INIZIANO I TEST - Già da alcuni mesi sono iniziate negli stati Iowa e Delaware (Stati Uniti) le sperimentazioni sulla patente digitale, ovvero un documento di guida non più in formato plastico o cartaceo ma sotto forma di applicazione da installare su uno smartphone. Le amministrazioni di entrambi gli stati hanno finanziato progetti pilota, che nel 2016 saranno ampliati: i responsabili della Motorizzazione dell’Iowa confidano infatti di estendere il programma ad un maggior numero di utenti, valutando su più larga scala pregi e carenze di una tecnologia che potrebbe in futuro diventare uno standard. Questo perché gli smartphone si apprestano a diventare uno strumento basilare nella nostra routine quotidiana, utile per comunicare, per navigare su internet, per imbarcarsi su un aereo e per pagare il conto dal benzinaio.
MENO TRUFFE - Il Dipartimento dei Trasporti dell’Iowa ha investito 40.000 dollari nel programma, riservato inizialmente a quindici dipendenti dello stato. Elemento chiave dell’operazione è l’app mobile driver’s license (mDL), studiata al momento per soli iPhone, che riproduce una patente odierna e fornisce tutti i dati principali di chi la possiede. I benefici della patente digitale sono evidenti: diminuiranno le frodi, si ridurranno i costi per i materiali e sarà possibile cambiare in tempo reale dati come ad esempio l’indirizzo. I requisiti minimi di privacy e sicurezza saranno ovviamente garantiti, perché un numero sempre crescente di smartphone adotta sistemi per lo sblocco tramite la lettura dell’impronta digitale: lo stesso metodo potrebbe essere utilizzato per accedere all’app.
CI SONO ANCHE DIFETTI - La tecnologia sembra in dirittura d’arrivo, ma restano in ogni caso da sciogliere una serie di nodi: ad esempio cosa succederà quando la batteria dello smartphone resterà a secco di carica, oppure quando in una determinata zona la rete internet non sarà abbastanza forte per aprire l’applicazione. Non meno significativo è il problema degli hacker, che proveranno ad introdursi sempre più di frequente negli smartphone. Questi difetti portano alcuni esperti a sostenere che l’introduzione della patente digitale resterà facoltativa e non obbligatoria.