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Autostrade: facciamo il punto

di Fabio Madaro
Pubblicato 13 luglio 2020

Il Governo deciderà forse domani se revocare o meno la concessione ad Autostrade (e sembra orientato a farlo). Intanto in Liguria il traffico resta in tilt.

Autostrade: facciamo il punto

DUE ANNI - Dal 14 agosto del 2018, giorno in cui crollò il ponte Morandi di Genova, il nodo delle concessioni autostradali è al centro della discussione. E il vero tema che da due anni infuoca il dibattito è: Aspi (la concessionaria Autostrade per l’Italia) è in grado di assicurare per i prossimi anni la corretta manutenzione alle reti autostradali italiane che ha in gestione? Domanda assolutamente legittima considerando il degrado accertato di ponti, gallerie e viadotti, molti dei quali in Liguria.

SI VA VERSO LA REVOCA - Ora, a quanto pare, stiamo arrivando allo scontro finale perché il premier Conte ha lanciato una sorta di ultimatum ad Atlantia (società controllata dalla famiglia Benetton che appunto gestisce Aspi) ribadendo che il Governo non accetterà mai di sacrificare il bene pubblico a favore di interessi privati. Così, martedì 14 luglio il governo ha convocato il Consiglio dei ministri per la decisione sulla concessione. L’intenzione di Conte sarebbe di revocare la concessione ad Aspi, trasferendo tutto all’Anas e fare in modo che Atlantia ceda buona parte delle proprie azioni ad altri investitori pubblici o privati.

BATTAGLIA LEGALE - Insomma, le parti a oggi sembrano molto distanti: Atlantia non vorrebbe cedere alla richiesta dell’esecutivo: l’eventuale cessione di quote rilevanti, secondo il portavoce del gruppo di Treviso, nasconde la volontà di estromettere nel tempo Aspi dal controllo delle reti autostradali. In ogni caso Atlantia ha messo sul piatto un’offerta da 3,4 miliardi di euro per il rilancio dei piani di manutenzione e per il taglio delle tariffe autostradali. Queste offerte non piacciono al presidente del consiglio Conte, che le considera insoddisfacenti per un piano di rilancio concreto. Se si dovesse arrivare alla revoca è praticamente certa un’aspra battaglia legale che, se persa, potrebbe costare allo Stato diverse miliardi di euro in penali, per un contratto di concessione che attualmente è valido fino al 2038.

RUMORS - Rumors dell’ultima ora indicherebbero che a Treviso siano disposti a un’ulteriore limatura della quota di Atlantia disponibile a scendere fino al 37% di Aspi tramite cessione di quote. E gli eventuali nuovi soci potrebbero acquisire la maggioranza della concessionaria. D’altra parte sempre secondo alcune voci ufficiose l’esecutivo sembra orientato a pretendere l’uscita del capitale di Atlantia da Aspi.

LE COSE CAMBIERANNO - Insomma la situazione per il rinnovo delle concessione ad Aspi è tutta in salita e, al netto delle mille dichiarazioni politiche che hanno scandito spesso in modo confuso questo rinnovo contrattuale, la situazione è ormai prossima al capolinea. Per Aspi che dal 2003 è passata sotto il controllo dei Benetton, sono ore cruciali. Ed è opinione diffusa che nel corso della inaugurazione del nuovo ponte di Genova a due anni esatti dal crollo del viadotto sul Polcevera, l’assetto societario del gruppo che dovrà gestire i 3.000 km delle reti autostradali italiane sarà profondamente diversa dall’attuale. 

L’INCUBO DELLA MANUTENZIONE - Nel frattempo, mentre le parti dialogano e litigano per trovare una soluzione, chi ne fa le spese sono gli automobilisti costretti spesso a interminabili colonne (anche nei weekend) a causa dei tantissimi cantieri aperti sulla rete autostradale. La situazione è molto critica in particolare in Liguria, dove sono i corso lavori di consolidamento su centinaia di gallerie per verifiche e manutenzione ci sono lavori quasi dappertutto. Una situazione che potrebbe risolversi se verrà rispettata la scadenza del 15 luglio prevista dal Governo, che ha chiesto l'intervento, per la conclusione dei lavori.



