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Brembo: tante le novità all'orizzonte

Pubblicato 18 settembre 2020

Nel corso dell’evento Turning Energy into Inspiration la Brembo ha presentato prodotti e strategie per il suo prossimo futuro.

Brembo: tante le novità all'orizzonte

IL DISCO GREEN - L’evento Brembo Turning Energy into Inspiration è iniziato con la presentazione di due nuovi prodotti. Il primo è il nuovo disco freno Greentive (foto qui sopra) che, secondo la Brembo, unisce prestazioni elevate, riduzione dell’impatto ambientale ed eleganza e riconoscibilità, un mix che lo rende quindi adatto a vetture premium e luxury. La chiave di volta è un innovativo rivestimento, applicato con tecnologia High-Velocity-Oxy-Fuel, sulla superficie frenante. Questo trattamento, applicabile a molti prodotti (dai dischi leggeri e integrali ai più sofisticati co-fusi e flottanti) promette usura molto bassa e riduce le emissioni di polveri sottili durante la frenata. In questo modo si abbassa l’impatto ambientale, si tengono più puliti i cerchi e i dischi rimangono lucidi, infatti i dischi normali tendono a formare una patina di ruggine superficiale se non usati per troppo tempo. Questo problema è particolarmente evidente sui veicoli elettrici e ibridi, la cui frenata rigenerativa può lasciare inattivi i freni per molto tempo. Inoltre, la finitura lucida è elegante e incorpora il logo Brembo che funge anche da indicatore di usura, pensionando la classica misurazione dello spessore.

UNA MOLLA FA LA DIFFERENZA - La seconda novità presentata al Brembo Turning Energy into Inspiration è la soluzione Brembo Enesys (foto qui sopra), che sta per Energy Saving System. Si tratta di una speciale molla che fa rientrare completamente le pastiglie nelle loro sedi quando non si frena. Gli attriti vengono minimizzati insieme agli sprechi di energia e quindi aumentano le performance e diminuiscono i consumi, cosa importantissima nelle elettriche e nelle ibride. Pastiglie e dischi che si usurano di meno abbassano inoltre le emissioni di polveri sottili e durano di più.

FORNIRE SOLUZIONI - In aggiunta alle novità di prodotto, durante l’evento Turning Energy into Inspiration la Brembo ha chiarito anche che vuole diventare fornitore di “soluzioni” (o service provider per usare un termine tecnico), integrando prodotti e servizi in soluzioni ad alto valore aggiunto per soddisfare le varie (e diversissime) esigenze dell’industria automobilistica. In questo senso le parole di Daniele Schillaci, amministratore delegato della Brembo, sono state molto chiare: “Siamo in una nuova era, fatta di intelligenza artificiale e big data. Il nostro piano è diventare un’azienda tutta digitale che fornirà soluzioni digitali. Per riuscirci creeremo centri di ricerca e sviluppo d’eccellenza in molti dei Paesi nei quali operiamo. Integreremo l’intelligenza artificiale e tecnologie ancora più sostenibili nelle nostre soluzioni, per diventare un marchio di riferimento anche per le prossime generazioni”. 

IL BRAKE BY WIRE - Durante l’evento è emerso anche il tema del travaso di tecnologie dalle competizioni e il direttore ricerca e sviluppo della Brembo, Alessandro Ciotti, ha citato la frenata by wire. Sappiamo che è impiegata nelle Formula 1 (leggi qui perché le monoposto la usano) e Brembo la sta sperimentando per la produzione di serie (foto qui sopra). Questa tecnologia controlla elettronicamente l’azionamento delle pinze e quindi non c’è un legame diretto fra le pinze stesse e il pedale del freno. Una centralina di controllo “legge” come viene premuto il pedale (dal semplice rallentamento al panic stop) e muove di conseguenza le pastiglie sui dischi. La soluzione pensata da Brembo si adatta a tutti i veicoli perché un attuatore (il componente che trasforma i segnali elettrici in movimento delle pastiglie) per ogni ruota permette di dosare con molta precisione la forza frenante. Questo non solo massimizza e ottimizza il mix con un’eventuale frenata rigenerativa ma assicura una frenata di emergenza 5 volte più veloce ed è personalizzabile tramite software. La quasi assenza dei classici tubi idraulici velocizza l’assemblaggio perché si tratta di collegare semplici connettori elettrici.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE - Al Brembo Turning Energy into Inspiration si è parlato anche dell’intelligenza artificiale, definita non una sfida del futuro ma del presente. Essa è inclusa nei freni by wire, che dialogano con gli altri sistemi del veicolo (motore e sospensioni in primis) ma anche con le infrastrutture stradali per ottimizzare il comportamento complessivo. Ma non finisce qui: i freni by wire saranno cruciali anche nelle vetture a guida autonoma. Il direttore ricerca e sviluppo della Brembo, Alessandro Ciotti, ha confermato che il sistema della casa bergamasca è già pronto per la guida autonoma di livello 4 e 5 perché è veloce è molto preciso. La guida senza pilota impatta su tutti i componenti perché richiede velocità, sicurezza ridondante e resistenza agli hacker. Brembo è molto attiva in questo e vuole un ruolo di primo piano.

UN’AZIENDA CHE VUOLE CRESCERE - Daniele Schillaci (nella foto qui sopra) ha poi illustrato le proiezioni per il 2020, che parlano di un calo di fatturato per il mondo dell’automotive a livello mondiale, intorno al 20%, con la Cina a -10-13%, gli USA a -22%  e l’Europa a -24/25%. Il lockdown ha interrotto una crescita robusta per la Brembo e secondo l’amministratore delegato solo la Cina riuscirà nel 2021 a ritornare ai livelli del 2019. In ogni caso per diventare un solution provider Brembo investirà in persone, formazione e processi. Parole di speranza da un’eccellenza italiana.



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Ritratto di Dr.Torque
18 settembre 2020 - 11:47
Un'azienda che affronta la crisi presente e le sfide del futuro con l'arma dell'innovazione ha sempre il mio massimo rispetto. Le idee presentate, seppur a prima vista di dettaglio, vanno nella direzione di una maggiore efficienza di un componente il cui scopo è dissipare energia. In un tempo in cui ogni stilla di energia è preziosa anche la più piccola attenzione ad aumentare l'efficienza è benvenuta. Il brake by wire è una bella sfida, sono convinto che solleverà più di una perplessità, ma è una strada già scritta che è giusto percorrere. D'altra parte qualcuno all'epoca avrà sollevato perplessità nel sostituire i cavetti con l'impianto idraulico per azionare i freni, no? Complimenti e in bocca al lupo!
Ritratto di smollder
21 settembre 2020 - 07:55
Siamo ancora a zero.. nel 2020 abbiamo ancora la frenata gestita da dischi e pasticche ? Ma scherziamo ? I freni praticamente inquinano più del motore e nessuno dice o fa niente. Ripeto, nel 2020 è una vergogna primitiva su cui nessuno interviene