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Peugeot Citroën: in Marocco una fabbrica da 550 milioni

24 giugno 2015

Il gruppo PSA Peugeot Citroën conferma il grande fermento per il mercato africano, nuova frontiera di conquista dell'auto.

Peugeot Citroën: in Marocco una fabbrica da 550 milioni
CONTRIBUTO PUBBLICO - All’inizio del 2016 a Ameur Sefilia, nella provincia di Kenitra, a nord di Rabat, inizieranno i lavori di realizzazione di un nuovo stabilimento industriale destinato a ospitare una fabbrica di motori e automobili del gruppo PSA Peugeot Citroën. Il terreno interessato sarà messo a disposizione dallo stato marocchino, mentre la statale Cassa di depositi e gestioni del Marocco contribuirà finanziariamente all’iniziativa con il 5% dell’investimento, che complessivamente ammonterà a 557 milioni di euro. 
 
GRANDI PROSPETTIVE - È l’essenza dell’accordo firmato l’altro giorno dal presidente del gruppo PSA Carlos Tavares e dal ministro dell’Industria marocchino, alla presenza del re del Marocco Mohammed VI (nella foto qui sopra). L’intesa firmata prevede che la produzione iniziale del nuovo impianto sarà di 90 mila unità all’anno, con una potenzialità di crescita sino a 200 mila. 
 
OCCUPAZIONE - Il ministro dell’Industria marocchino, Moulay Hafid Elalamy, ha affermato che per lo stabilimento sono previste 4.500 assunzioni, mentre per l’indotto costituito dai fornitori esterni si calcola che i nuovi posti di lavoro saranno circa 20 mila. Il gruppo PSA sarà anche parte dirigente nella creazione di strutture di formazione a cura dei suoi fornitori europei attraverso il quale si calcola che per il 2023 saranno formati in Marocco circa 1.500 tecnici e ingegneri. 
 
POLO STRATEGICO - La presenza in Marocco di un tessuto di aziende attive nel settore della componentistica per auto è stato uno dei motivi che ha reso possibile l’accordo, ma non solo. Secondo quanto affermato nel comunicato stampa PSA sull’accordo, questa realtà produttiva marocchina - che uscirà ulteriormente potenziata dall’avviamento della nuova fabbrica PSA di Ameur Sefilia - diventerà un elemento essenziale nella strategia del gruppo PSA nella regione Africa-Medio Oriente, dove secondo il programma Back in the Race del gruppo PSA, entro il 2025 il gruppo intende arrivare a vendere un milione di veicoli.
 
TESTA DI PONTE - Appunto secondo il comunicato stampa della PSA, la realtà marocchina consentirà lo sviluppo di altre realtà produttive e commerciali in Africa e Medio Oriente, come in Nigeria e in Iran. Oltre a ciò è anche da sottolineare che a metà giugno il presidente della repubblica francese François Hollande, durante una visita ufficiale in Algeria, aveva parlato delle varie presenze industriali francesi nel paese, e al termine dell’elenco aveva aggiunto “e presto anche il gruppo PSA”. 
 
IPOTESI PRODUTTIVE IN ALGERIA - È stato poi il ministro dell’industria algerino Abdeslam Bouchouareb a precisare che le discussioni in atto tra PSA e governo d’Algeri riguardano la produzione di tre modelli: Citroën C-Élysée, Peugeot 301 e Peugeot 208. È dunque più che prevedibile che a breve termine arrivi un altro comunicato PSA che annuncia questa altra iniziativa produttiva in Africa
 
AFRICA NUOVO SCENARIO AUTO - E il continente africano pare proprio essere il nuovo orizzonte dell’industria automotive. Va ricordato che a novembre dell’anno scorso la Renault ha inaugurato una sua fabbrica a Orano, in Algeria, mentre è già da qualche anno che è in funzione lo stabilimento di Tangeri dove sono prodotte le Dacia.
 
ARRIVANO CINESI E INDIANI - Del resto sono anche altre le notizie che confermano il gran fermento del settore automobilistico in Africa. È di pochi giorni fa la news proveniente dall’Asia secondo cui il gruppo indiano Azad Coach e quelli cinesi Gac Gonow e Yutong (quest’ultimo già n. 1 in Africa) hanno firmato un accordo per la costituzione di una sorta di consorzio internazionale con l’obiettivo di impiantare due fabbriche - una di auto e l’altra di camion - nello stato africano del Camerun. Del resto, gli analisti prevedono che tra una decina d’anni nella regione Africa-Medio Oriente si venderanno 8 milioni di veicoli all’anno.


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Ritratto di I love DS -Dongfeng Style-
25 giugno 2015 - 13:35
Perché Intralciava dal punto di vista logistico i piani neo-coloniali di certi gruppi automobilistici franco-cinesi in Africa.