioni. Punto e basta. Sei pagato per questo.
Ritratto di Challenger RT
29 gennaio 2021 - 03:39
X ziobell0 Non criticherei gli americani che in 80 anni di motori V8 benzina hanno fatto molti meno danni all'ambiente degli europei in 30 anni di sconsiderato dieselismo di massa che, ricordiamo, a seguito dello scandalo dieselgate, scoperto proprio dagli statunitensi, ha portato l'incosciente Europa ad una improvvisa corsa all'elettrico sognando di passare dalle stalle alle stelle in modo non ragionato. Bisognava invece vietare su tutto il territorio UE la vendita di auto diesel e supertassare il gasolio per disincentivare l'uso di quelle già in strada! Senza più gli europei a produrre diesel anche India e Cina avrebbero seguito. Americani e giapponesi non sono mai cascati nella trappola dieselista.
Ritratto di Miti
29 gennaio 2021 - 11:18
1
Super tassare l'acquisto di una vettura diesel per uso personale. Ma non dimenticare le flotte di autoveicoli per lavoro di ogni tipo. Dare la possibilità di sostituire la loro flotta con modelli non inquinanti sarà un altra bella sfida.
Ritratto di Sepp0
28 gennaio 2021 - 15:27
Il primo che: Modello X benza = 15k, Modello X diesel = 16k, Modello X elettrico = 17k, avrà vinto (la cifra base sostituitela con quello che vi pare, la sostanza non cambia). Fino ad allora resterà un mercato di nicchia.
Ritratto di alex_rm
28 gennaio 2021 - 18:46
I costi delle auto possono scendere(come già un po’ sta accadendo adesso) in quanto con maggiori auto venduta diminuisce il prezzo di ammortamento di ogni auto dei costi di progettazione,sviluppo e produzione
Ritratto di Miti
29 gennaio 2021 - 11:35
1
@alex_rm. C'è un problema qui con tutti questi CEO. L'elettrica è un affare. Come tutti affari del mondo seri , non imbrigli, non fanno utili da subito. Non possono. Che vuol dire che i guadagni non verranno se non fai numeri. Il nocciolo è proprio questa parola. Numeri. E per farlo devo dare tutto, dall' affidabilità ,al design e al confort. L'elettrica non è una continuità della termica ma una nuova tecnologia. A se.
Ritratto di Dario Visintin
28 gennaio 2021 - 18:27
1
Consideriamo un paio di cosette, i prezzi delle auto non sono mai scesi se non per qualche rocambolesco stratagemma o un difficilissimo sudoku, o un particolare labirinto .Se pensiamo che oggi ti fanno pagare un colore che non ha nulla di stratosferico, o magari anche auto che escono ancora senza fendinebbia da pagare a parte .Partire da questa direzione ci incontriamo con la realtà , Auto elettriche che oggi costano attorno ai 30 mila tra due anni le troveremo a 33. Esempio classico la ruota di scorta se la vuoi standard ammesso che ci sia la paghi altrimenti ruotino o kit. E i prezzi da decenni non sono mai calati ,come riporta il sign De Meo, oggi molto più di ieri le case automobilistiche sono diventate degli assemblatori la risposta è questa ,e per questo motivo i prezzi non potranno mai calare, quindi il mercato ti offrirà sempre più un prodotto in base al tuo portafoglio. Per ultimo non dimentichiamo gli effetti del Covid sull'uomo. Questo sarà il vero prezzo che dovremo pagare senza sconti
Ritratto di Miti
29 gennaio 2021 - 11:48
1
@Dario Visintin. Se hanno fatto con noi quello che hanno voluto sarà anche per colpa nostra. Mi ricordo l'inizio del sistema ESP. Tutto l'impianto costa sui 250 € . Mi ricordo che tante case l'hanno incluso ma poi hanno fatto optional i cerchi in lega. Da oltre 600 €. La furbata è stata perché l'ESP stava diventando obbligatorio. Ma nessuno obbligava una casa mettere cerchi in lega. Che sono furbi dal produttore al concessionario si sa. Ma sta a noi decidere. Poi è una avere tutto il tempo del mondo come prima. E diverso adesso quando le nuove norme per anti inquinamento ti stanno con il fiato sul collo.
