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Da Napoli arriva un piano per un futuro a idrogeno

31 dicembre 2015

Alla conferenza europea sulle fuel cell è stato presentato un progetto per avviare la cosiddetta “mobilità H2” nel nostro paese.

Da Napoli arriva un piano per un futuro a idrogeno
UN PIANO NAZIONALE - La mobilità a idrogeno è auspicabile per l'ambiente e per l'economia. È quanto emerso agli “Stati generali dell'idrogeno” di Napoli dello scorso 15-18 dicembre nell'ambito dell'European Fuel Cell Conference “Piero Lunghi”. Un evento internazionale organizzato dal Distretto alta tecnologia energia e ambiente Atena Scarl e promosso da Enea, Università Parthenope di Napoli e Università degli Studi di Perugia e conclusosi con la consegna al Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti della bozza del Piano nazionale per lo sviluppo della mobilità sostenibile ad impatto zero basata sull’idrogeno. 
 
SFIDA ALLA GERMANIA - Il progetto si concentra soprattutto nello sviluppo delle infrastrutture, oggi quasi inesistenti in Italia se si escludono poche sperimentazioni tecnologiche e il distributore di Bolzano (qui per saperne di più) che rifornisce una piccola flotta di veicoli fuel cell (nella foto la Toyota Mirai già in consegna in alcuni paesi). Una “rete” inconsistente per favorire la diffusione dei veicoli fuel cell e che rischia di penalizzare l'Italia nell'economia H2 nei confronti dei paesi più evoluti. In Germania, ad esempio, sono già presenti 50 stazioni, destinate a raddoppiare entro il 2017 e ad arrivare a 1.000 per il 2030. Anno, quest'ultimo, nel quale nel Regno Unito sono previste 1.010 erogatori rispetto agli attuali dieci. 
 
95 STAZIONI NEL 2025 - La strategia prevista dal Piano italiano ha come primo obiettivo la creazione di una ridotta rete entro il 2020 destinata al rifornimento di autobus per il trasporto urbano e di piccole flotte di auto. Tra cinque anni ci dovrebbero essere 3 impianti per autobus con potenziale di erogazione di 500 kg, sufficienti per il “pieno” di 19 bus al giorno, e 7 distributori per auto capaci di erogare 100 kg al giorno di idrogeno per alimentare fino a 170 fuel cell. La rete per autobus andrebbe potenziata nei cinque anni successivi fino ad arrivare a 12 impianti affiancati da altri 13 con capacità di rifornimento triplicata e in grado di soddisfare la domanda di 58 bus. Per le auto la ramificazione di erogatori arriverebbe nel 2025 a 70 stazioni, della quali 36 da 100 kg e 34 da 500 kg capaci di rifornire fino 886 vetture al giorno. Nelle previsioni a lungo termine la rete crescerebbe rapidamente dopo il 2030 giungendo ad avere circa 3.000 punti di rifornimento nel 2040 e 8.000 nel 2050. 
 
2020: PIÙ DI MILLE FUEL CELL -  Con lo sviluppo della rete è previsto pure la crescita del parco circolante dei veicoli fuel cell. Le vendite di autobus H2 dovrebbero essere di 50 unità nel 2020 e salire a 385 nel 2025 formando una flotta totale di circa 1.050 unità a metà del prossimo decennio. Più ottimistiche appaiono le stime per le auto che dovrebbero partire da 1.150 consegne nel 2020 per giungere a 16.100 cinque anni più tardi. Una crescita che porterebbe a vedere circolare lungo la Penisola 37.600 modelli fuel cell nel 2025. 
 
