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Omologazione dei consumi: da oggi cambia tutto

01 settembre 2017

Il nuovo test europeo Wltp per l’omologazione delle nuove automobili rispecchia maggiorente l'uso su strada.

Omologazione dei consumi: da oggi cambia tutto

CAMBIAMENTO ATTESO - Per ricevere l’omologazione e ottenere il via libera alle vendite, ogni nuovo modello realizzato da un costruttore deve prima sottoporsi ad un test che ne rilevi i consumi di carburante, valido a livello europeo: una squadra di tecnici compie diverse prove in laboratorio e rileva il consumo del motore in quelle condizioni specifiche, studiate per riprodurre uno stile di guida “normale”. Il test dà come risultato i valori di consumo ed emissioni di anidride carbonica che ogni costruttore poi annuncia. La procedura in vigore si chiama Nedc (New European Driving Cycle) e risale al 1996, ma è criticata da anni perché fornisce risultati lontani dalla realtà, come tutte le persone hanno riscontrato guidando una qualsiasi vettura: i consumi omologati sono lontanissimi da quelli rilevati su strada. La situazione cambia da oggi, perché il test Nedc viene sostituito dal più realistico e fedele Wltp (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure), in cui rientrano prove di consumo (effettuate sempre in laboratorio) più gravose e impegnative rispetto a quelle odierne: il nuovo protocollo dovrebbe assottigliare la disparità fra i consumi omologati e quelli registrati su strada.

MENO TOLLERANZA - Il nuovo test è più lungo del precedente (da 20 a 30 minuti) e si compone di quattro fasi, che riproducono le condizioni di guida in città, su percorsi extraurbani o in autostrada: i consumi vengono misurati così a 60, 80, 100 e 130 km/h. Il Wltp, inoltre, prevede soste inferiori dell’auto e si svolge lungo un percorso simulato di 23,25 km, superiore agli 11 km percorsi secondo il ciclo di omologazione Nedc. I tecnici aumentano inoltre la potenza chiesta in media al motore (quindi schiacciano più a fondo sull’acceleratore) e testano vetture appesantite da optional, anche in questo caso per avvicinare le condizioni di prova a quelle reali. Il protocollo Wltp deve essere rispettato da tutti i nuovi modelli omologati a partire da oggi, 1 settembre 2017, quindi è probabile che inizialmente si crei una certa confusione fra le vetture che rispettano lo standard Wltp e quelle precedenti conformi al Nedc. Dal 1 settembre 2018, però, anche le auto già in vendita dovranno essere omologate secondo il ciclo Wltp.

NOX SOTTO CONTROLLO - Insieme al ciclo Wltp viene introdotta una seconda novità, nell’ottica di evitare scandali come quello in cui è coinvolta la Volkswagen, colpevole di aver installato un software nelle centraline di alcuni modelli diesel Euro 5 per alterarne le  le emissioni di ossidi d’azoto al fine di superare le prove di omologazione: da oggi infatti diventa obbligatorio un secondo test, l’Rde, in cui viene misurata la quantità di ossido d’azoto e particolato rilasciato da un motore nell’aria. Il test metterà alla prova i motori a gasolio, ma anche i benzina dovranno essere modificati per superarlo agevolmente. L’Rde è complementare al Wltp, perché uno misura il NOx e l’altro l’anidride carbonica (CO2), sostanze dannose rispettivamente per l’uomo e l’ambiente (la CO2 produce l’effetto serra, aumentando il riscaldamento globale). Il test Rde viene effettuato su strada montando un rilevatore in prossimità del tubo di scappamento. L’auto in prova è guidata all’interno di un percorso misto e non può oltrepassare i 168 mg al chilometro di NOx, soglia che verrà ridotta progressivamente fino agli 80 mg/km del gennaio 2020. Tutte le nuove auto dovranno rispettare il limite di 168 mg entro settembre 2019, pena lo stop all’omologazione, mentre la soglia di 80 mg diventerà uno standard a partire da gennaio 2021.