Ritratto di Giuliopedrali
28 gennaio 2021 - 19:09
Mi sembrano idee molto intelligenti e coraggiose quelle di De Meo quelle che non potrà mai sfoggiare Tavares di Stellantis non perchè non sia altrettanto capace ma perchè dove è andato a mettersi...
Ritratto di Miti
29 gennaio 2021 - 11:39
1
Giulio ... piantala. Vieni con commenti decenti per favore. Se non lascia perdere. Non contano i nomi qui. Che accidenti me ne importa se la mia futura auto la farà De Meo o Tavares ? Me ne infischio.
Ritratto di Giuliopedrali
29 gennaio 2021 - 12:42
La tua o la mia futura auto la farà De Meo mentre non la farà Tavares, possibile che non lo capiamo, due manager pazzeschi solo che uno le poche cose che ha detto le realizzerà, l'altro in mezzo a faide, mafie e braccine corte dimmi te cosa potrà fare: The boulevard of the broken dreams, come dicevano i Greenday.
Ritratto di Miti
29 gennaio 2021 - 14:00
1
Come ho detto prima, che saranno loro o no , a me no me frega nulla. Tanti CEO hanno detto tante fesserie durante ultimi 30 anni. Uno in più uno in meno ... Come ho detto la differenza tra allora e adesso sono le leggi in arrivo. Il fallimento per ogni casa automobilistica non è così fantasmagorico. Come non posso credere che in questa partita non arriveranno anche altri giocatori. Non penso che l'unione fa la forza se non ha dietro tanta ricerca e tanto sviluppo in tutto quello che significa l'auto. Renault rivoluzione o no , De Meo o no , come tutti quanti rischia l'estinzione se non faranno le scelte giuste questa volta. Poi che produrrà nel giusto modo , con giusto intendo dire giusto anche per il compratore , venderà. Chi no , no. E chi non venderà sparirà. Punto e basta.
Ritratto di Giuliopedrali
29 gennaio 2021 - 18:07
De Meo riesce a farci sognare anche se sono tra quelli che ha sempre avuto l'Alfa in famiglia e austriaca e prima l'Austin di quelle vere e Renault mi metteva tristezza, però se rifà la R5, R4 etc e ci farà sognare anche con Dacia e perfino con Lada in Occidente, Tavares anche che faccia delle buone Alfa o Lancia mettiamo, non so poi non conquistano il mercato, ci hanno già provato. non so.
Ritratto di Challenger RT
29 gennaio 2021 - 03:23
Tornando all'intervista credo che l'Europa prima che scompaia il motore termico (come dice De Meo 2030-40) si renderà conto che il problema non era e non è la CO2 prodotta da esso. Quest'accelerata europea dal termico all'ibrido e all'elettrico è il frutto del risveglio improvviso (e tutti sudati) da 30 anni di follia dieselista europea. Ma come la storia insegna, a passar dalle stalle alle stelle si fanno sempre parecchi danni. Basti pensare che in Italia ancora oggi si vende il gasolio a 15 cents in meno rispetto alla benzina. Se si continua così non si va da nessuna parte.