FINANZIATA DALL'EUROPA - Il Piano nazionale dell'idrogeno elaborato include pure progetti per l'ottimizzazione della produzione di idrogeno per ridurre le emissioni di CO2 generate per la creazione del vettore energetico. In particolare, si punta a impianti di tre tipi: reforming del gas naturale e del biogas, elettrolisi dell'acqua con energia proveniente da fonti rinnovabili e altre strutture innovative come la gassificazione di biomasse, alghe o batteri. Oltre al trasporto stradale, la produzione di idrogeno sarebbe destinata ad alimentare veicoli industriali (muletti, macchine spazzatrici, ecc.), navi, treni e tram. Quanto alle risorse per lo sviluppo dell'infrastruttura, l'imperativo è sfruttare i finanziamenti europei previsti dalla direttiva 2014/94/UE. Una norma che impone la consegna a Bruxelles entro il 18 novembre 2016 di un piano strategico sui carburanti alternativi. Un'occasione, secondo i relatori degli Stati generali dell'idrogeno, da non perdere per non rimanere al margine di un possibile futuro industriale benefico per l'economia e la salute dei cittadini.


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Ritratto di napolmen4
31 dicembre 2015 - 12:45
finalmente un piano serio per l'idrogeno
Ritratto di rikykadjar
31 dicembre 2015 - 13:35
3
Speriamo in questo piano!! Credo più nell' idrogeno che nell' elettrico puro.
Ritratto di FERRARI F1
31 dicembre 2015 - 14:41
Non è troppo tardi per realizzare queste colonnine? speriamo bene.
Ritratto di hulk74
31 dicembre 2015 - 16:04
E come funziona questo piano? Una mirai costa 80.000€... Come costo al chilometro Siamo sopra al benzina. Chi le prende???
Ritratto di chevrolet_corvette
31 dicembre 2015 - 16:39
Bella notizia,dovete cominciare a investire nella idrogeno
Ritratto di Flavio Pancione
31 dicembre 2015 - 18:29
8
Sinceramente inizio a sospettare, io ho fatto una prova scritta proprio sulla mirai che era possibile utilizzare in questa conferenza. Pubblicata settimane fa ma nemmeno l'ombra.
Ritratto di MAXTONE
31 dicembre 2015 - 21:58
L'hai guidata Flavio??? Dicci dicci...Intanto ti faccio tanti auguri di buona fine e buon inizio!
Ritratto di Flavio Pancione
31 dicembre 2015 - 22:17
8
Auguri anche a Te! Che vuoi sapere? Come sempre, almeno per me la propulsione elettrica è sempre una novitá, pur non amandola viaggiare con questa propulsione è un ' esperienza interessante oggi giorno. Notevole la messa "in serie" di un'auto a idrogeno infatti c'era anche la ix35, ma meno affascinante per le forme.
Ritratto di MAXTONE
31 dicembre 2015 - 23:09
Non saprei boh Io non immagino neanche come possa essere guidare un elettrica non ne ho mai guidata una in vita mia, mai avuta occasione, sarebbe davvero un bel colpo se tu postassi la prova di un auto così particolare...oh meno di un ora alla mezza, buon 2016 a tutti!
Ritratto di Flavio Pancione
31 dicembre 2015 - 23:13
8
L'ho fatto.. Chissa la redazione quando si sbriga
Ritratto di MAXTONE
1 gennaio 2016 - 15:21
Ottimo vedrai che come prova spiccherà davvero, io se riesco ad avere in conto vendita un 944 Turbo dell'89 farò la prova, intanto volevo postare quella dell'E36 318iS Coupé ma vedo che sono rimasti intoppati ancora a quella della E36 Sedan in prima pagina. Poi cronologicamente seguirà quella del 318tds e del secondo E36 Coupé. Un saluto ✋
Ritratto di AlexTurbo90
5 gennaio 2016 - 00:25
Mamma mia Flavio, hai guidato quel roito? Certamente "sui gusti non si discute"... ma definirla addirittura affascinante! In ogni caso attendo anche io con ansia la pubblicazione della tua prova perché sono comunque curioso. Saluti
Ritratto di Flavio Pancione
5 gennaio 2016 - 00:47
8