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Ritratto di Fra977
13 luglio 2020 - 14:05
Se non si fanno i controlli ci si lamenta perché non li fanno,se li fanno ci si lamenta perché si creano code....e basta!
Ritratto di fastidio
13 luglio 2020 - 14:24
7
Forse andrebbero fatti in momenti diversi, ho fatto l'autostrada per la liguria in settimana (quindi non nel week end dove è più facile trovare coda) e ho impiegato 2 ore in più in andata e altre 2 ore in più al ritorno dovendo passare da Torino dove ho aggiunto 120 km e 15 € in più. Questa cosa uccide il turismo, ho la casa in Liguria ma questa estate eviterò di andarci se non si risolve la situazione
Ritratto di Alfiere
13 luglio 2020 - 14:28
2
Al punto in cui sono, non c'era altra opzione se non fare tutti i controlli di colpo o rischiare imputazioni penali.
Ritratto di GinoMo
13 luglio 2020 - 16:42
hanno avuto tutto il lockdown per fare i controlli... e invece iniziano a farli nella stagione estiva
Ritratto di emergency
14 luglio 2020 - 10:58
Potevano pure aprire i cantieri e iniziare i lavori già a Febbraio altre che pandemia tutte scuse per il Morandi non hanno mai smesso e dove è tutto questo allarmismo ? sono tutti positivi quelli che hanno lavorato al ex Morandi? Ma fatemi il piacere, via la concessione ad Autostrade e ai vari Benetton ingrassati all'inverosimile dai vari aumenti dei pedaggi Si dovrebbero vergognare insuslsi personaggi di dubbia moralità.
Ritratto di Alfiere
13 luglio 2020 - 14:32
2
Considerata la situazione, che sia colpa del MIT o di ASPI, è fuori di dubbio che non esistano più i presupposti per continuare a mantenere attiva la concessione, oppure passa il concetto che tutto è consentito e che lo Stato non esiste. Esistono beni che non possono essere legati a logiche di profitto, come le infrastrutture.
Ritratto di alex_rm
13 luglio 2020 - 18:37
È vergognoso che parlino di penali in caso di rescissione dopo tutto quello che hanno combinato in società autostrade con mancati interventi di manutenzione(costati molte vite umane ed enormi danni di immagine per l’Italia)e pedaggi e ricavi che aumentavano di anno in anno per ingrassare i Benetton e soci.un contratto di questo tipo(che non consente la rescissione in caso di gravissime inadempienze e disastri)non può essere legale o chi lo ha fatto era incapace di intendere e volere o in enorme malafede(in Cina persone del genere sarebbero condannate alla pena di morte9
Ritratto di tody
13 luglio 2020 - 19:13
2
Contratto di concessione sperequato a favore della società privata ed ecco il risultato...
Ritratto di Mbutu
13 luglio 2020 - 20:13
Nel milleproroghe è stata inserita una modifica che riduce di molto la penale. Ma in caso di revoca si aprirà un contenzioso lungo e sanguinoso che credo non vogliano nei i benetton ne Conte. E' anche vero che si tartta di qualcosa con cui non dovrà fare i conti questo governo visto che fra appelli, ricorsi, garbugli e controgarbugli si arriverà fino alla corte europea e quindi ci vorranno anni. Personalmente credo ancora che troveranno una quadra.
Ritratto di marcoveneto
14 luglio 2020 - 08:40
Se si passasse dai Benetton ad ANAS, sarebbe come passare dalla padella alla brace...
Ritratto di rebatour
15 luglio 2020 - 10:32
giustissimo
Ritratto di Co-Bra
14 luglio 2020 - 11:00
Atlantia è una società privata. Tecnicamente può, il Governo, *imporle* di cedere quote di ASPI? Inoltre, qualcuno sa a che punto sono le indagini sul crollo del Ponte? Perché se il processo dovesse stabilire, una volta per tutte, responsabilità penali per ASPI, allora far decadere il contratto di concessione non dovrebbe essere difficile
Ritratto di Giuseppe1988
14 luglio 2020 - 13:41
2
Nel contratto di concessione, scaricabile anche da internet, è chiaramente indicato che anche in caso di gravi inadempienze, Aspi ha diritto ai ricavi futuri sino alla conclusione del contratto. C'è poco da fare. I ministri che hanno sottoscritto quel contratto dovrebbero essere messi in galera.
Ritratto di Co-Bra
14 luglio 2020 - 14:11