Ritratto di Miti
29 gennaio 2021 - 10:51
1
Sinceramente ho trovato una specie di risposta troppo " politica " al problema della mobilità. La Renault farà l'auto elettrica del popolo ma... a prezzi lo stesso altri. E il popolo qui dov'è? O che ruolo date a lui ? "Perché un motore elettrico con tutti i suoi componenti costa di piu." Che vuole dire questo ? Che di nuovo il cliente finale pagherà ? E qui non includo solo il prezzo dell'auto ma tutti anche tutti gli sbagli che l'industria auto ha commesso in tutti questi anni ? La sua "lentezza" proverbiale ? Sono d'accordo con De Meo che tutto cambierà. Il mondo intero ha preso un "pugno nello stomaco" bel pesante dalla pandemia. Ma non si deve confondere con una botta in testa. Che è molto diversa. De Meo ha detto una cosa interessante. Riguardo al fiasco del Maggiolino. Un vero flop. Perché pagavi non solo l'auto in se ma ... anche il successo di quella di prima. Pagavi un prodotto finale in più modi. Non so come spiegarmi .... io come casa ho creato un modello d'auto che ha avuto un enorme successo vendendo a gogò. Perché aveva la "chiave". Nel prezzo , dotazione , affidabilità e , non per l'ultimo, mirava ad un " filone " della popolazione ben definito. Il ceto medio. Hanno fatto il nuovo Maggiolino. Non discuto l'aspetto dell'auto perché non è il caso. Acqua passata. Ma non puoi fare un'auto da quale tu vuoi fare un profitto in più perché è la discendente del primo Maggiolino. Caricando diversi migliaia di euro sul prezzo. E come andare ad un concerto del figlio di Vasco che ti chiede di pagare un prezzo per biglietto d'ingresso per un concerto di Vasco. Dimostra prima che vali qualcosa e se al pubblico piacerai potrai pure chiedere di più. Chiaro il concetto ? Lo stesso problema ha la Renault 5. La fama di questa auto al livello europeo. Quanti soldi in più dovrò sborsare io tra il passato ( la Renault 5 dei anni 80 ) e il futuro ( la nuova Renault 5 elettrica ). Perché caro mio De Meo e vari altri CEO del auto ... le vostre vetture sono diventate famose perché IO come cliente l'ho acquistata. Se no , rimaneva solo un esercizio " di stile ". Nient'altro. Capito il concetto? L'auto elettrica costa troppo ? Trovate la modalità di farlo costando meno. Questa è la vostra sfida "care" case automobilistiche !!! E se finora l'avete presa con comodo questo volta ... no lo so se è più possibile. Le nuove norme anti-inquinamento sono molto meno permissive. A me che siete una o mille case auto fra qualche anno non so quanto mi importerà sinceramente. Ma il peso dell'auto sul mio portafoglio. Di sicuro non pagherò di più di nuovo per un nome . La 500 ha avuto fortuna perché è nata al momento giusto ben ...due volte. L'elettrica mi spiace ma non avrà successo ad un prezzo così alto. Che sia chiaro. La Renault 5 e la Renault in generale deve rinascere non dimenticando il passato ma di sicuro non facendo leva su di lui per aggiungere sul prezzo finale della vettura. Per questo meno in paroloni e di più nel trovare soluzioni. E in più meno risposte " politiche ". Di quelle ne abbiamo già abbastanza direi.
Ritratto di Challenger RT
29 gennaio 2021 - 17:51
Dato che il prezzo "alto" delle elettriche pare sia una variabile al momento non modificabile, allora tanto vale farle più belle possibili e magari proprio per questo "retrò". Quindi ben vengano piccole come la nuova 500e e la nuova R5e e spero anche altre in futuro. Chi invece ha bisogno solo di un mezzo di trasporto andrà con l'autobus e il treno elettrici e magari acquisterà un elettrodomestico bianco di forma anonima con 4 ruote marchiato cinese o VW serie id convinto di pagarlo meno...
Ritratto di Miti
29 gennaio 2021 - 18:31
1
@ChallengerRT. Credimi che anche a me dispiace che i motori termici spariranno. Ma si chiama progresso. E a parte di piccole " grandi" cose che sono adesso in un auto , e qui parola di sicurezza e design in primis, i propulsori alla fine hanno lo stesso principio di funzionamento dal primi tempi del automobile. Carburante, scoppio , energia e in seguito il movimento. Così ha iniziato oltre un secolo fa così va anche adesso. E questa tecnologia è dietro anche a tutte le motorizzazioni ibride o pseudo ibride di oggi. Praticamente l'automobile sembra andato lontano , perché e così che noi la percepiamo , ma alla fine no che si sia mossa più di tanto. Ok , sembra un non senso , salgo in macchina ogni mattina. Di sicuro non è una Model T del inizio dei automobile , ma dentro la, nel profondo del motore succede la stessa cosa. Come al inizio del secolo. Caro mio ChallengerRT, si metta l'anima in pace. Ne lei né io né nessuno non può fermare quello che succederà nel prossimi anni. Che doveva avvenire anni fa , anni e anni fa. Ma che per un motivo o l'altro non è successo. Saluti.