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Ritratto di beniamino zompa
1 settembre 2017 - 17:51
Con il nuovo Test Wltp UE si spera cadranno tanti rilevamenti taroccati dei consumi su alcuni modelli di vetture al Top delle vendite. Speriamo
Ritratto di MAXTONE
1 settembre 2017 - 17:51
Chissà come se la starà ridendo Elon Musk. A lui queste cose non lo riguardano minimamente e TESLA sta rockeggiando di brutto sia in borsa che nel pensiero collettivo (sempre più desiderate e conosciute praticamente da tutti).
Ritratto di Fdet_
1 settembre 2017 - 18:01
Le auto elettriche sono una soluzione apparente al problema delle emissioni. Per quanto io ne sia un forte sostenitore, il caso dell'Olanda mi porta comunque a riflettere. Mi spiego, in Olanda si stanno promuovendo le auto elettriche per, giustamente, diminuire le emissioni inquinanti. Si è calcolato tuttavia che la singola ricarica di un'auto ha gli stessi consumi di un moderno frigorifero perpetrati per un mese e mezzo. Per ovviare a questa richiesta crescente di corrente sono state aperte niente popò di meno che due centrali di carbone vicino Rotterdam. Le mie perplessità, a questo punto, cominciano a farsi corpose su chi ci va realmente a guadagnare. La nostre salute evidentemente no.
Ritratto di Alfiere
1 settembre 2017 - 18:19
2
Stai guardando la situazione senza alcuni pezzi fondamentali. Primo, e più importante, una centrale è instrinsecamente più efficiente di un'equivalente potenza in motori a combustione interna. Secondo, una centrale può permettersi tecnologie di abbattimento degli inquinanti decisamente più efficaci.
Ritratto di Fdet_
1 settembre 2017 - 18:30
Ovvio, se non fosse che l'Olanda stessa ha ammesso, suo mal grado, che le emissioni non solo non sono state abbattute ma sono addirittura aumentate. Ribadisco che fin quando non ci libereremo dei combustibili fossili qualsiasi soluzione sarà sempre effimera. Anche la produzione dei pannelli fotovoltaici è legata al petrolio. Siamo ancora troppo vincolati per poter vedere soluzioni a lungo termine. Nel frattempo ben vengano gli investimenti su auto alimentate alternativamente, ma se non sono coadiuvati da un cambiamento a livello globale, il problema persiste. Soprattutto considerando il fatto che le riserve di petrolio stimate, con le tecnologie di oggi, permettono ancora 70 anni di copertura. E si conti che in genere i giacimenti sono sfruttati per il 60% circa, perché poi troppo oneroso estrarlo. Se non ci svincoliamo subito, più tempo passa, più paradossalmente le riserve aumenteranno con l'affinamento delle tecniche di estrazione. Senza contare che tra le riserve non son annoverate le sabbie bitumose. Ad ogni modo interessante spunto di conversazione, interessante di sapere il tuo parere in merito :)
Ritratto di Fdet_
1 settembre 2017 - 18:32
*curioso non interessante, pardon ahah
Ritratto di Alfiere
1 settembre 2017 - 18:33
2
Facile leggere i risultati senza alcuna concezione delle eventuali condizioni di contorno. Turbine supercritiche? filtri elettrostatici? denox, desox? tipo di carbone usato? Cupole? Ma in via teorica non c'è modo che una centrale moderna inquini più di un numero equivalente di motori.
Ritratto di Fdet_
1 settembre 2017 - 18:38
Se leggi attentamente il merito del mio discorso va ben oltre l'efficienza energetica delle centrali. A parte che trovo assolutamente anacronistico argomentare nel 2017 a favore di una risorsa energetica usata dalla seconda metà del 700 e su cui si è fondata la prima rivoluzione industriale.
