LA CRISI NEI NUMERI - L'Italia è considerata il secondo Paese manufatturiero in Europa, ma il peso della crisi e di alcune scelte industriali hanno lasciato profonde cicatrici su questo fondamentale ramo dell'economica. Più di altri ne ha risentito la produzione di automobili, dove oggi l'Italia è al sesto posto in Europa, lontanissima dei numeri di fine anni 90 e dei primi '00: fra il 2008 e il 2017, la produzione di veicoli nel nostro Paese si è ridotta del 48% rispetto al decennio 1998-2007. Lo dicono i numeri di uno studio effettuato dall’Anfia, l'associazione che raggruppa le aziende nel settore delle auto, secondo cui il 2018 si prospetta un anno negativo: è previsto sia un calo delle vendite (-3%) che della produzione (-6%).
IN ITALIA C'È ANCHE LA PSA - Nel 2017 in Italia sono stati costruiti 1.142.210 veicoli: 742.642 erano automobili (418.324 hanno raggiunto l'estero), mentre i restanti 339.568 erano furgoncini, tir e autobus (324.568 sono stati esportati). La maggior parte di queste vetture è stata realizzata dalla Fiat, che l'anno scorso ha prodotto 530.928 fra Panda, Punto e 500X. A queste si sono aggiunte 179.883 Jeep Renegade e 147.245 fra Alfa Romeo 4C, Giulietta, MiTo, Giulia e Stelvio, oltre ai 128.588 furgoni della francese PSA, che in provincia di Chieti assembla i Citroën Jumper, Fiat Ducato e Peugeot Boxer. L'anno scorso nel nostro Paese sono stati costruiti anche 85.621 fra veicoli da lavoro e autobus della Iveco, 53.125 auto della Maserati, 8.956 auto della Ferrari, 3.934 auto della Lamborghini, 3.753 furgoncini della Piaggio e 177 autobus della BredaMenarinibus.
I FURGONI HANNO TENUTO - Il momento più difficile per l'industria italiana degli autoveicoli è stato dal 2010 al 2013, in piena crisi economica, quando la produzione di sole automobili è passata dai 573.169 esemplari del 2010 ai 388.465 del 2013. Nel 2008 si costruivano 659.221 auto, un risultato avvicinato solamente nel 2015 (663.139 auto). La produzione è aumentata ancora nel 2016 e 2017, toccando prima i 712.971 esemplari e poi i 742.642, ma l'uscita di scena della Fiat Punto (non viene più costruita da agosto) e il momento negativo della Maserati sono alla base del calo stimato per il 2018. Furgoni, tir e autobus hanno perso terreno nel 2009, quando la produzione è crollata dai 364.553 esemplari del 2008 ai 182.139, ma ad eccezione del 2010 e del periodo 2012-2014 è sempre stata al di sopra dei 300.000 esemplari.
VENDITE AL RALLENTATORE - Il calo della produzione è andato di pari passo con il calo delle vendite di auto nuove, passate dai 2.162.702 esemplari del 2008 ai 1.971.590 del 2017. L'anno peggiore è stato il 2013, con 1.403.842 immatricolazioni. Dal 2008 al 2017 la Fiat ha visto crollare le sue vendite all'anno da 600.747 a 402.457 esemplari, mentre la FCA è passata da 790.108 a 557.734 automobili. La situazione è analoga per molti altri costruttori: fra il 2008 e il 2017 la Citroën ad esempio è scivolata da 131.349 a 80.887 auto, la Ford da 199.414 a 134.141 auto e la Opel da 175.738 a 98.989 auto. In dieci anni però sono cresciute molto le Dacia (da 5.314 a 58.021 auto), le Nissan (40.795 a 64.561 auto) e le Renault (da 119.600 a 133.744).