Ritratto di Giuliopedrali
29 gennaio 2021 - 12:46
Miti : R5 e Maggiolino sono due cose completamente diverse, erano due auto molto popolari che poi le hanno rifatte e le rifaranno: una popolare, la R5 forse l'elettrica popolare per gli europei, l'altra: la Maggiolino era un'auto di lusso e basta quella del 1998 o del 2012 che in più era a due porte oggi cosa assolutamente impossibile, io la comprai perchè era la piccola 911 o 356, tanti la confondevano con la Porsche, mentre la piccola Porsche ce l'avevo già era la 33.
Ritratto di alex_rm
29 gennaio 2021 - 22:12
Ma quale auto di lusso il nuovo maggiolino new beetle,costava quanto una golf ed aveva materiali interni pessimi ed economici.bisogna aver lasciato a casa gli occhiali per confondere una Porsche con il maggiolino(anche se in origine la 911 e nata come design sull maggiolino originale) non si possono assolutamente confondere
Ritratto di Tommy_08
29 gennaio 2021 - 16:50
1
Nuova R5, sono contento. Speriamo che non abbia di nuovo il difettuccio con l'acceleratore e il freno ritardati con la quale tutti si andavano a schiantare
Ritratto di wizardvswitch
29 gennaio 2021 - 17:40
L Italia ha un parco macchine vecchissimo. La vera crisi economica incombe. Il covid sarà la tomba di tante famiglie purtroppo. Per questo vedo male tutti i ragionamenti sull elettrico. A mio avviso rimarrà un segmento di nicchia ancora per un decennio. Poi forse la situazione migliorerà, sperando che i prezzi dell elettrico si siano abbassati nel frattempo.
Ritratto di Giuliopedrali
29 gennaio 2021 - 18:11
Non credo che i prezzi saranno elevatissimi per colpa dell'elettrico, speriamo invece che post covid ci sia un risveglio degli italiani e che usino i mezzi pubblici come in altri Paesi o qua intorno a Venezia, prima sul TG1 facevano vedere Berlino una città freddina e grande quasi come una piccola regione italiana dove tutti vanno in bus, tram S-Bahn e soprattutto bici e a piedi, (e ricordo a Monaco di baviera i taxi cosatno 1/10 di qua...) a noi ci vuole tanto...
Ritratto di wizardvswitch
2 febbraio 2021 - 16:22
Allora se speriamo nei trasporti pubblici stiamo freschi. Roma ad esempio una tragedia. Milano si sta mettendo in buona posizione per offerta e fruibilità ma è unica nel suo genere. Qui da me in periferia di Parma l unico mezzo fi trasporto rimane l auto. Prendere un taxi equivale ad aprire un mutuo.
Ritratto di verdebiancorosso
30 gennaio 2021 - 19:48
il De Meo parla di strategie, i clienti vogliono contenuti...ma attenzione, quello che conta è il rapporto fra questi ed i costi. Mi sembrano in generale discorsi che vogliono essere rassicuranti per tutti ma sbatteranno con la realtà dei fatti. Impossibile mantenere la rete dei concessionari se prevarrà l'elettrico ed impossibile mantenere l'occupazione in certi Paesi se nella stessa zona euro si spostano investimenti dove la forza lavoro e la tassazione è più conveniente. Per adesso è evidente la prevalenza dei francesi in tutta questa operazione e per noi oggettivamente non sono buone notizie...armiamoci di una buona dose di vaselina