Ritratto di Alfiere
1 settembre 2017 - 19:06
2
Non si fa ingegneria con la storia. Potremmo anche dire che fondiamo la nostra mobilità su una figura geometrica del 4000ac. In ogni caso sono più sostenitore del turbogas che del carbone.
Ritratto di Fdet_
1 settembre 2017 - 19:31
Se permette, io ingegneria la studio, ma mi piace anche avere la lungimiranza di capire che certe forme energetiche non sono più utilizzabili, non per i ritmi di consumo che sosteniamo nè tantomeno per la sostenibilità. Il paragone con la ruota, se permette, è ai limiti del ridicolo dato che, notoriamente, la ruota non crea danni all'ecosistema, o forse si dato che lo pneumatico è un derivato del petrolio, ma non mi preme focalizzarmi su questo. La storia serve anche a capire ciò che è più giusto scegliere come approvigionamento energetico. Oppure mi sta dicendo che Mr Trump abbia dovuto stracciare gli accordi di Parigi perchè si è alzato male e non perchè per riaprire le centrali di carbone americane (notoriamente di proprietà di Imprenditori che hanno a cuore la sostenibilità energetica) l'America sarebbe andata incontro a pesantissime sanzioni. Lungi da me dal gridare al complotto, ci mancherebbe che dal 1780 non si siano fatti progressi nel trattamento del carbone, ma è sotto gli occhi di tutti come non sia assolutamente una fonte su cui fondare il soddisfacimento del fabbisogno energetico. E mi spiace che ne faccia anche una questione di "tifo", non fa onore al discorso. Buona serata
Ritratto di Alfiere
1 settembre 2017 - 19:36
2
Siamo della stessa professione dunque. Il paragone della ruota era solo per dimostrare la genericità di un argomentazione che non condivido e non ritengo valida. Quando dico di essere "sostenitore" del turbogas, data la mia istruzione, è per motivi sia tecnici che politici, non perchè mi sono alzato cosi questa mattina. Riguardo alla fonte di approvigionamento ideale per un sistema di mobilità esclusivamente elettrico, purtroppo siamo limitati alle uniche capaci di elevate potenze: nucleare (che rifiuto personalmente), carbone e gas, in un futuro prossimo forse il solare a concentrazione. Non abbiamo tantissime scelte, purtroppo per noi.
Ritratto di Fdet_
1 settembre 2017 - 19:49
Alla fine non fa che riallacciarsi a quanto ho detto poc'anzi mentre sostenevo che se non si affiancano delle fonti energetiche rinnovabili insieme con l'avvento delle auto elettriche, allora la soluzione del problema delle emissioni è solo di facciata se per produrre energia elettrica siamo vincolati sempre ai combustibili fossili. Tralasciando adesso le questioni del "è meglio questo o quello" mi trova comunque d'accordo sul gas. Fra quelle attuali è la fonte su cui propenderei anch'io, ma il carbone per favore, no. Posso capire che il livello di efficienza raggiunto dalle centrali, complice anche il fatto che è utilizzato da quasi 3 secoli, sia molto avanzato, ma per me questa non può essere la soluzione, solo una delle ultime alternative ed in caso di estrema necessità. Sul nucleare non mi esprimo, troppi problemi da risolvere ancora, non che le altre soluzioni non ne presentino.
Ritratto di Mbutu
2 settembre 2017 - 10:36
Perdonami fdet ma il tuo discorso è di un confusionario pazzesco. Esordisci dicendo che le elettriche sono una soluzione apparante e che la nostra salute non ci guadagna. Per poi spostare il tiro sulle fonti utilizzate per creare energia. Sulla seconda parte puoi anche avere ragione. Oggi non abbiamo tecnologie "nuove" e "zero inquinanti" per produrre elettricità. E su questo si deve lavorare. Ma il tuo esordio è completamente sbagliato. Perchè, come dice alfiere, la centrale inquina meno dell'equivalente in motori a scoppio. Quindi la nostra salute ci guadagna eccome. Quindi, in attesa di trovare il modo di non inquinare proprio, cominciare ad inquinare meno sarebbe già qualcosa. Altrimenti è come dire: visto che non riesco a fare un pranzo di 4 portate, tanto vale non perdere neanche tempo a mangiare.