Il contratto copre le inadempienze contrattuali. In caso di responsabilità PENALE, non escludo che il contratto possa essere rescisso senza penali. E', iirw, una legge di carattere generale (In caso di dolo o colpa grave) che non può essere superata da un contratto, per una questione di gerarchia delle fonti di diritto
Ritratto di Paolo-Brugherio
14 luglio 2020 - 11:37
6
La gestione di una rete autostradale non è un giochetto e, sia operativamente che amministrativamente, l'idea che passi ad un ente statale mi fa rabbrividire. Anche il solo cambiare un paracarri comporterebbe una gara, con clientelismi più o meno politici, accordi sottobanco, tangenti, ricorsi, ecc. Inoltre, l'organizzare su tutto il territorio i lavori per interventi sia costruttivi che di manutenzione, richiederebbe persone competenti e non politici riciclati. Con una gestione privata - che piaccia o meno - i responsabili scelgono le aziende collaboratrici in base a perizia e costi adeguati, in maniera diretta e senza tanti sotterfugi: succederebbe altrettanto con una gestione ANAS?
Ritratto di Co-Bra
14 luglio 2020 - 12:29
In teoria basterebbe dare il tutto in mano a una SpA Pubblica, completamente di proprietà dello stato. In questo modo puoi snellire di molto la burocrazia, in merito ad appalti ed assunzioni se non altro
Ritratto di Co-Bra
14 luglio 2020 - 12:32
Mi correggo: ANAS è già una SpA, non più un ente; quindi in teoria può procedere in maniera più snella
Ritratto di Paolo-Brugherio
14 luglio 2020 - 13:17
6
Che l'ANAS sia una SpA è un discorso... che sia pilotato con vertici decisi dai politici è un altro discorso.
Ritratto di emergency
14 luglio 2020 - 13:56
Tutte e dico tutte le vie di comunicazione grandi e piccole che siano, devono essere gestite dallo Stato punto.
Ritratto di Co-Bra
14 luglio 2020 - 14:19
Il nepotismo e i magheggi ci sono ovunque. Dicevo solo che l'attuale assetto societario permette processi di gestione più da azienda privata. Poi, che "Permette <> Impone", ovviamente, è un altro paio di maniche...
Ritratto di alex_rm
14 luglio 2020 - 14:10
Cosé una battuta,dove sono le persone competenti in autostrade?hanno installato barriere di protezione non a norma,pannelli fonoassorbenti non a norma,cavalcavia nuovi che cadono e ponti che crollano e gallerie a rischio ed ecc ecc
Ritratto di Paolo-Brugherio
14 luglio 2020 - 14:42
6
E il ponte sul Magra, crollato di botto (per fortuna senza fare vittime), significa gestione accorta da parte dell'ANAS...?
Ritratto di Scatnpuz
14 luglio 2020 - 18:03
Una vergogna tutta italiana. Pedaggi altissimi (padova est-Mestre 21km 3 euro) la società incassa e distribuisce dividendi ma sicurezza, asfalto e ponti sono da terzo mondo! Lo Stato dovrebbe impedire a queste società di guadagnare un euro! Tutti soldi dei pedaggi dovrebbero essere reinvestiti nella rete stradale. Vergogna tricolore.
Ritratto di rebatour
15 luglio 2020 - 10:37
Allora non sei mai stato su Pedemontana Lombarda, Brebemi, TEEM, tangenziali di Como e Varese.
Ritratto di marcoveneto
15 luglio 2020 - 10:56
Ad onor del vero però, nel nord-est le autostrade sono tenute abbastanza bene (a fronte di pedaggi cari, su questo non discuto)
Ritratto di rebatour
15 luglio 2020 - 17:16
Nel caso della Lombardia le autostrade che ho citato sono tenute benissimo perché il traffico è (relativamente) scarso. Se escludiamo Brebemi e TEEM, che hanno i caselli tradizionali, sulle altre il pagamento del pedaggio è optional per chi non ha il telepass. Chissà quanta gente (specialmente stranieri) evade.
Ritratto di Marsalach
14 luglio 2020 - 23:11
1
L'unica cosa che cambia questa politica è di cambiare abitudine ed evitare le autostrade dove si può. Tanto con le code il tempo lo si perde lo stesso ed in più si paga per perderlo ... Quando non entrano i dindi tutti questi signori hanno sentito per il contribuente, l'automobilista ed il cittadino. Provare per credere. Quelli reagiscono solo al suono del denaro e quando non entrano trovano infetta e sicuro un rimedio a favore del utente.
Ritratto di Dario 61
15 luglio 2020 - 06:32
Alla fine, secondo me, tutto si risolverà all’italiana... non sarà colpa di nessuno... è tutto tornerà come prima. Se una cosa così grave fosse successa in un altro paese... bah, lasciamo perdere...