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Nikola, i camion a emissioni zero

25 settembre 2017

Entro il il 2021 la Nikola lancerà due camion elettrici alimentati a idrogeno con autonomie fino a 2000 km sviluppati insieme alla Bosch.

Nikola, i camion a emissioni zero

LA FINE DEL DIESEL - Hanno emissioni zero alla scarico, trazione elettrica e alimentazione a idrogeno. Il pieno si fa in 15 minuti e consente autonomie tra i 1.200 e i 2.000 km, nonché una capacità di traino notevole considerato il motore da 1000 CV con coppia di 2.712 Nm. È quanto promettono il Nikola One e Two, primi camion sviluppati dalla Nikola Motor Company di Salt Lake City, Utah, e attesi sul mercato per il 2021. Motrici che negli intenti di Trevor Milton, fondatore e amministratore delegato della società statunitense, dovrebbe segnare “la fine del motore diesel”, almeno per il trasporto merci. 

EFFICIENZA OLTRE IL 66% - A dare credito, almeno teorico, alle dichiarazioni di Milton sarebbero i numeri. Secondo i dirigenti della Nikola, infatti, questi camion garantirebbero costi di esercizio dimezzati rispetto ai rivali a gasolio grazie al peso inferiore, alla minore manutenzione e alla maggiore efficienza della propulsione, attestata intorno al 66% contro il 40-45% delle unità diesel. Il motore elettrico, infatti, ha un efficienza prossima al 95%, che in combinazione al 70% dell’efficienza delle celle a combustibile, consentirebbe di trasformare in trazione fino al 66,5% dell’energia utilizzata. Nel complesso, dunque, gli ingegneri Nikola stimano un raddoppio della percorrenza a parità di energia utilizzata.


Qui sopra e più in alto il Nikola One.

Il CUORE È BOSCH - I vantaggi apportati dei Nikola One e Two, che differiscono solo per la configurazione della cabina. riguarderebbero anche le prestazioni. Il cuore del propulsore è l’evoluzione del sistema elettrico Bosch eAxle, la piattaforma modulare con motore elettrico, elettronica di potenza e cambio riuniti in un'unità compatta. Una tecnologia rivisitata insieme agli ingegneri di Nikola Motor per la trazione dei veicoli commerciali e industriali che impiega un motore da 800 Volt e batterie da 320 kWh e fornisce all’One i numeri citati: 1000 CV di potenza e coppia di 2.712 Nm, rispettivamente il 100% e il 40% in più rispetto ai tradizionali camion diesel. A favore della soluzione Nikola-Bosch ci sarebbero pure la trazione su quattro ruote (la motrice è un 6x4), il baricentro più basso, i minori spazi d’arresto grazie alla frenata rigenerativa (che contribuisce a ridurre l’usura dei freni) e la maggiore accelerazione e trazione garantita dalla tecnologia elettrica. Inoltre, secondo i tecnici americani, dovrebbe raddoppiare anche la durata del mezzo, passando da mezzo milione di miglia a oltre un milioni (più di 1,6 milioni di km). Ad alimentare le batterie che spingono il motore elettrico c'è un'enorme fuel cell, cioè una pila a combustibile che prende la sua energia dall'idrogeno stoccato in uno speciale serbatoio. Dunque il rifornimento avviene da un distributore che eroga idrogeno.

ATTESI NEL 2021 - “I primi autocarri a lunga percorrenza elettrici”, come sono stati definiti i Nikola One e Two dagli uomini di Salt Lake City, dovrebbero avere una visuale a 360 gradi grazie a una serie di telecamere e a sistemi radar e sonar. Non solo. Dal display touchscreen da 21” nella cabina dovrebbe essere possibile avere una visualizzazione aerea virtuale  in tempo reale dell'area attorno al camion e al rimorchio per evitare urti e problemi durante le manovre. Il Nikola One è annunciato per il 2021 a un prezzo dichiarato “concorrenziale” e sarà seguito a breve distanza dal Two, “trattore” con caratteristiche similari, ma con cabina più compatta. In programma anche la realizzazione della Nikola Zero, una sorta di dune buggy a quattro posti con 555 CV.