Ritratto di Fdet_
3 settembre 2017 - 08:01
@mbutu permettimi ma il mio discorso non ha nulla di confusionario, anche perchè la tesi l'hai capita benissimo riportando un'antitesi che lascia il tempo che trova. Alla luce attuale dei fatti, il cominciar ad inquinare meno si è iniziato nell'11 dicembre 1997 con i protocolli di kyoto. Oggi, visto che che la situazione è peggiorata dato che in vent'anni molto paesi emergenti hanno basato il proprio sviluppo industriale sui combustibili fossili, non è più tempo di uscirsene con affermazioni della serie "bisogna cominciare ad inquinare meno". E' totalmente inappropriato oltre che anacronistico. Oggi bisogna cominciare a chiudere centrali elettriche che usano carbone e petrolio come approvvigionamento primario, non delocalizzare le fonti inquinanti dalla città alla periferia perchè l'inquinamento viene prodotto lo stesso ed esiste una cosa, chiamata vento, che trasporta le particelle inquinanti da continente a continente.
Ritratto di Mbutu
4 settembre 2017 - 19:45
In pratica stai dicendo che visto che ormai è troppo tardi per inquinare meno, va bene continuare con i motori a scoppio? Non fa una piega ....
Ritratto di mariofiore
5 settembre 2017 - 07:50
Purtroppo le.macchine elettriche inquinano troppo. Può sembrare un paradosso ma non lo è. Lo smaltimento delle batterie è molto.difficile, inquinano molto e occupano molto spazio sia in fase di stoccaggio che in fase successiva al lo smaltimento come rifiuto. . Inoltre l'energia elettrica necessaria per la ricarica viene prodotta in Italia e in Europa per almeno un 30% a carbone, 40% gas e petrolio e un 25 % nucleare. La più pulita, dal punto di vista del puro inquinamento dell'aria, è quella nucleare. Quindi come si fa a dire che le auto elettriche non inquinano? Purtroppo non si può dire, con le attuali tecnologie di smaltimento e produzione energia elettrica inquinano piu, in prospettiva, delle macchine a metano.
Ritratto di francu
2 settembre 2017 - 17:36
spero che ti costruiscono una bella centrale a carbone a 200 metri da casa,forse oltre ad ingegneria un po di fisica e chimica non fa nonmale,nulla si crea e nulla si distrugge,quindi sicuramente esce aria pulita,fino ad ora tutti i sistemi che usano il carbone ,gassificazione etc..,ove voi ingegneri dicevate che sono puliti alla prova dei fatti si sono rilevate altamente problematiche
Ritratto di francu
2 settembre 2017 - 17:37
tra sicuramente e esce mettere non
Ritratto di Alfiere
2 settembre 2017 - 19:32
2
Nessun ingegnere veramente "studiato" direbbe qualcosa del tipo "non inquina", o ci sarebbe da annullargli tutti gli esami d'ufficio. Fai un discorso che non regge, ed in ogni caso c'è da scontrarsi con la realtà pragmatica dei fatti: o usi le fonti combustibili o l'altra via è la decrescita felice. Io abito in una città dove abbiamo la piu grossa centrale a carbone D'EUROPA.
Ritratto di v8sound
3 settembre 2017 - 00:11
Nessun ingegnere veramente "studiato" (in materia ovviamente) direbbe qualcosa a proposito senza partire da una valutazione che tenga conto dell'energia primaria (sa cos'è ingegnere?) perché non ci sono solo i rendimenti delle centrali, ma anche quelli del sistema / linea distributiva. Nella nostra rete nazionale, lo sa che per ogni kWh prelevato se ne producono circa 1,5? lo sa che ogni kWh assorbito produce circa 300 g di C02?
