CLIENTE SPECIALE - Grande appassionato di sportive ad alte prestazioni, lo Scià di Persia rimase affascinato nel 1958 dalla coupé granturismo Maserati 3500 GT, elegante sportiva che deve il nome al motore 6 cilindri aspirato di 3500 cc. La 3500 GT gli piacque a tal punto da ordinarne una personalizzata alla Maserati, che in virtù dell’importanza del cliente portò avanti un progetto ex novo: è la Maserati 5000 GT, nota internamente con il codice AM103, della quale la casa del Tridente ha festeggiato nei giorni scorsi i 60 anni dalla presentazione, avvenuta il 29 novembre del 1959.
NUOVO MOTORE, TELAIO RIVISTO - Il progetto della Maserati 5000 GT fu portato avanti da Giulio Alfieri, all’epoca direttore tecnico della Maserati, che scelse per quest’auto il motore V8 di 4.5 litri della barchetta da corsa Maserati 450S, maggiorandone l’alesaggio fino a portare la cilindrata a 5.0 litri; la potenza fu di 325 CV, diventati 340 dal 1960. La Maserati adottò il telaio tubolare della 3500 GT, ma ne incrementò larghezza e lunghezza al fine di ospitare il più ingombrante motore a 8 cilindri, comandato da una trasmissione manuale a 4 marce (a 5 dal 1963). Lo stile venne affidato ai carrozzieri più in voga dell’epoca, a partire da Carrozzeria Touring, che realizzò una serie speciale di 3 esemplari soprannominata proprio Scià di Persia, in onore del suo illustre acquirente.
SILHOUETTE UNICA - La Maserati 5000 GT Scià di Persia ha quattro fari circolari nell’ampia mascherina ed i fascioni cromati, che conferiscono all’insieme un look ancora più esclusivo. Sono tipici della Scià di Persia anche la protuberanza del cofano, dov’è presente in bella vista il Tridente della Maserati, e il corto tetto, che rende unica la silhouette di quest’auto: il padiglione raccolto crea un evidente contrasto con le pronunciate parti anteriore e posteriore. Alla 5000 GT Scià di Persia seguirono negli anni successivi altre personalizzazioni di noti carrozzieri, fra cui quelle della Pininfarina (ad acquistarla fu Gianni Agnelli), della Carrozzeria Ghia (scelta da Ferdinando Innocenti) e della Carrozzeria Allemano, ordinata dal presidente del Messico Adolfo López Mateos.