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Ritratto di Fr4ncesco
25 settembre 2017 - 19:03
2
Hanno un poco poco copiato la Tesla.
Ritratto di Luzo
25 settembre 2017 - 19:17
Tesla fuel cell?
Ritratto di Fr4ncesco
25 settembre 2017 - 19:23
2
Nikola Tesla, potevano essere un po' più originali.
Ritratto di TheBlackCat
26 settembre 2017 - 17:39
anche la tesla è stata poco originale, se è per quello.
Ritratto di Prrrrr
26 settembre 2017 - 07:52
Giusto il Nome.:-D, cmq non è importante chi copia, chi, l'importante è l'obiettivo, cioè produrre finalmente veicoli a emissioni zero. Certo siamo lontani da questo tipo di futuro, e tecnologie, ma l'importante è iniziare e provare a voltare pagina.. in tutti i sensi e settori.
Ritratto di beniamino zompa
26 settembre 2017 - 09:49
OTTIMA notizia. Per l'ambiente e, per tutti noi umani. Aspettando il 2021
Ritratto di marcoveneto
26 settembre 2017 - 10:00
inizialmente pensavo fosse una divisione di Tesla questa Nikola...invece no..che fantasia
Ritratto di Claus90
25 settembre 2017 - 19:11
Ottima cosa chi meglio di questa azienda nel campo degli autotrasporti può fare da apripista tutto il know-how poi sarà trapiantato sulle auto e city car che si utilizzano quotidianamente,questi camion potrebbero abolire tutte le lacune e dubbi che attualmente ci sono sulle auto elettriche visto che faranno percorrenze elevate.
Ritratto di Strige
25 settembre 2017 - 19:20
Per me qualcuno sarebbe capace di criticare questi propulsori perche' il rifornimento si fa in 15 minuti e non in 5 minuti, oppure la critica potrebbe essere che i 2000km non sono sufficienti per muoversi, vuoi che me ne voglia andare negli stati uniti passando per il polo nord via terra (Overland 1), mica ci arrivano.
Ritratto di Fr4ncesco
25 settembre 2017 - 19:24
2
Più che elettriche ad idrogeno.
Ritratto di puccipaolo
25 settembre 2017 - 22:12
6
Beh! Con 2000 Km di autonomia le stazioni di carica potrebbero essere poche e dedicate. Ma l'enorme serbatoio di idrogeno potrebbe creare anche enormi problemi di sicurezza. Oggi è pieno di matti....
Ritratto di MicBel75
25 settembre 2017 - 19:52
A mio parere già una motrice europea dimezza i costi di esercizio rispettobai loro tank su gomma. Comunqua ottima notizia
Ritratto di Spinoza
25 settembre 2017 - 20:05
1
Ci mette 15 minuti a fare il pieno e 20 giorni a trovare un posto dove farlo...
Ritratto di Prrrrr
26 settembre 2017 - 08:04
Infatti, è l'univa vera pecca, oltre al "pericolo". L'idrogeno viene usato anche in campo bellico, non mi sembra un ottima soluzione, si poteva trovare un'altra alternativa. Evidentemente gli Ingegneri non vedono altro, oggi... però i rifornitori di Idrogeno n'do stanno? Io avrei proposto una soluzione "tradizionale", certo un minimo di emissioni ci sarebbero state (combinando l'elettrico con ausilio di un motore tradizionale), però almeno non avrebbe problemi x la ricarica/rifornimento.... questi dovrebbero lavorare.
Ritratto di federico p
26 settembre 2017 - 15:22
2
Un motore che ricarica le batterie é una soluzione già esistente sulla bmw i3 ma è solo se non trovi rifornimenti in giro visto che si perde energia anche nel motore elettrico
Ritratto di GuidoFiatDal19xx
26 settembre 2017 - 17:12
Si chiama extender e non lo ha inventato la bmw. E' una delle soluzioni al problema dell'autonomia
Ritratto di federico p
26 settembre 2017 - 22:01
2
Non ho detto che lo ha inventato la bmw ho detto solo che lo usa
Ritratto di GuidoFiatDal19xx
25 settembre 2017 - 21:24
un PC portatile contiene 6 batterie, un pacco batterie di una eBike contiene da 40 a 80 batterie, una tesla 10mila batterie e questo ne monta 32mila ma servono solo da tampone per le Fuel cell. Forse non abbiamo ancora le batterie giuste. Non specificano a che pressione tengono l'idrogeno nè quanto ne tengono. Di solito questi esperimenti vanno con bombole da 800 ATM. 1 kg di idrogeno costa almeno 10 €/kg ed ha tripla energia di 1 kg di gasolio che ne costa circa 1.5€ compreso un sovraccarico di tasse. Salvano il mondo? Non ne ho idea ma solo per pareggiare la produzione di queste batterie io debbo inquinare normalmente per 150anni. Perchè, non si consente anche alle bombole di metano di essere caricate a 800 atmosfere? Ricordo che la prima auto progettata da Ferdinand Porsche era elettrica.