Ritratto di Robespierre
4 settembre 2017 - 18:45
Su una delle più veterane riviste di auto c'è un interessante editoriale dal titolo "Motori a scoppio la fine è lontana" che conclude dicendo che per muovere un parco di milioni di EV va prodotta corrente 10 volte quella prodotta dalla più moderna ed efficiente centrale nucleare oggi esistente, più una montagna di soldi per adeguare le reti di distribuzione. Cosa che per questo paese è un giochino da 80€... Quindi gas, carbone, nucleare o altro affogano in una misera realtà
Ritratto di Thresher3253
2 settembre 2017 - 09:20
Terzo, si sposta l'inquinamento dalle città alle zone industriali, dove si coinvolge meno popolazione e si riduce l'effetto serra nei centri urbani.
Ritratto di v8sound
3 settembre 2017 - 00:01
Guarda che l'effetto serra non segue i confini dell'urbanizzazione, riguarda tutta la terra. Al max (cosa positiva) sposti NOx ed altro dai centri abitati all'esterno, ma non l'effetto serra.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
4 settembre 2017 - 11:51
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Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
4 settembre 2017 - 11:48
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di The_Duke
2 settembre 2017 - 00:13
Elettriche ed Ibride sono una falsa soluzione al problema dell'inquinamento.
Ritratto di Fdet_
3 settembre 2017 - 12:37
Si ma è inutile che, in caso di produzione di energia elettrica tramite il nucleare, in italia facciamo referendum pro/contro per scongiurare rischi di esplosione. Tanto comunque in Francia ce ne sono una trentina, di centrali, e se dovesse esplodere, malauguratamente, una di esse per noi italiani sarebbe praticamente la stessa cosa. Ciò che si deve valutare, sul nucleare, è l'effettiva resa energetica di questa fonte, se conviene installarla o aspettare che fra 30-40 anni, nella migliore previsione, saremo pronti per la fusione nucleare accantonando la fissione.
Ritratto di Babbalaa
4 settembre 2017 - 12:03
I miei dubbi sul nucleare sono più che altro su come gestiremmo i rifiuti radioattivi, dato che sulla gestione dei rifiuti in generale non è che siamo proprio al top. Discariche illegali di rifiuti tossici ne abbiamo parecchie, vogliamo alzare l'asticella?
Ritratto di Fdet_
4 settembre 2017 - 12:22
Esattamente, alludevo anche e soprattutto allo smaltimento.
Ritratto di supermax63
4 settembre 2017 - 14:52
xMAXTONE:Di gran moda il think smart, think green...tuttavia prezzi troppo alti e totale assenza di rete per caricare l'oggetto di culto modaiolo. Più realistico e accessibile veicolo con motorizzazione ibrida
Ritratto di rck 300
5 settembre 2017 - 14:10
Pienamente d'accordo. per il presente ed il prossimo futuro auto ibride o a gas. Poi. in futuro, si vedrà cosa sarà più conveniente in termini di costi e rendimenti.
Ritratto di str
1 settembre 2017 - 18:32
Il tutto fino a quando ci diranno che il test è lontano dalle condizioni reali e ci sarà un nuovo test. Già oggi un Suv diventa green e una Panda a metano inquinante.
Ritratto di twinturbo
2 settembre 2017 - 11:12
E allora perché chi si compra una berlinona segmento E da 60 e passa mila euro se la prende diesel non voglio dire nel 90% dei casi ma forse anche più?
Ritratto di federico p
2 settembre 2017 - 14:55
2
Ma infatti chi compra le grandi berline lo fa perché è un ncc e altri sono benefit dati dalle aziende e visto che le aziende pagano i rifornimenti non è visto molto bene prendere una a benzina.Poi c'è anche una piccola percentuale che invece la compra a benzina per passione o perché sa che la userà quasi nulla
Ritratto di Dirk
1 settembre 2017 - 22:48
Per la redazione:"rispecchia maggiorente" (????)
