QUESTIONE DI FONDI - Il Governo sta lavorando in questi giorni sul decreto legge della cosiddetta manovra correttiva, una serie di misure rivolte anche agli enti locali per rilanciare la crescita economica nel nostro Paese. Fra le novità contenute nel documento ce n’è una che permetterà alle città metropolitane di utilizzare i proventi delle multe stradali per coprire buchi di bilancio in determinate aree, come ad esempio gli oneri riguardanti funzioni di viabilità e polizia locale. Oggi invece la legge prevede che i Comuni spendano una quota delle multe per potenziare le attività di controllo, gli interventi di sostituzione e ammodernamento della segnaletica e altre attività per il miglioramento della sicurezza stradale. Il provvedimento sembra interessare però solo le città metropolitane, che sostituiscono da pochi anni le province.
SPESE IN DEROGA - L’articolo 61 della manovra correttiva attesta però che “negli anni 2017 e 2018, le città metropolitane, in deroga alla legislazione vigente, possono utilizzare le quote […] per il finanziamento degli oneri riguardanti funzioni di viabilità e polizia locale”. Alle città metropolitane sarà concesso servirsi dei proventi delle multe per attività in deroga, senza rispettare i vincoli previsti al comma 4 dell’articolo 208 del Codice della Strada, quello che stabilisce le destinazioni delle multe stradali in ambito amministrativo. L'associazione dei consumatori Codacons teme che l’articolo della manovra possa consentire alle amministrazioni di coprire i buchi di bilancio, pagare straordinari e stipendi dei vigili e realizzare opere stradali sulle quali i cittadini pagano già le tasse. Per questo motivo il Codacons minaccia di impugnare la norma e chiede ai prefetti maggior vigilanza.