IN FABBRICA - Dichiarazioni al miele, sorrisi, abbracci, selfie: ecco il riassunto dell’incontro fra il premier Matteo Renzi e l’amministratore delegato del gruppo Fiat Chrysler Sergio Marchionne, a Melfi (foto qui sopra). Il presidente del Consiglio ha prima visitato l’impianto di lastratura dello stabilimento FCA, per poi passare a quello di montaggio su una Jeep Renegade rossa guidata da Marchionne. Accanto, il premier; sul sedile posteriore il presidente del gruppo FCA, John Elkann. Nella delegazione governativa c’era anche il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio.
SINTONIA - Il premier ha parlato con i dipendenti dell’impianto di Melfi (che nel 2015 dovrebbe produrre circa 400.000 vetture) in cui vengono assemblate la Jeep Renegade e la Fiat 500X, oltre alla Punto: “Il lavoro non si crea partecipando ai talk show. Hanno detto tutto il male possibile di noi, di Marchionne, del Jobs Act. Qui ci sono persone che hanno un posto di lavoro. Che si crea così, non a chiacchiere. Ci sono le condizioni per cui l’Italia torni a correre e con Marchionne e Elkann abbiamo visto una realtà che non è teorica, ma pratica, concreta. Qui c’è gente che ha voglia di lavorare e che pensa che Melfi non possa essere una cattedrale nel deserto ma un luogo di grande investimento”. “Molto probabilmente”, ha risposto Marchionne, “ci saranno altre 1.000 assunzioni nel comprensorio di Melfi. Ora siamo a 12.000 persone. Questo è uno stabilimento che funziona, è un’ottima storia. Nei nostri lavoratori c’è un entusiasmo che è eccezionale. Le riforme del governo Renzi la ricetta giusta? Assolutamente sì, si sta sbloccando un sistema ingessato da anni. Gli errori li fanno tutti ma l’importante è andare avanti”. Ma Renzi ha anche chiesto novità sul futuro dello stabilimento di Cassino in cui dovrebbe partire la produzione di un nuovo modello dell’Alfa Romeo. “Aspettiamo buone notizie per Cassino, io non vedo l’ora di potermi comprare un’Alfa Romeo”.
SINDACATO E FUSIONE - L’ad della FCA ha poi sostenuto il premier anche nella polemica sul sindacato unico: “La mia idea è personale e ha a che fare con la gestione dell'auto. Sia in America sia in Germania c'è un sindacato unico dell'auto. E non mi sembra che gli Stati Uniti possano essere definiti un Paese totalitario”. In quante a ipotetiche alleanze del gruppo FCA, Marchionne non ha voluto confermare di aver inviato messaggi ai vertici della General Motors per proporre fusioni, ma si è dichiarato convinto che entro il 2018 una maxifusione ci sarà: “O lo facciamo noi o il sistema si renderà conto che ci sono modi per migliorare la gestione di questi business”.