Ritratto di LOL25
1 settembre 2017 - 23:05
Finalmente, era ridicolo vedere Porsche e Mercedes AMG che dichiaravano 14 con un litro
Ritratto di Babbalaa
2 settembre 2017 - 09:37
Pero andare a 130 con l'aria che fa resistenza o andare a 130 su un rullo a me sembrano due cose ben diverse. In effetti fa strano che in un mondo che cerca di ridurre i consumi delle auto proliferi proprio la classe di automobili con la piu grande superficie frontale
Ritratto di otttoz
2 settembre 2017 - 10:41
Quando l'Europa ci ha fatto rinunciare alle pensioni si è provveduto subito,per togliere i test fuffa ci son voluti anni...
Ritratto di Luzo
2 settembre 2017 - 12:08
Prima ancora dovrebbero poter scegliere l'auto sulle l'innesto o sui piazzali e non farsela portare dal costruttore..... Una volta bastava un cacciavite ma con le centraline si fanno miracoli non da poco chissà se sapranno resistere
Ritratto di Luca_93
4 settembre 2017 - 08:13
1
Finalmente arriva questa modifica, ho lavorato recentemente per verificare dei consumi di varie auto utilizzando il ciclo NEDC e ho notato l'inadeguatezza e gli stratagemmi utili a far risultare consumi impensabili e irrealistici. Però vedrete che i costruttori riusciranno anche qua a inventarsi qualcosa...
Ritratto di studio75
4 settembre 2017 - 10:18
5
Ho letto su A.V. che sulla nuova Honda civic, motore 1.6 120cv diesel, la coppia massima viene erogata solo a partire dai 2.000 giri. Così mantengono nel nuovo ciclo di omologazione bassi i consumi/emissioni. Mi domando dove vada a finire il piacere di guida avendo la coppia max disponibile solo dai 2000? E se tutte le case seguissero questo stratagemma per ovviare alle misure più stringenti del nuovo ciclo di omologazione?
Ritratto di Fdet_
4 settembre 2017 - 11:38
In pratica hai un turbodiesel che funziona come un aspirato di una decina di anni fa, volendo esagerare ma neanche troppo. Poi onestamente, le case si focalizzano molto su come aggirare i controlli ammazzando letteralmente il motore, anzichè perseverare nello sviluppo di una tecnologia che possa filtrare a dovere le emissioni. E non mi si venga a parlare di FAP e robe del genere perchè inquinano più se ci sono che se non ci fossero, specie quando si rigenera il filtro, l'aria è irrespirabile.
Ritratto di Luzo
4 settembre 2017 - 11:41
A 2000 c'è il picco, ma magari da 1000 a1999 ne ha il 99%di quella coppia massima. Cmq con il nuovo ciclo pista tanto di utilità ilo start and stop
Ritratto di mariofiore
4 settembre 2017 - 14:31
Chissà come saranno contente le banche che gli hanno prestato i soldi a musk per la sua Tesla. Erano preoccupate che era indebitato fino alla cima dei capelli e forse invece le.cose andranno meglio. Me lo.auguro per lui, al momento le macchine elettriche se ne vendono poche.
Ritratto di bubino1971
5 settembre 2017 - 07:22
Purtroppo io sono un ignorantone....ma la soluzione dell'idrogeno come la vedete?
Ritratto di Robespierre
5 settembre 2017 - 09:31
Come ho già scritto altre volte la soluzione idrogeno che brucia in celle combustibili producendo direttamente elettricità in auto elettriche è in teoria la migliore perché la combustione emette solo vapore acqueo. Purtroppo però l'idrogeno in natura non esiste allo stato libero. Per cui bisogna estrarlo per dissociazione dall'acqua ad esempio, e utilizzando quali fonti di energia? Petrolio? Carbone? Finiremmo per innescare una sorta di gioco dell'oca.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
5 settembre 2017 - 09:52
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