Ritratto di IloveDR
26 settembre 2017 - 09:30
3
100 anni fa si ponevano lo stesso problema sulla scarsa disponibilità di distributori di benzina...per evolversi da qualche parte bisogna cominciare, altrimenti continueremo ad usare motori Fire dl 1985 in eterno...
Ritratto di GuidoFiatDal19xx
26 settembre 2017 - 16:59
Guardi che io sono favorevole a queste tecnologie, ma costano moltissimo. Chi le vuole se le paghi. Se uno ha bisogno di un appartamento per viverci non lo puoi costringere a comperarsi un castello con una tenuta da 10 ettari, piscine e stalle per i cavalli anche se sarebbe bello. Hai qualcosa contro il Fire del 1985? Va benissimo anche a metano con costi contenuti sia di produzione che di mantenimento.
Ritratto di marcoveneto
26 settembre 2017 - 10:03
Pensavo fosse un derivato Tesla dal nome Nikola...buona idea vedremo se avrà un futuro pratico...ps non sembra abbia i fari della Multipla davanti?
Ritratto di Robespierre
26 settembre 2017 - 10:08
Per quanto inquinanti e per quanto non inesauribili, i combustibili fossili esistono già in natura. Bisogna solo estrarli e nel caso del petrolio, raffinarlo. L'idrogeno non esiste allo stato libero in natura, quindi va ricavato con processi chimici da altre sostanze, ad esempio l'acqua. Quindi si pone la solita questione : Cosa usiamo, come fonte di energia, per alimentare questi processi? Se usiamo i fossili ci siamo solamente presi in giro.
Ritratto di Old Preside
26 settembre 2017 - 14:16
2
L'idrogeno attualmente si produce in milioni di tonnellate a partire dal metano con lo steam reforming. Il metano si può ecologicamente produrre, a milioni di NM^3, a partire dalle biomasse. La quadra può essere trovata, ma serve la volontà politica, prima che economica.
Ritratto di Robespierre
26 settembre 2017 - 15:08
Bisognerebbe chiedersi quanto costerà poi un Kg di idrogeno ottenuto dal metano prodotto da biomasse.
Ritratto di GuidoFiatDal19xx
26 settembre 2017 - 16:42
"La quadra può essere trovata, ma serve la volontà politica" Quando si dicono queste cose è perche "VOGLIONO I NOSTRI SOLDI" Esperimenti in questo senso ne abbiamo a bizzeffe ma non funzionano se non rimpinguati di denaro pubblico.
Ritratto di GuidoFiatDal19xx
26 settembre 2017 - 17:14
lo "steam reforming" lo si faceva nel 1800 e passa per produrre il "gas città" dal carbone
Ritratto di Old Preside
27 settembre 2017 - 16:52
2
Mi perdoni, ma una cosa è la distillazione del litantrace per ottenere coke, un cui sottoprodotto era per l'appunto il gas di città, altra cosa proprio è il processo di steam reforming, frutto di una reazione endotermica catalizzata ed utilizzato come tramite per la successiva produzione, in larga parte, di ammoniaca, e per questo non venduto come tale. Fonte: laurea magistrale in ingegneria chimica.
Ritratto di GuidoFiatDal19xx
27 settembre 2017 - 22:06
ops, detta cosi sono completamente diversi ed è vero.Ma di fatto si mette del vapore d'acqua nella combustione del carbone, nell'altro si fa una combustione del metano in un ambiente ricco di vapore. Richiedo scusa per la semplificazione ma era per rendere l'dea di come funzionano.
Ritratto di Yasnarrod
26 settembre 2017 - 12:52
1
Abbiamo déjà questo in Svizzera utilizzato delle Coop 5 anni fa in più il soffitto è fatto di pannelli solari.
Ritratto di federico p
26 settembre 2017 - 15:29
2
Per me avere queste pressioni chiuse dentro un serbatoio é come avere una bomba anche se sono molto rari i casi di esplosione però avere 800atm e averne 15 atm(Gpl) ce una bella differenza,secondo me l'unica soluzione è il motore elettrico con le batterie e per chi dicesse che le batterie occupano troppo spazio vorrei ricordare i telefoni quanto erano grandi all'inizio e quanto lo erano 7-8 anni fa(prima dei Smartphone)per me si possono ridurre e di tanto le dimensioni delle batterie e poi ho visto al salone le piattaforme e le pile si integrano benissimo con il resto della vettura in fin dei conti nessuno si è mai posto il problema che le auto ora hanno in propulsore da più di 2 quintali
