LA PRIMA È UN TRICICLO - Il 30 gennaio 2020 sono stati celebrati i 100 anni dalla fondazione di Mazda, casa automobilistica giapponese con sede nella prefettura di Hiroshima. La Mazda festeggerà il centenario con iniziative in programma per tutto il 2020 e potrebbe “rispolverare” anche gli attrezzi che costruiva nei primi anni di attività, quando si chiamava Toyo Cork Kogyo Co. e produceva sughero e utensili: in quel periodo infatti l’industria dei trasporti privati era agli albori e solo alcuni produttori avevano iniziato a puntarci. La Toyo Cork Kogyo Co. vi arrivò nel 1931 con il 3 ruote Mazda-Go, un veicolo a metà fra una moto e un carretto: ha il manubrio e la sella, ma fra le due ruote posteriori c’è un cassone per il trasporto di oggetti.
NEL 1960 LA CITYCAR R360 - La II Guerra Mondiale costrinse la Toyo Cork Kogyo Co. a produrre munizioni, fino a quando lo scoppio della bomba atomica a Hiroshima non sembrò mettere fine alle sue attività. L’azienda riuscì comunque a tornare operativa poche settimane dopo i bombardamenti dell’agosto 1945 e si concentrò sui veicoli commerciali, ma con il passare degli anni (e con il definitivo boom delle vendite di auto private) prese piede l’ipotesi di costruire automobili, tutte vendute con il marchio Mazda (l’azienda ha continuato a chiamarsi Toyo Cork Kogyo Co fino al 1984, quando diventò ufficialmente Mazda). Per prima arrivò nel 1960 la Mazda R360: è una citycar dall’aspetto simpatico e con grandi vetri, lunga solo 298 cm e con un minuscolo motore bicilindrico a V di 356 cc con 16 CV di potenza. Da essa fu derivato il pick-up B360.
IL MOTORE ROTATIVO - Un momento importante nella storia della Mazda è l’accordo del 1961 con la casa automobilistica tedesca NSU, che portò allo sviluppo di una nuova famiglia di moderni motori rotativi, che devono la loro particolarità al movimento del pistone, che si sviluppa in modo rotativo (da cui il nome) e non in senso rettilineo. La prima Mazda con un motore rotativo è la coupé Cosmo del 1967, prodotta in 4 generazioni fino al 1996, ma la casa giapponese ha fatto di questa tecnologia un fiore all’occhiello e venduto oltre 2 milioni di auto con il propulsore rotativo, comprese le mitiche sportive RX-7 del 1978 e RX-8 del 2003. Il motore rotativo ha dato soddisfazioni alla Mazda anche nel mondo delle corse, perché la 787B vinse la 24 Ore di Le Mans nel 1991 (Mazda fu il primo costruttore orientale a riuscirci).
L’ANNO DELL’ELETTRICO - Un altro momento cardine nella storia di Mazda è l’arrivo della fortunata MX-5, presentata nel 1989, una leggera ed essenziale 2 posti con il tetto in tela (dal 2006 c’è anche rigido) che sarebbe diventata la spider più venduta della storia: con la quarta generazione ha superato nel 2016 il milione di esemplari. Il 2020 non è soltanto l’anno delle celebrazioni per la Mazda, che farà arrivare sul mercato la crossover elettrica MX-30, la prima auto a batterie della sua storia.