FRENATA NO, MA RALLENTAMENTO SÌ - A marzo 2019, i Paesi dell’Unione europea hanno fatto registrare un calo del 3,9% nelle immatricolazioni di auto nuove che sono state 1.722.442, contro le 1.792.800 del marzo 2018. Il risultato prosegue il trend negativo avviato da gennaio, come testimonia la percentuale del -3,3% relativa all’immatricolato nel trimestre gennaio-marzo 2019, con 4.032.881 auto immatricolate, contro le 4.171.941 del primo trimestre 2018. Una tendenza negativa che però è considerata ancora accettabile, tanto che c’era chi si attendeva esiti peggiori.
TENDENZA GENERALIZZATA - Dei 28 paesi dell’Unione soltanto sette hanno registrato un marzo di crescita: Lituania (+43%), Danimarca (+33,2%), Romania (+20,8%), Lettonia (+15,4%), Slovacchia (+7,9%), Ungheria (+5%) e Lussemburgo (+4,5%). Come si vede, si tratta però di mercati che non realizzano grandissime vendite, quindi l’incidenza sul risultato complessivo è relativo. Va però sottolineato che i Paesi con le maggiori vendite accusano perdite percentualmente inferiori alla media europea. In Gran Bretagna (il mercato più grande con 458.054 unità) il calo è stato del 3,4%, In Francia si è arrivati al -2,3% (con 225.818 immatricolazioni) e la Germania si è mostrata praticamente stazionaria (-0,5% (345.523 unità).
CHI SALE (POCHI) - Tra i costruttori, i pochi gruppi che hanno segnato un aumento sono Jaguar Land Rover (+5,3%, con 40.366 veicoli immatricolati), Volvo (+3,6%, con 34.836 unità) e il gruppo Renault (+2,3%, per 179.089 immatricolazioni). A proposito del gruppo Renault va sottolineato che il risultato positivo è tutto merito della marca Dacia, che con 58.716 immatricolazioni è cresciuta del 22,2%, mentre il marchio Renault accusa un calo del 5,6%.
E CHI SCENDE (I PIÙ) - Non manca comunque chi accusa perdite ben più forti. La Ford, per esempio, con 111.091 vetture immatricolate nel mese lamenta un calo del 15,5% rispetto al 2018. Il gruppo Daimler, con Mercedes e Smart, archivia marzo con 93.709 immatricolazioni nell’Unione europea, con un calo del 13,3% nei confronti del marzo 2018. Pesanti anche le perdite del gruppo FCA che risulta in calo dell’11,9%, con 105.066 unità. Ancora peggio l’andamento della Nissan che con 53.744 immatricolazioni ha perso il 28,4%. Meno penalizzanti gli esiti di marzo per il gruppo Volkswagen (-1,1%, con 399.742 unità immatricolate) in cui a brillare è stata soprattutto la Seat, con un aumento del 4,8%; l’Audi dal canto suo è cresciuta dell’1,7%.
IL QUADRO TRIMESTRALE - Il bilancio del primo trimestre 2019 ripropone sostanzialmente lo stesso quadro di marzo. Dei grandi gruppi soltanto quello Renault è in positivo: con 414.815 auto immatricolate è in crescita dello 0,9%. Poi crescono anche la Volvo (+9,8%), Jaguar Land Rover (+0,2%). Complessivamente, di 31 Paesi europei considerati, aggiungendo a quelli dell’UE anche i tre EFTA (Islanda, Norvegia e Svizzera) risultano 10 quelli che nello scorso mese di marzo hanno registrato un aumento delle immatricolazioni in confronto al marzo del 2018, risultano infatti in crescita la Norvegia (+27,6%, con 18.375 unità) e la Svizzera (+3%, per 28.958 immatricolazioni).