MENO MODELLI - L'obiettivo è chiaro: meno modelli, più qualità. Questo ci si aspetta dalla Chrysler del futuro (nella foto sopra i prototipi elettrici), quella che “nascerà” ufficialmente il 4 novembre quando Sergio Marchionne presenterà il piano quinquennale della Casa americana.
Secondo gli analisti ad affossare in questi anni il gruppo Chrysler sarebbero stati i troppi modelli proposti, erano 32 nel listino del 2007, e la scarsa qualità delle auto. Tra le 166 auto consigliate da Consumer Report, la “bibbia” dei consumatori americani, non ce ne sarebbe neanche una con il marchio Chrysler, Dodge o Jeep.
GAMMA COMPLETA – Maggiore qualità, meno modelli, dicevamo, ma non per questo una gamma povera. Per la rinnovata Chrysler le indiscrezioni parlano di due modelli “by Fiat”: un'utilitaria dai consumi contenuti derivata dalla prossima Lancia Ypsilon (vedi qui le foto spia), e una berlina di medie dimensioni costruita sul pianale C-Evo, quello della prossima Alfa Milano.
E dei modelli derivati dalla tecnologia americana: una grossa berlina di prestigio erede della Chrysler 300 C, dalla quale deriverà forse anche la prossima ammiraglia Lancia (leggi qui la news). E una famiglia di monovolume sulla base della Voyager.
In questo contesto, si spiegherebbe la decisione del gruppo Fiat di sospendere la produzione dell'Ulisse e della Phedra (leggi qui la news): i nuovi modelli quasi sicuramente nasceranno dalla Voyager e non più nell'ambito dell'accordo con il gruppo Citroën-Peugeot.
DIESEL O IBRIDO – Se per i motori a benzina appare scontato che la Fiat fornirà la tecnologia MultiAir (clicca qui per saperne di più), non è escluso che negli Usa possano arrivare anche i turbodiesel Multijet.
Il diesel negli Usa non ha mai avuto successo, ma le cose potrebbero cambiare. Alcuni costruttori, tra cui Audi/VW, BMW e Mercedes (gli unici che riescono a vendere auto a gasolio agli americani) stanno cercando di convincere il Congresso che i diesel “puliti” sono più efficienti dei motori ibridi. Se l'azione di "pressione" dovesse avere successo, la Fiat potrà giocare la sua carta montando i Multijet sulle Chrysler.