PER TUTTI I MODELLI - Il due litri a gasolio della nuova Mercedes E ha sancito, di fatto, l’esordio dei nuovi motori con architettura modulare, a quattro, sei o otto cilindri, che impiegano tecnologie di ultima generazione e promettono risultati migliori in termini di efficienza. Comuni a tutti i motori sono la cilindrata unitaria dei cilindri di 500 cc, la distanza fra i cilindri (pari a 90 mm) e l’utilizzo di soluzioni produttive analoghe, in maniera da sveltire e omogeneizzare il processo di costruzione. Il primo motore della famiglia è un quattro cilindri a gasolio (nome in codice OM 654), introdotto sulla E 220 d, a cui seguiranno un sei cilindri in linea a benzina (M 256), un quattro cilindri in linea a benzina (M 264), un V8 a benzina (M 176) e un sei cilindri in linea a gasolio (OM 656). Fra le particolarità ci sono la disattivazione dei cilindri, il tubo elettrico e l’impianto elettrico a 48 V. I nuovi motori sono stati progettati nel centro tecnico di Sindelfingen e verranno utilizzati su numerose vetture a listino, compresa l’ammiraglia S.
MOTORE OM 654
Il motore della E 220 d, che è già in produzione da qualche mese, ha cilindrata di 1950 cc, architettura a quattro cilindri in linea e sviluppa 195 CV, 25 in più rispetto al 2143 cc della precedente E 220 d, ma promette consumi inferiori del 13%. Si avvale del basamento in alluminio e riduce in maniera significativa le frizioni al suo interno (-25%), grazie a pistoni lavorati con il trattamento Nanoslide e realizzati in acciaio: questo materiale non si espande come altri a temperature d’utilizzo e riduce quindi l’attrito con il blocco motore. Il sistema di iniezione lavora a 2.050 bar. La Mercedes, secondo quanto dichiarato, è sicura che le automobili equipaggiate con il motore OM 654 possano superare i test anti-inquinamento in vigore da settembre 2017, basati su una procedura più aderente alla guida di tutti giorni. Il motore pesa 31 chili in meno di quello precedente: ora sono 168 chili.
MOTORE M 256
Il nuovo sei cilindri in linea alimentato a benzina segue un approccio inedito, visto che è progettato in maniera “nativa” per lavorare con sistemi elettrici di assistenza: abbinati ci saranno quindi il compressore ausiliario elettrico (eZV) che lavora in abbinamento al turbo principale per azzerarne il ritardi di risposta, l’impianto elettrico da 48 V e l’alternatore cosiddetto ISG cioè integrato con un motore elettrico che sostituisce il motorino di avviamento e consente riaccensioni del motore senza scossoni durante lo Stop&Start. Per questo motivo non sarà presente la cinghia per i servizi, quindi il motore sarà più corto e compatto. Verrà lanciato nel 2017 sulla Mercedes S e ha valori di potenza e coppia fino a poco fa appannaggio di un V8 (408 CV e 500 Nm), ma i consumi e le emissioni annunciate sono a livello di un quattro cilindri: la quantità di anidride carbonica prodotta sarà inferiore del 15% rispetto al vecchio V6. L’impianto da 48 V, che si affianca a quello a 12V, è necessario per gestire l'alternatore ISG che durante le decelerazioni agisce da generatore e va a ricaricare una specifica batteria dalla quale l'auto prende energia, sempre tramite l'ISG, nelle partenze da ferma o nelle accelerazioni dove è chiesta massima potenza.
MOTORE M 264
Il 2 litri alimentato a benzina è del tipo a 4 cilindri in linea e raggiunge una potenza specifica nell’ordine dei 136 CV per litro, il che significa una potenza fino a 272 CV. Impiega una turbina twin scroll e condotti di aspirazione più corti, in maniera da rendere immediata la risposta ai comandi dell’acceleratore. La grande novità del motore M 264 sta nella presenza di un sistema elettrico a 48 V, a supplemento di quello classico (a 12 V), che muove l’alternatore a cinghia, la pompa elettrica dell’acqua e influisce direttamente sul comportamento dell’auto: recupera energia in fase di frenata (fino a 12,5 kW), aiuta il 2.0 fino a 2.500 giri e permette al motore di veleggiare più a lungo senza consumare benzina. Non a caso la Mercedes annuncia prestazioni analoghe a quelle di un sei cilindri, con emissioni e consumi nettamente inferiori.
MOTORE M 176
Il V8 a benzina è stato sviluppato dalla AMG e verrà lanciato nel 2017 sulla Mercedes S. La sua cilindrata è di 3982 cc, ha un sistema di sovralimentazione biturbo e produce 476 CV e 700 Nm, pur consumando circa il 10% in meno della precedente unità (da 455 CV). Il motore M 176 si avvale della tecnologia per disattivare quattro cilindri in frangenti di guida poco impegnativi (non oltre i 3250 giri) e riprende la soluzione dei turbo montati non all’esterno delle bancate, ma nel mezzo, ritenuta ideale per migliorare la reattività. L’iniezione è diretta. I tecnici hanno lavorato inoltre per contenere l’attrito dei pistoni, attraverso il procedimento noto come Nanoslide, che permette di contenere l’attrito meccanico rispetto ai tradizionali pistoni in ghisa: in tal modo aumenta l’efficienza e di conseguenza si riducono i consumi.
MOTORE OM 656
Nel 2017 verrà introdotto sul mercato anche il sei cilindri in linea alimentato a gasolio denominato OM 656. Ha una cilindrata di 2927 cc e produce oltre 313 CV e più di 650 Nm di coppia. La potenza cresce drasticamente rispetto ai 258 CV del motore precedente, ma i consumi dichiarati sono inferiori del 7%. Anche in questo caso la Mercedes ha scelto di utilizzare alluminio per il basamento e acciaio per i pistoni, oltre al trattamento Nanoslide, in maniera da far aumentare l’efficienza e ridurre le frizioni all’interno dei cilindri. Il 3.0, secondo la casa tedesca, è capace di far superare alle automobili che lo montano i test di omologazione RDE, più severi in quanto effettuati non più in laboratorio, ma in condizioni reali d’utilizzo.