IL RILANCIO DI MIRAFIORI - Rendere Mirafiori il “cuore” delle produzioni Fiat di fascia alta (nella foto sopra una delle attuali linee di produzione). È questo il piano di Sergio Marchionne per il futuro dello stabilimento torinese, che ora attende la risposta dei sindacati. “Il piano prevede la creazione di una joint venture tra Chrsysler e Fiat per portare a Torino una nuova piattaforma dagli Stati Uniti, che servirà per produrre automobili e Suv di classe superiore per i marchi Jeep e Alfa Romeo”, si legge nel comunicato diffuso oggi dal Lingotto. Nelle intenzioni dell’amministratore delegato, si tratta di produrre in Italia “vetture dei segmenti C e D” destinate non soltanto all’Unione europea: “Più della metà è destinata a raggiungere i mercati di tutto il mondo, specialmente l’America”.
VERSO NUOVE ASSUNZIONI? - Il piano prevede un investimento di un miliardo di euro e punta ad “adeguare l’impianto alle nuove produzioni in tempi coerenti con il lancio commerciale dei futuri modelli Jeep e Alfa Romeo”, previsto per la seconda metà del 2012. Da Mirafiori dovranno uscire tra le 250.000 e le 280.000 vetture all’anno, vale a dire più di mille auto al giorno. Per raggiungere questo obiettivo, il gruppo non esclude nuove assunzioni. La palla passa alle rappresentanze dei lavoratori. Anche perché il gruppo torinese su un punto pare irremovibile: “È indispensabile il consenso di sindacati e dipendenti per assicurare allo stabilimento il necessario livello di competitività”. Marchionne, però, avverte: “Bisogna stringere i tempi il più possibile. Non possiamo permetterci di passare mesi a discutere”.