Ritratto di GuidoFiatDal19xx
26 settembre 2017 - 16:36
32mila batterie X 50grammi=16 quintali. Una potenza di 600Kw con una tensione 800V = corrente di 750 Amper che abbisogna di cavi di 1,5 cm di diametro in rame per essere portata in giro che pesa e scalda anche lui. Non si tratta di un telefonino con il suo caricatore.
Ritratto di federico p
26 settembre 2017 - 22:29
2
Non dubito che i suoi calcoli abbiano valide basi però da quel che so la batteria della tesla model da 100 kWh pesa circa 700kg quindi per questo mezzo 320kwh sono 2300kg circa quindi sono anche più pesanti di quello che dice lei almeno secondo me. Però lei parla di potenza che dà la batteria questo è errato la batteria é un accumulatore e va considerato i kWh non i kW
Ritratto di GuidoFiatDal19xx
27 settembre 2017 - 12:12
parlavo "solo" delle batterie, +l'assemblaggio, contenitori, elettronica, cavi, connettori per cui il peso aumenta quasi di 1/3. La potenza di 600kw è quella dei motori e 300kw è la potenza della FuelCell+ 300kw dalle batterie. Le FuelCell sono poco regolabili ed anche in on/off hanno molte perdite per cui bisogna ridurre gli spegnimenti al minimo.
Ritratto di str
26 settembre 2017 - 15:44
PUrtroppo la Termodinamica si conosce poco. Le emissioni finiscono nei polmoni di chi abita vicino ad una centrale. POi il costo di un'auto è determinato dalla energia per costruirla, per cui una Panda anche se diesel non inquinerà mai quanto una Tesla. Le batterie costano e consumano risorse, producono un forte inquinamento, e si continua a far finta di niente. Meglio una panda a GPL o a metano, ecc.
Ritratto di Ivano Guanziroli
26 settembre 2017 - 21:23
2
Detto da chi con i camion ci lavora , con gli ingombri che ha , questo prototipo in Italia avrà vita assai difficile visti i limiti di volume e peso imposti dalla legge , in Francia ancor peggio visto che i limiti di peso sono ancora più bassi . Considerando che in Europa rubano sempre più centimetri agli spazi vitali dell'autista per aumentare quelli di carico un veicolo del genere non arriverà neppure ad affacciarsi sul mercato . Andrà giusto bene per l'America o l'Australia dove agganciano rimorchi in serie , se girasse in Italia , appena entrato in una rotonda , servirebbe l'intervento dei vigili del fuoco per rimuoverlo e ripristinare il traffico .
Ritratto di federicos
26 settembre 2017 - 22:09
finché l'idrogeno verrà ricavato da fonti non rinnovabili la faccenda non cambia di una virgola: la mancata emissione di CO2 dal tubo di scarico è vanificata a monte dalla emissione di CO2 in fase di produzione dell idrogeno stesso per la locomozione. Anzi la carenza di punti di ricarica rende più conveniente la nafta...
Ritratto di Robespierre
27 settembre 2017 - 06:34
Concordo in pieno.
Ritratto di GuidoFiatDal19xx
27 settembre 2017 - 12:16
Esatto, se si estrae l'idrogeno da metano,anche bio, emette esattamente la stessa quantità di CO2. Non produce però gli altri inquinanti a base di azoto.
Ritratto di Angi0203
27 settembre 2017 - 14:14
questo, in ogni caso, è vero per tutte le elettriche (caricate alla presa di corrente o via fuel cell come questo). Le emissioni esistono eccome, solo che sono (per dirla con il direttore technologie della Mazda) displaced. Come ricordavo in altra sede, l'attuale produzione delle batteria emette da 150 a 200 kg di CO2 per kWh (!) di capacità (vedasi Swedish Environmental Research Institute http://www.ivl.se/download/18.5922281715bdaebede95a9/1496136143435/C243.pdf). Il Model S della Tesla avrebbe quindi emesso ca. 17 t (tonnellate) di CO2 prima di fare un solo metro di strada. L'amico di cui sopra arriverebbe a fine vita della sua Panda a benzina prima di avere emesso il CO2 emesso per le sole batterie della Model S. Questo è quanto.
Ritratto di GuidoFiatDal19xx
27 settembre 2017 - 22:13
Chi lo dice quasto ai maniaci della CO2 che con la Tesla sono i peggiori inquinatori?