EUROPA SPACCATA - Anche febbraio 2019 è stato un mese negativo per le immatricolazioni di auto nuove in Europa, diminuite dell’1% rispetto a febbraio dello scorso anno: dai 1.125.472 milioni si è passati a 1.114.692. Il calo segue quello di gennaio (-4,6%) ed è la fotografia di un mercato letteralmente spaccato in due, perché delle 27 nazioni che fanno parte dell’Unione Europea (Malta è esclusa) 14 hanno visto diminuire le vendite e 13 invece hanno registrato il segno più. Fra questi ci sono la Francia (+2,1%), la Germania (+2,7%) e il Regno Unito (+1,4%), che insieme ad Italia (-2,4%) e Spagna (-8,8%) sono i 5 Paesi in cui si vendono più auto nuove.
MALE PORSCHE E AUDI - Febbraio 2019 è stato un mese negativo per il gruppo Volkswagen, che rimane il primo per auto vendute ma ha perso lo 0,7% rispetto a 12 mesi prima: da 273.258 immatricolazioni è passato a 271.477. La Volkswagen è cresciuta del 3,4%, raggiungendo i 126.966 esemplari, ma fanno “rumore” il calo del 7,2% registrato dall’Audi e il tonfo della Porsche (-44,3%), due fra i marchi più redditizi del colosso tedesco. Al secondo posto per auto vendute c’è stabile la PSA, il gruppo di cui fanno parte Citroën, DS, Opel e Peugeot: dalle 193.657 immatricolazioni di febbraio 2018 è passato alle 195.657 del mese scorso (+1,0%). Terzo il gruppo Renault (compresa la Dacia), che guadagna lo 0,3% e raggiunge le 120.084 consegne, mentre le Hyundai-Kia perdono lo 0,2% a 72.862 immatricolazioni.
GIÙ ANCHE FCA E FORD - Il quinto posto nella classifica di febbraio 2019 è della FCA, che prosegue il momento negativo e perde il 5,3%: dalle 83.277 immatricolazioni di febbraio 2018 è passata alle 78.277 del mese scorso. Pesano il -11,5% della Fiat e il 42,7% dell’Alfa Romeo, che non viene compensato dal +35,0% della Jeep e dal +38,5% della Lancia. Il consuntivo è ancora peggiore da inizio anno, perché il gruppo italo-statunitense ha perso il 10,1% fra gennaio-febbraio 2019 e lo stesso periodo del 2018 (da 167.114 a 150.270 unità). Non va meglio alla Ford, anch’essa in calo del 5,3% a febbraio.