MAGLIA NERA ALLA IP - Torna a crescere il prezzo dei carburanti, con la benzina che supera quota 1,72 euro al litro. Alla colonnina dei distributori IP, secondo il monitoraggio di Quotidiano Energia, un litro di verde ha raggiunto il prezzo di 1,724 euro. Il prezzo più alto per il gasolio, invece, è quello della Tamoil, che sfonda il muro di 1,7, a 1,701 euro al litro. Le conseguenze di questi continui rincari sono pesanti per le tasche dei consumatori. La Confederazione italiana degli agricoltori (Cia) sostiene che oggi gli italiani spendono più per i carburanti, i trasporti e l’energia di quanto facciano per gli alimentari e le bevande.
MENO PANE, PIÙ BENZINA - La Cia afferma che fino a un anno fa la quota di spesa per i generi alimentari e le bevande rappresentava un quarto di quella complessiva delle famiglie italiane. Da inizio anno, questa quota sta andando pian piano riducendosi. "Colpa del caro-petrolio, spiega la Cia, e dei continui rialzi delle accise sulla benzina, che costringono i consumatori a togliere soldi a beni essenziali come pane, pasta e carne e destinarli ad altri capitoli di spesa. La conseguenza è che oggi il budget che ogni famiglia destina ad alimentari e bevande è sceso a 467 euro al mese, superato in volata da quello per carburanti, trasporti ed energia elettrica, che è salito a 470 euro mensili".
TREDICI EURO IN PIÙ PER UN PIENO - Anche l’associazione dei consumatori Codacons ha fatto qualche conto e sostiene che oggi, rispetto all’anno scorso, per un pieno di benzina si spendono mediamente quasi 13 euro in più. "Si tratta dell’ennesima stangata sulle vacanze degli italiani, afferma il presidente Carlo Rienzi. Considerando i milioni di cittadini che si sposteranno per Capodanno utilizzando l’automobile, la maggiore spesa per i rifornimenti di carburante sarà pari complessivamente a 215 milioni di euro! La colpa di tale stato di cose, prosegue Rienzi, è dei continui rialzi delle accise decisi dal Governo e dei soliti aumenti speculativi dei prezzi alla pompa che si registrano puntualmente in occasione delle partenze degli italiani, e che determinano una batosta per le tasche degli automobilisti".
E FRA QUALCHE GIORNO UN ALTRO DURO COLPO - A questi rincari si aggiungeranno, a breve, quelli delle nuove addizionali regionali sulle accise (5 centesimi al litro sui carburanti, 6,1 Iva compresa), introdotte per trovare i fondi necessari alla ricostruzione dei paesi distrutti dalle inondazioni ad Aulla e in Lunigiana. Dal primo gennaio, infatti le addizionali verranno introdotte in 10 regioni italiane: Lazio, Toscana, Marche, Umbria, Liguria, Piemonte, Campania, Molise, Puglia, Calabria. Nelle altre regioni, invece, non sono previste. Quotidiano Energia segnala un aumento di 6,1 centesimi di euro al litro (Iva inclusa) in Toscana, per frane e alluvioni, uno di 2,6 centesimi in Lazio, per buchi di bilancio, di 2,5 centesimi in Liguria, di 5 centesimi nelle Marche e di 4 in Umbria. In sintesi, con il nuovo anno l’Italia si dividerà in due: 10 regioni avranno addizionali sui carburanti e 10 no (Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Valle d'Aosta, Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata, Sicilia e Sardegna).