“FORBICI” IN MANO - In carica da maggio 2019, quando sostituirà Dieter Zetsche, il nuovo amministratore delegato della Daimler, il gruppo tedesco che comprende anche la Mercedes, potrebbe mettere mano da subito ai conti dell’azienda per farle recuperare la redditività perduta con il calo delle vendite e la guerra dei dazi in Cina e l’aumento dei costi per sviluppare le auto elettriche: i guadagni sono scesi del 22% nell’ultimo trimestre del 2018. Ola Kallenius avrebbe deciso perciò di ridurre le spese per 6 miliardi di euro entro il 2021 e tagliare altri 2 miliardi dalla divisione che si occupa dei mezzi pesanti, stando alle indiscrezioni del quotidiano tedesco Manager Magazin, che parla inoltre di 10.000 posti di lavoro in meno.
CAMBIANO GLI ACCORDI - Fra le misure allo studio di Kallenius ci sarebbe anche la fine della collaborazione con con la Renault (e la Nissan), che ha portato la Mercedes a utilizzare la base del Nissan Navara per il pick-up Classe X, allo sviluppo congiunto del motore 1.3 turbo utilizzato da Mercedes Classe A, Nissan Qashqai e Renault Scenic, e alla realizzazione del pianale utilizzato da Renault Twingo e Smart. A proposito di quest'ultimo progetto è già confermato che le due case non rinnoveranno la collaborazione: le future Smart verranno realizzate in Cina con il supporto della casa automobilistica Jeely. Inoltre, a rischio c’è anche il futuro dello stabilimento messicano di Aguascalientes, condiviso dalle Mercedes e Infiniti.