La prova giá c'è. La Mirai non è nemmeno lontanamente il mio tipo di auto, sull' "affascinante" mi riferisco in primis all'esperienza e alle sensazioni. Rimane un'auto che si può ritenere "strana", praticamente è la prima volta che ho guidato un'auto elettrica e ne tantomeno alimentata a idrogeno, anche se ho avuto per una settimana una Auris Hybrid. Per cui noto anche in te curiositá, e curioso lo ero anche io, lo sono di persona curioso ed è in questo senso che sono rimasto più affascinato :) ci si rivede allora!
Ritratto di selvaggio
1 gennaio 2016 - 16:53
"Alla conferenza europea sulle fuel cell è stato presentato un progetto per avviare la cosiddetta “mobilità H2” nel nostro paese. " Questa conferenza è servita come "passarella" per noti "politici e tromboni", e sprecare soldi del contribuente. L' idrogeno in Italia sarà una chimera buona per qualche ricerca universitaria costosissima ed inefficiente. Pensate che la "motorizzazione non riesce ad accettare la normativa europea sulla revisione quadriennale "visiva" delle bombole di metano in composito, pertanto le auto che le adottano dopo quatto anni non possono fare il pieno di metano e devono viaggiare solo a benzina.
Ritratto di selvaggio
1 gennaio 2016 - 16:58
L'Italia non recepisce la normativa europea sulle bombole in composito per metano, "controllo visivo per la revisione quadriennale". Pertanto tutte le auto con tali bombole dopo quattro anni devono viaggiare a benzina. Davvero pensate che Questo paese riesca a realizzare una distribuzione capillare ed efficiente dell'idrogeno per autotrazione? Illusi, queste conferenze servono solo a sprecare soldi del contribuente.
Ritratto di Pelide
1 gennaio 2016 - 20:41
Se non hanno successo, a Napoli l'idrogeno posso riciclarlo per creare qualche petardo.
Ritratto di Tetrapoda
2 gennaio 2016 - 14:20
Ammetto che può sembrare un atteggiamento qualunquista, ma sono convinto che quel finanziamento verrà speso "in qualche modo", così come sono altrettanto convinto che quella spesa difficilmente produrrà l'embrione di una rete di distribuzione. Felice di essere smentito dai fatti e pronto a cospargermi il capo di cenere.
Ritratto di narvallinos
4 gennaio 2016 - 18:29
1
Auto all'Idrogeno?!Bombe H a 600 BAR,mine vaganti tutti i bombolieri!Futuro? Io mi turo il naso,qualsiasi bombola in macchina è un pericolo costante,non sì sà mai!
Ritratto di AlexTurbo90
5 gennaio 2016 - 00:16
Poveri noi! Nel 2025 saremo invasi 37.600 ORRORI come la Mirai. Poveri occhi! Comunque vorrei proprio sapere a Napoli come si muoveranno con il discorso idrogeno per i bus, visto che quelli dell' attuale parco circolante risalgono agli anni '80 e dei motori a gasolio Euro 0
Ritratto di AlexTurbo90
5 gennaio 2016 - 00:17
da**
Ritratto di AlexTurbo90
5 gennaio 2016 - 00:19
Errata corrige: intendevo dire "e MONTANO dei motori a gasolio Euro 0".
Ritratto di oracolo67
5 gennaio 2016 - 12:57
Io non credo che serva una rete di distribuzione per l'idrogeno per un semplice motivo: esistono sistemi di generazione di idrogeno che usano acqua distillata due elettrodi di nichel e ferro e una comunissima batteria stilo. non servono neanche bombole dove stivare l'idrogeno se la macchina è dotata di un piccolo impianto che lo produce in continuazione. Esistono anche mini impianti da installare in casa. Creare una rete di distribuzione serve solo a far aparire soldi pubblici nelle tasche dei soliti amici che hanno interessi nel settore. Ci sono poi le auto della nanoflowcell che usano batterie di flusso in cui la produzione dell'energia elettrica avviene mediante liquidi ionizzati, assolutamente puliti, che una volta esausti possono essere sostituiti in pochi minuti. Tutto questo potrebbe liberarci non solo dal petrolio, ma anche dall'obbligo di pagare balzelli ogni volta che fai il pieno all'auto. Ma, c'è sempre un ma, noi non siamo persone ma limoni da spremere e quindi ci ritroveremo colonnine di idrogeno e leggi che ci obbligheranno a comprare auto ad idrogeno perchè quelle con combustibili tradizionali verranno messe fuori legge.