AFFARE FATTO - L’attesa fumata bianca è giunta nelle scorse ore: il gruppo Mahidra ha raggiunto un accordo per rilevare la società che detiene la Pininfarina, acquistando così un’azienda fra le più blasonate e di richiamo nel panorama automobilistico italiano e mondiale. La conferma ufficiale mette fine ad una serie lunghissima di indiscrezioni e smentite, ammissibili quando l’affare è di tal portata: la società indiana acquisisce un’eccellenza nel campo dello stile e del design e dell'ingegneria, guadagnando così un simbolo di prestigio ed acquisendo una dimensione internazionale finora sconosciuta. La chiusura dell’operazione è prevista nell’estate 2016.
LE CIFRE - La Mahindra ha investito una cifra superiore a 25 milioni di euro per acquisire la quota azionaria della Pincar, società che detiene il 76,06% della Pininfarina. Ciascuna azione è stata valutata 1,10 euro. In seguito la compagnia indiana lancerà un'offerta pubblica sulle azioni ordinarie della Pininfarina ed effettuerà un aumento di capitale, investendo 20 milioni entro l’estate 2016. Al momento non sono stati annunciati i programmi per rilanciare la Pininfarina, che rafforzerà comunque la sua presenza nel settore automobilistico come fornitore di servizi di design ed ingegneria.
LEGAMI STRETTI - La Mahindra e la Pininfarina avevano già collaborato per la realizzazione del prototipo Halo, disegnato in previsione di una utilitaria dal piglio sportiveggiante. L’azienda di Cambiano (Torino) è stata fondata nel 1930 da Battista Farina, soprannominato Pinin (Giuseppino in piemontese), che iniziò la propria carriera realizzando piccole serie speciali per la Lancia. Il suo nome è legato ad alcune fra le automobili italiane più belle e significative mai realizzate, come ad esempio la prima Alfa Romeo Spider, la Ferrari 288 GTO e la Lancia Flaminia. La Pininfarina ha disegnato alcune vetture oggi in commercio, fra cui la Ferrari F12berlinetta e la Maserati GranTurismo.
IL DECLINO - Nel 2011 l’azienda ha accettato di ridimensionarsi sacrificando la parte manifatturiera, vinta dalle difficoltà comuni ad altre aziende simili, come la Bertone: la Pininfarina fino ad allora si occupava anche di produzione, ma il calo del mercato e l’inizio della crisi economica hanno portato l’Alfa Romeo e la Ford a cancellare le ultime commesse. L’azienda dà oggi lavoro a 300 dipendenti, ma nel 2008 ne occupava ancora 2.000. La forza della Pinifarina è la specializzazione anche al di fuori dell'auto, con progetti di vario tipo: dai tram alle biciclette, dagli aerei alla torcia olimpica utilizzata durante i Giochi Invernali di Torino 2006.